Mari azzurri, profondi e cristallini come il cielo, atsmofere solari incandescenti e brillanti come lava, la terra brulla e selvaggia durante i mesi caldi. Sono i colori della natura che diventano superfici materiche da osservare con calma e piacere nelle opere di Marcello Lo Giudice, esposte a Palazzo Reale di Milano, in occasione di “Sun and Oceans Paintings”, mostra a cura di Claudio Cerritelli. Visitabile fino al 29 agosto, la personale rientra nell’ambito di “La Bella Estate”, il palinsesto culturale estivo in continuo aggiornamento, promosso dal Comune di Milano che, fino al 21 settembre, proporrà un ricco calendario di iniziative artistiche, culturali, sportive e ricreative.
«Pittore tellurico», lo definiva così il critico francese Pierre Restany, spiegando come, nei suoi lavori, «Colori, materia e luci si fondono insieme per creare suggestivi remoti paesaggi geologici dove la natura viene rappresentata come purezza della terra ed energia della luce». Questa suggestione percettiva deriva anche da un dato biografico: nato a Taormina nel 1957, Marcello Lo Giudice si è laureato in Geologia presso l’Università di Bologna, prima di proseguire gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Le sue opere sono state esposte in diverse mostre, tra le altre, alla Galleria del Naviglio (Venezia/Milano), alla Galleria Thomas (Monaco), alla Fondazione Mudima (Milano), alla Fondazione Stelline (Milano), alla Unix Gallery (New York), alla David Benrimon Gallery (New York), alla Opera Gallery (London, New York, Miami, Paris, Seul, Geneve, Hong Kong, Monaco). È stato selezionato tra i rappresentanti dell’Italia alla Biennale di Venezia, nel corso della 51ma e della 54ma edizione. Di recente, ha presentato i propri lavori al Museo MAXXI di Roma, al Russian State Museum in the Ludwig Museum di San Pietroburgo, al Musée Océanographique di Monaco.
Da sempre attento al tema dell’ambiente, affianca la Fondation PrinceAlbert II de Monaco per proteggere il pianeta. Tramite la vendita dei propri dipinti combatte l’inquinamento e con generosità ha finanziato la riserva naturale di Vendicari, in Sicilia, per un mare più pulito e il controllo delle coste da parte dei volontari della riserva.
In mostra a Milano, un percorso visivo scandito dalle suggestioni retiniche di luoghi meravigliosi e da proteggere, dalla Sicilia alla Costa Azzurra, spazi nei quali la natura e l’uomo trovano nuove espressioni di dialogo, tradotte in pigmenti vivacizzati da raschiature di spatole, abrasioni, asportazioni. In esposizione, gli Eden Blu, emblema della «mia isola dove si consumano le esistenze con questo colore profondo», e i Totem, capaci al tempo stesso di rievocare e di scongiurare ogni male. «Ci si perde in una terra sotterranea ed emergente», scrive, parlando delle opere di Lo Giudice, il letterato Giorgio Pressburger, «Trovandovi a sorpresa il rosso del magma, il giallo infiammato di un sole, la profonda azzurrità del mare. Ed infine solo l’accecante volo d’una farfalla ci ricorderà che siamo vivi».
Il catalogo è realizzato da Skira, con testi di Claudio Cerritelli, Milovan Farronato e Giorgio Pressburger.
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