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Con più di 1500 film all’anno esportati in tutti i continenti, l’India è oggi il principale produttore cinematografico al mondo. La mostra Bollywood Superstars, che sarà visitabile al musée du quai Branly – Jacques Chirac di Parigi, dal prossimo 25 settembre al 14 gennaio 2024, ripercorre più di un secolo di cinema indiano, dalle sue fonti mitologiche e artistiche fino alle icone dello star system contemporaneo. Più di 200 le opere in esposizione, tra dipinti, scenografie, figurine d’ombra, costumi, fotografie, per raccontare tutte le influenze e le diramazioni dell’universo del cinema indiano.
Era il 1896, quando gli spettatori indiani scoprirono le immagini animate. All’inizio del XX secolo l’India era una colonia britannica divisa da lingue, identità regionali e religioni. Come produrre film capaci di rivolgersi a tutti e di raggiungere il vasto pubblico indiano? Per affrontare questa sfida e nel contesto della costruzione di uno spirito nazionale, i primi film torneranno alle radici del Paese, rappresentando divinità ed eroi della lunga tradizione artistica indiana. Seguendo la tradizione dei narratori itineranti, dei teatri delle ombre e degli spettacoli con lanterne magiche, i primi film erano ispirati a storie mitologiche e venivano mostrati di villaggio in villaggio.
Il cinema diventava una sorta di dispositivo che permetteva agli dei di lasciare i templi e di avvicinarsi ai fedeli. Era anche un modo, per le persone, di dare uno sguardo a immagini divine “vive”, con tutta l’importanza religiosa che la vista – darshan – ha nella civiltà indiana.
Il percorso della mostra al musée du quai Branly inizia dalle arti narrative popolari che hanno preceduto il cinema e che hanno convissuto con esso fino a oggi: spettacoli, teatri d’ombre e lanterne magiche. Un focus specifico è dedicato a due dei generi più diffusi e apprezzati, il film mitologico e il film storico. Una parte della mostra è dedicata anche al regista Satyajit Ray e al cinema sociale, per tenere conto di tutti gli aspetti della cinematografia indiana, che non si riduce all’industria della regione di Bombay, Bollywood appunto, che è quella più conosciuta. Il percorso si conclude con un’installazione immersiva di maxischermi in onore degli attori più rappresentativi, con una selezione di scene di culto. Perché in India gli attori e le attrici sono adorati come da nessun’altra parte al mondo, vere e proprie icone della cultura popolare.