Giunta alla terza edizione, sabato 21 settembre si è inaugurata Festa Franca, un progetto culturale trasversale e innovativo ideato da Adelaide Cioni e Fabio Giorgi Alberti. L’evento, svoltosi a Cannara, in provincia di Perugia, presso lo studio dei due artisti, si arricchisce proprio per quest’ultimo aspetto di un valore sociale non sottovalutabile funzionando al pari di un catalizzatore di idee, un luogo aperto alla condivisione e alla contaminazione creativa. L’edizione 2019 ha come titolo “Forare il tubo” e si restituisce in una collettiva, a cura di Cecilia Casorati e Vasco Forconi, che porta in esposizione lavori di Riccardo Baruzzi, Lucia Bricco, Simone Cametti, Antonio Della Guardia, Giuseppe De Mattia, Diana Legel, Marta Roberti e Matteo Rovesciato, insieme a un progetto speciale di Vincenzo Sparagna, giornalista e fondatore di Frigidaire, con Scomodo, collettivo romano nato nel 2016.
Il titolo è una metafora di allontanamento dal consueto, di uno spostamento laterale analogo a quello realizzato dagli artisti che hanno fondato Franca ma è anche l’emblema di una ricerca che non si limita a produrre opere e che sfugge le definizioni prestabilite. Come rilevato da Deleuze, fare un buco nel tubo è un gesto cosciente che permette di far fluire il mondo in altro modo, rendendo discontinuo e imprevisto il suo divenire. È un atto semplice che non procede nella direzione del senso e tuttavia rivela l’inefficace staticità dei canoni interpretativi. Il fare artistico non è un procedimento necessariamente filologico e irreversibile che parte dall’idea e si conclude nell’oggetto fisico ma è piuttosto la testimonianza formale del processo stesso. L’arte concerne il mutevole e il discontinuo, senza alcun bisogno di giungere a un punto che sia definitivo rispetto al tempo e allo spazio. Evidenziando, così, il metodo, l’imprevisto e la casualità come elementi principali della ricerca artistica, la mostra racconta le possibilità generate da questo spostamento trasversale, da queste improbabili digressioni.
Difatti, i lavori proposti – dal disegno al video, dalla performance all’installazione – ben rispecchiano la pluralità stilistica implicita nel taglio teorico dell’esposizione, in grado di porre in dialogo artisti da percorsi e formazioni differenti qui accomunati dalla dall’evidente indice di sperimentazione, inteso come volontà di forzare i perimetri delle nomenclature più consuete. Non avvertendo, dunque, il vincolo di statuti, tale impostazione si risolve nel segno dell’interdisciplinarità connotando la scrittura espositiva di un tale grado di libertà espressiva che, probabilmente, è raggiungibile solo all’interno di una realtà come Franca. Questa, ci ricorda come, oggigiorno, il mondo dell’arte contemporanea necessiti di momenti di colloquio al pari di quello in questione, dove personalità eterogenee mettono a confronto le proprie direzioni di ricerca fino a ipotizzarne gli sviluppi moltiplicando, di riflesso, i codici estetici e incrementando la complessità della discussione critica.
La mostra, visibile fino al 20 ottobre, è realizzata con la collaborazione di un gruppo di studenti del Biennio curatoriale dell’Accademia di Belle Arti di Roma che, insieme al Comune di Cannara, ha patrocinato e promosso l’iniziativa.
Davide Silvioli
mostra visitata il 21 settembre
Dal 21 Settembre al 20 ottobre 2019
Festa Franca, Forare il tubo
Franca
Via Intorno Fosso 41, Cannara (PG)
Orari: su appuntamento
Info: +39 328 168 8775; +39 340 383 7989
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