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Mezzo secolo dopo, negli spazi espositivi di quella che fu la Modern Art Agency di Lucio Amelio, Casamadre sfida il tempo con le opere di Ernesto Tatafiore, mettendo il pubblico faccia a faccia con un’espressione d’arte che è là per dirci una verità.
Tra opere del passato e del presente, il fruitore avvolto da carte volanti ha la sensazione dell’essere un tutt’uno con la natura e con la società. Opere di piccole, medie e grandi dimensioni per raccontare il mistero femminile così come appare in superficie all’occhio dell’artista: nudo, in posa, stilizzato, colore su colore.
Capezzoli rossi come lava, labbra voluttuose che ricordano le bocche di un vulcano. L’ arte testimonia i suoi messaggi, interroga la natura, riplasmando il travaglio con l’iniziazione alla quale noi siamo soggetti prima di poterla comprendere completamente.
Una delle pareti bianche della galleria è riempita del tutto da un lavoro su carta dove dalle profondità marine sembra riemergere una grossa balena grigia.
Grigio è il fondo di un’altra opera dove una nave, dal tratto surrealista, traghetta fiori dipinti da un piccolo folletto racchiuso nel dipinto. Dalla bocca di un vulcano, anzi due, dello stesso colore grigio del mammifero, erutta lava color sangue.
Tatafiore, da colorista puro, usa sapientemente l’accostamento dei colori e le sue tonalità come segno distintivo: arancio, grigio, nero, blu, rosso su fondo chiaro o scuro non importa, il tutto serve per fare eco al suo nome.
Danilo Russo
Mostra visitata il 30 maggio
Dal 30 maggio al 6 settembre 2019
Ernesto Tatafiore
Casamadre,
Piazza dei Martiri 56, 80 121, Napoli
Orari: dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 20, tutti i giorni eccetto la domenica
Info: www.lacasamadre.it, info@lacasamadre.it