Pieno e vuoto, increspature irregolari e campiture levigate, i segni aspri del passaggio del tempo e l’aura ieratica di immobilità . La ricerca di Paolo Gonzato è incentrata sul dialogo tra gli opposti, dal rigore al caos, dal realismo al simbolismo, dalla narrazione all’astrazione e, in occasione di “Sipario”, mostra presentata negli spazi virtuali di exibart digital gallery, si carica di una inedita tensione “site specific”, tra analogico e digitale, superficie e profondità .
Nei suoi lavori, Gonzato esplora i concetti di precarietà , di decostruzione e di tempo, in connessione con ciò che ci circonda e dà forma alla vita di tutti i giorni, da design e moda fino ad architettura e contesti urbani: aperta e fluida, la sua pratica artistica è sempre in dialogo con questi linguaggi. In particolare, l’influsso del design caratterizza molte sue opere, compresi i collage e i dipinti, per qualità materiche e scultoree, come nel caso della serie delle lampade, più poetiche che funzionali nella loro composizione. Gonzato coniuga forme colorate e minimali ricorrenti nella sua pratica con un occhio e una precisione che evocano le creazioni di alcuni importanti designer italiani come Gio Ponti ed Ettore Sottsass.
«Dopo i grandi ritratti di plastica cucita degli anni ’90 ho progressivamente raffreddato il mio segno aprendolo alla scultura e all’installazione», ci raccontava in una recente intervista, in occasione della sua mostra alla Spazio Leonardo, a Milano, prodotta dalla galleria Apalazzo. «Le immagini figurative sono sparite e il materiale ha preso il sopravvento. L’abuso del figurativo mi crea assuefazione: troppo personale e poco condivisibile. I fogli di plastica, le buste e sacchi dell’immondizia sono diventati superfici da torturare con infinite bruciature di sigaretta. Ho “congelato” tutto il lavoro precedente nelle serie OUT OF STOCK che riassumeva molto di quel percorso dandomi la possibilità di usare quella “scrittura” come un “rotolamento” di senso continuo che si trasforma e si dilata attraverso i media e i materiali».
Dedicata a progetti artistici multimediali e curata da Daniele Perra, exibart digital gallery è una piattaforma espositiva aperta alla contemporaneità e ai nuovi modi di interpretarla, un luogo dove progettare, allestire e promuovere mostre di arte, architettura, design e moda. Tutti i progetti ospitati sulla piattaforma edg sono ottimizzati per la visualizzazione a computer e invitano a considerare il giusto tempo di fruizione, per entrare nel flusso delle opere e dei significati.
Per “Sipario”, l’ottavo progetto espositivo di exibart digital gallery, Paolo Gonzato ha giocato sulla conturbante ambiguità tra analogico e digitale. L’immagine di un sipario multicolore in stoffa svela, di volta in volta, una serie di opere su carta affisse digitalmente su scorci di pareti reali, sulle quali si registrano tutte le imperfezioni del tempo, dove il bianco dei muri si fa verde, ciano, giallo e magenta. «Includere ciò che normalmente viene rifiutato implica un’accettazione dell’errore, inteso in questo caso come una virtù e una specificità », spiega Gonzato. «Una geometria generativa di sconfinamenti infiniti, rotolamenti continui di senso in cui la gabbia di base diventa generatore rizomatico di ipotesi. Lo sbaglio è eletto a possibilità di prolificazione», conclude l’artista, nato a Busto Arsizio nel 1975 e di base a Milano.
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