Katy Brett, goons, Lewis Kemmenoe, Marc Morro, RAM Isole, Arnaud Eubelen, LOTTO studio, Levent Ozruh, Jaclyn Pappalardo, Bram Vanderbeke, Antonio Barone, Bureau Barbier Bouvet, Chris Fusaro, Claudia Girbau, Matteo Guarnaccia, LS GOMMA, Raphael Kadid, Max Milà Serra, NM3, Laura Sebastianes, Zaven, Jan Hendzel Studio, Studio Verter, The Back Studio, Piovenefabi, Tornasol Studio, Heim+Viladrich, Johan Viladrich e studioutte sono i 29 designer di “MAKERS 1”.
La mostra, ospitata da Caselli 11-12 e dedicata al design contemporaneo, si articola intorno a due elementi, il legno e il metallo di cui, la prospettiva progettuale, ne considera le specificitĂ per trasformarle in possibilitĂ di applicazione.
Katy Brett lavora il compensato, il pino e la quercia con la cera nella creazione di “Old House Chair”. Il compensato di betulla in finitura wengé o quercia scura viene usato da goons per la realizzazione di una “Lounge Chair” e di una “Standard Console”. Ciliegio, legname, sapele, cuoio, acciaio e ottone sono mixati da Lewis Kemmenoe per dare forma a cabinet, lounge chiar e screen. Marc Morro usa koto e compensato di pioppo per la seduta “Silla 8” e Ram Isole il ciliegio americano. Vetri, bottiglie, acciaio, maniglie, prese, pulsanti, cavi e bulloni, come anche tubi di metallo e di ottone, MDF, tessuti bruciati, assi da letto a più piani e raggi filettati vengono presi, decontestualizzati – in piena regola ready-made, e usati da Arnaud Eubelen per la realizzazione di lampade da tavolo e sedie. LOTTO Studio costruisce in legno “Canti Chair”, Levent Ozruh lavora povere di quarzo con stampante 3D e Jaclyn Pappalardo usa il legno in “La Curva Chair”. L’alluminio è declinato da Bram Vanderbeke in scultorei e modulati monumenti, da Antonio Barone in una sedia, da Bureau Barbier Bouvet in un’organica e sospesa lampada, da Claudia Girbau in un vaso di alluminio con perforazioni laterali e da Matteo Guarnaccia in uno sgabello che funziona anche come cestino e viceversa. Ancora, in alluminio, LS GOMMA realizza “Satellite Stool” e NM3 una lampada e, congiuntamente al cuoio, una panca.
Chris Fusaro, con la tecnica della cera persa, realizza in alluminio “Pasta Persa”, un’installazione di ciotoline, scodelle, coppette e sottopiatti, ognuna di un formato (di pasta) diverso e con il proprio peso specifico. Con alluminio e bronzo Raphael Kadid crea lampade, mentre Laura Sebastianes combina alluminio con ferro, bomba elettrica, carta, tessuto, lana, acqua per realizzare una “Fuente de compañĂa”. Max MilĂ Serra costruisce un vero e proprio organismo meccanico, luminoso e azionabile e movibile dallo spettatore, Studio Verter illumina con acciaio galvanizzato e alluminio, The Back Studio assembla alluminio, ferramenta, catodo, vetro in nuove forme di illuminazione mentre Piovenefabi fa luce attraverso un modello collaudato e un nuovo prototipo di “Vulcano”. Jan Hendzel Studio costruisce il suo “Pier Table” in olmo scozzese, Tornasol Studio lavora invece il metallo per “Turbine”. Heim+Viladrich e Johan Viladrich lavorano con il metallo, studioutte si misura con il legno naturale ed ebanizzato e infine Zaven mallea metallo e forgia legno.
Curata come una partita di scacchi tra la materia e la mente, cioè la mano, “MAKERS 1” lascia che nel percorso espositivo la verità della materia e l’astrazione della tecnica si incontrino, favorendo ciò che comporta: connotazioni artistiche negli schemi geometrici e nelle variazioni della disposizione dei pezzi, così come nelle combinazioni, nella tattica, nella strategia e nella posizione.
«Costruiamo case per accogliere in una forma di intimità la porzione di mondo – fatta di cose, persone, animali, piante, atmosfere, eventi, immagini e ricordi – che rendono possibile la nostra stessa felicità ». Soffermiamoci in particolare sulle cose, partendo dal saggio di Emanuele Coccia: la traduzione del pensiero in oggetto di “MAKERS 1” fa emergere la materia come l’unico vettore attraverso cui la gestualità umana può essere nel mondo.
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