Categorie: Mostre

Diego Marcon al Centro Pecci di Prato: 1000 metri quadri di loop, spazi vuoti e immagini in movimento

di - 17 Novembre 2023

Dolce e mortifero, il termine «glassa» – che deriva dal francese glace – gioca con l’ambivalenza semantica tra la glassa decorativa utilizzata per ornare i prodotti di pasticceria e il corpo gelido senza vita del ghiaccio. Visitabile fino al 4 febbraio 2024, Glassa – curata dal direttore Stefano Collicelli Cagol e Elena Magini presenta al Centro Pecci alcune opere inedite e altre di precedente realizzazione di Diego Marcon: film, video, animazioni, sculture, pubblicazioni dialogano con l’architettura dell’istituto museale e con Have You Checked The Children, la mostra ospitata in simultanea alla Kunsthalle di Basilea a cura di Elena Filipovic.

Diego Marcon. Glassa, Installation View, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, ph. Andrea Rossetti
Diego Marcon. Glassa, Installation View, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, ph. Andrea Rossetti

La sperimentazione di Diego Marco tra cinema, arti visive e architettura

La gestione dello spazio tra i vuoti e i display, l’incanto dell’infanzia che si infrange con il progetto di morte dell’essere umano, la giocosità intuitiva degli animali che si spegne con le ceramiche di Cani morti e incontra un cortocircuito con le talpe robotiche del film Dolle. Il flirt tra linguaggio scultoreo e cinematografico di Diego Marcon si appropria degli oltre 1000 metri quadrati offerti dal Centro Pecci per ospitare il più ambizioso progetto espositivo mai realizzato dall’artista e per celebrare, a 35 anni dall’apertura dell’istituto museale, l’architettura ideata da Italo Gamberini nel 1988. E proprio la conversazione tra la configurazione architettonica, le opere, gli schermi e gli inediti interventi curati dall’architetto Andrea Faraguna suggeriscono come l’approccio di Marcon si sviluppi in quello spazio liminale che ricongiunge cinema e arti visive all’interno di una scenografia in cui anche la luce e il trattamento del vuoto giocano la loro parte. Non a caso infatti, le dieci sale dell’ala Gamberini sono illuminate solo per mezzo dei lucernari a soffitto: l’ingresso della luce naturale unita alla dilatazione dell’allestimento invitano il pubblico a esplorarne gli ambienti con una curiosità quasi infantile, complice anche la scelta di non riportare alcuna didascalia e approfondimento testuale. Gli interstizi d’ombra, bilanciati talvolta dalla luminosità dei display, dialogano con l’ingresso dell’ambiente esterno, come nel caso della grande finestra appositamente ritagliata da Marcon e Faraguna che, tra visione e vertigine, si affaccia sull’iconica antenna realizzata nel 2006 dall’architetto olandese Maurice Nio. «Le sale Gamberini del Centro Pecci sono sempre state una delle mie architetture museali preferite. Forse anche per questo la progettazione della mostra ha preso forma con estrema naturalezza» afferma l’artista. E, di fatti, la configurazione ad anello del Centro Pecci combacia tanto con l’indagine di Marcon attorno al ciclo fisiologico che lega vita e morte quanto alla struttura del video in loop utilizzata dall’artista per sollecitare la vulnerabilità dell’individuo.

Diego Marcon. Glassa, Installation View, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, ph. Andrea Rossetti
Diego Marcon. Glassa, Installation View, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, ph. Andrea Rossetti

Le opere cinematografiche di Glassa al Centro Pecci

Omaggiata anche dalla sedicesima edizione de Lo schermo dell’arteil Festival di cinema e arte contemporanea di Firenze che dedica a Marcon molte proiezioni del palinsesto – la sua sperimentazione con l’immagine in movimento è permeata di archetipi e di meta-analisi: la struttura de loop, l’ambiguità tra realtà e rappresentazione, figure di empatia familiare e famigliare. Nel corto animato Untitled, 2017, la frenetica danza di una bambina si ripete ritualmente, accompagnata dal rintocco di un proiettore 16 mm che ne scandisce il tempo; e anche con TINPO, 2006, è l’infanzia a presiedere la scena di un pranzo domenicale in famiglia dove due ragazzini giocano a farsi la guerra, tingendo l’ambiente domestico di violenza e inquietudine. Infine, l’ultima sala di Glassa ospita il film inedito Dolle, 2023, dove papà e mamma talpa – due personaggi meticolosamente progettati attraverso la tecnologia dell’animatronica – sbagliano continuamente i conti mentre i figli dormono. Di nuovo la struttura del loop, questa volta trasformata in una febbre aritmetica che gioca con il reiterarsi dell’errore di calcolo e con il puro linguaggio matematico, fatto di infinite somme e sottrazioni irrisolte. Perché irrisolte sono le risposte alle domande di chi si mette sulle tracce di confini certi. Inizio e fine, vita e morte, realtà e rappresentazione sono i luoghi che delimitano la ricerca di Diego Marcon e che, al contempo, lasciano al visitatore il beneficio del dubbio sulla loro esistenza o impermanenza.

Articoli recenti

  • Mostre

Oscar Giaconia protagonista al MAC di Lissone con MOCKUPAINT

Curata da Stefano Raimondi, MOCKUPAINT di Oscar Giaconia al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone rimarrà aperta fino al 26 gennaio…

27 Dicembre 2024 0:02
  • Architettura

Perturbante e in dissolvenza: la migliore architettura del 2024 non è muscolare

Il 2024 l'ha dimostrato, l'architettura roboante e instagrammabile è giunta al capolinea. Forse è giunto il momento di affinare lo…

26 Dicembre 2024 16:30
  • Design

A Roma si racconta una fiaba attraverso una mostra collettiva di design

Caterina Frongia, Millim Studio, Flaminia Veronesi e Anastasiya Parvanova sono le protagoniste della narrazione al femminile in corso presso Spazio…

26 Dicembre 2024 12:48
  • Libri ed editoria

I migliori manga usciti nel 2024, da rileggere durante le feste

Sei consigli (+1) di letture manga da recuperare prima della fine dell'anno, tra storie d'azione, d'amore, intimità e crescita personale.…

26 Dicembre 2024 12:00
  • Arti performative

Marcella Vanzo ha riaperto a Milano un laboratorio intensivo sulla performance

Aperte fino al 2 febbraio 2025 le iscrizioni per la sesta edizione di TMN, la scuola di performance diretta dall’artista…

26 Dicembre 2024 8:22
  • Mostre

Emilio Vedova. Questa è pittura, la grande mostra al Forte di Bard

Fino al 2 giugno 2025 il Forte di Bard dedica una mostra a Emilio Vedova, maestro indiscusso della pittura italiana…

26 Dicembre 2024 0:02