20 marzo 2025

Filippo Tincolini. A Pietrasanta il tema delle relazioni umane in un mondo sempre più interconnesso

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“Human Connections” di Filippo Tincolini, in programma fino al 2 giugno, porta a Pietrasanta oltre 40 opere che dialogano con lo spazio pubblico, frutto della ricerca dell’artista negli ultimi 17 anni

Ancient Gods. Chiesa San Agostino, Human Connections, Filippo Tincolini. Ph. Laura Veschi

Con Human Connections Filippo Tincolini affronta il tema delle relazioni umane in un mondo sempre più interconnesso. L’artista crea un parallelismo tra la nostra storia, il classicismo scultoreo e i simboli della cultura pop e della modernità. Rappresentazioni che ci pervadono attraverso i media digitali per diventare parte del nostro immaginario collettivo e radicarsi nel nostro retaggio culturale. I materiali utilizzati, come il marmo e il bronzo, sono lavorati da generazioni nel distretto apuo-versiliese, dove il dialogo tra artigiano e artista crea una fusione tra tradizione e innovazione, superando barriere etniche, religiose e culturali. Fuori dalle mura di Pietrasanta, la scultura in resina Spaceman Light Blue, alta oltre quattro metri, accoglie i visitatori come un moderno colosso di Rodi, posizionato di fronte a una delle porte storiche della città. Procedendo verso piazza Duomo, una serie di sculture di medie dimensioni su piedistalli dialoganocon lo spazio storico circostante, conducendo il visitatore fino al complesso di Sant’Agostino, cuore del percorso espositivo.

Filippo TIncolini, Spaceman Light Blue. Piazza Carducci, Pietrasanta. Ph. Laura Veschi

Promossa dal Comune di Pietrasanta in collaborazione con Liquid Art System e Treccani Experience, la mostra raccoglie tutte le tematiche sviluppate da Tincolini nel corso della sua carriera. Il suo interesse per le forme classiche incuriosisce lo spettatore e risveglia in esso quei sentimenti di stupore legati alla fanciullezza e che tutti abbiamo provato da bambini. Nella sua trasposizione contemporanea del mito, Tincolini attinge all’infanzia come serbatoio creativo, trasportando il pubblico in mondi immaginari. La sua ricerca si esprime in molteplici narrazioni, sovvertendo le convenzioni tra passato e presente. La memoria collettiva è il filo conduttore della sua produzione, spaziando dalla mitologia classica fino ai comics Marvel.

La mostra si sviluppa attraverso quattro macro-temi: “Ancient Gods”, che raffigura supereroi contemporanei riletti in chiave mitologica; “Cartoos”, che esplora il linguaggio del fumetto e del simbolo; “Dystopian Animals”, dove animali in pose antropomorfe evocano un futuro incerto; e “Flowered Soul”, in cui i fiori emergono dagli interstizi della scultura.
Quest’ultima serie ha un forte valore simbolico: i fiori, che sembrano scaturire dall’interno delle sculture, rappresentano il tempo che passa e la trasformazione costante del corpo e dell’anima. Si può leggere, come nel “Viaggio dell’eroe” di Joseph Campbell, il percorso di crescita del protagonista, segnato da esperienze e fratture da cui emergono rose, simbolo di speranza e realizzazione personale. I fiori sbocciano su corpi martoriati, evocando la resilienza umana in una società segnata dall’abbandono e dall’isolamento. Nel chiostro di Sant’Agostino, la serie “Waste” presenta un’installazione in marmo che riproduce bidoni di petrolio accartocciati e dismessi. L’oggetto comune viene elevato a opera d’arte e denuncia sociale, inserendosi nella tradizione Pop e Neo Dada.

Filippo TIncolini. Installation views, Human Connections, Sala Putti, Pietrasanta. Ph. Laura Veschi

A Pietrasanta, che vanta una lunga tradizione artistica, consolidata sin dai tempi del soggiorno di Michelangelo in questi luoghi e che ha sviluppato nel tempo una particolare sensibilità verso l’arte e l’indagine estetica, guadagnandosi l’appellativo di “Piccola Atene”, coniato dall’ex Ministro dei Beni Culturali Antonio Paolucci, Tincolini mostra come nella sua ricerca attinga a diversi ambiti disciplinari, dalla mitologia classica al fantasy, fino al mito e alla religione, unendo questi elementi a una ricerca estetica che genera una cultura visiva fluida, in sintonia con le dinamiche antropologiche e sociali contemporanee. Come afferma l’artista, la mostra riflette i punti di contatto tra uomo e tecnologia, passato e futuro, materia e memoria. La scultura classica, simbolo di una società opulenta e orientata all’immagine, si trasforma seguendo le evoluzioni del tempo per diventare specchio dello spirito contemporaneo.

A corredo dell’esposizione, la mostra “HR Resonance” di Laura Veschi racconta, attraverso fotografie, video e suono, il processo di creazione delle opere esposte. Il percorso visivo documenta la scelta dei materiali nelle cave di marmo, la lavorazione in laboratorio e la finitura delle sculture. Le immagini di reportage reinterpretate diventano esse stesse ritratti d’artista dotati di un’autonomia semiotica. Come afferma Veschi, “Non sono io a trovare la foto, ma è la luce e l’immagine a trovare me”. L’installazione video-sonora nella sala del Capitolo offre un’immersione nel mondo del marmo, mostrando le fasi di lavorazione dalle cave agli atelier. Nel giardino del complesso di Sant’Agostino, “Rebirth from Waste” è un progetto sociale che ha coinvolto persone con disabilità dell’Anfass MS nella realizzazione di due sculture con materiali di scarto marmoreo. L’iniziativa, guidata da Tincolini nel suo studio, si è sviluppata nell’arco di diversi mesi, trasformando il marmo di recupero in opere d’arte e offrendo un’opportunità di inclusione e crescita personale ai partecipanti.

Filippo TIncolini, Hand of justice. Piazza Duomo, Pietrasanta. Ph. Laura Veschi

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