La storica pista collaudo dell’ex stabilimento Fiat del Lingotto, oggi Pista 500, è stata riconvertita nel 2022 in un giardino che ospita 300 specie autoctone diverse. Tra le oltre 40.000 piante che trasformano il tetto del Lingotto in un’oasi verde si estende la programmazione della Pinacoteca Agnelli. La Pista 500 è un progetto espositivo a cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti che intende dare spazio alle iniziative di scultura pubblica della pinacoteca. Nel giardino sospeso sono installate regolarmente nuove opere che includono diversi linguaggi della scultura. Le artiste e gli artisti internazionali sono invitati a dialogare con la storia e l’architettura industriale del luogo. Dal 2 maggio 2024 il progetto artistico si arricchisce di 3 nuove installazioni site-specific relizzate da Finnegan Shannon, Rirkrit Tiravanija e Felix Gonzalez-Torres. I lavori sono stati pensati per fruire lo spazio della Pista 500 in maniera partecipativa con lo scopo di instaurare un rapporto interattivo tra spettatore e opera stessa.
La pista, lunga più di un chilometro, diventa un luogo più accessibile grazie a Finnegan Shannon (Berkleley, 1989). Dal 2018 l’artista porta avanti il progetto Do you want us here or not, installando in luoghi in cui è impedita la visita di corpi non conformi una serie di sedute che invitano le persone a sedersi. I prefer to spectate than to race. Sit if you agree (preferisco assistere che gareggiare, siediti se sei d’accordo), comunica una delle panchine installate nella pista attraverso una frase scritta a mano e stampata sulla seduta. Oppure I prefer to pause than to rush (preferisco fermarmi piuttosto che correre di fretta). I messaggi sono stati pensati appositamente per la Pista 500 confrontandosi con l’identità storica del luogo legata alla velocità e al movimento. La riflessione di Finnegan Shannon tende ad includere la comunità nella sua diversità rendendo il luogo agibile a più persone possibili. Allo stesso tempo l’atto di sedersi rappresenta per l’artista una presa di posizione. In questo caso la protesta è contro l’indifferenza rivolta a coloro che vivono ai margini, come invisibili corpi che non vengono ascoltati. Le panchine dipinte di blu elettrico emergono visivamente nello spazio attraendo i visitatori e invitandoli a relazionarsi con esse.
La Pista 500 è pensata per essere un luogo comunitario partecipato e lo dimostra l’ingresso di Untitled (Tomorrow is the Question) di Rirkrit Tiravanija (Buenos Aires, 1961). Quattro tavoli da ping pong diventano un mezzo di condivisione e svago. I visitatori sono invitati a giocare liberamente sfidando la consueta concezione di opera d’arte. Ogni tavolo è dedicato ad una delle quattro principali comunità diasporiche della città di Torino. La frase “Domani è la questione” è tradotta in spagnolo, cinese, arabo e rumeno, poi stampata sulla superficie del tavolo da gioco. L’installazione diventa anche questa volta uno strumento di trasmissione intento a potenziare le relazioni umane. I giocatori stabiliscono attivamente connessioni guidati in una riflessione che sfida il concetto di appartenenza nazionale. La domanda che pone Tiravanija, valida per qualsiasi città cosmopolita del mondo, sprona a trovare una risposta valida per pensare un futuro sostenibile accettando la diversità. Ispirandosi alla presa di posizione del 1970 dell’artista slovacco Jùlius Koller (1929-2007), contro il governo conservatore di Bratislava, ricorda come la protesta sia un modo per agire direttamente sulla realtà, modificando attivamente il presente.
La pubblicità si insedia quotidianamente nelle nostre menti attraverso i cartelloni pubblicitari nelle strade cittadine e gli annunci del web. Controcorrente, Felix Gonzales-Torres (1957-1996) immagina per la prima volta Untitled (1991) sui cartelloni pubblicitari di New York. L’artista valica il confine dello spazio espositivo offrendo una fotografia inerente alla sua vita privata in uno spazio pubblico. Se le aziende hanno il potere di condizionare facilmente le nostre decisioni, perché non sfidare le norme sociali proponendo piuttosto un argomento ostico? Negli anni in cui l’omosessualità è considerata uno stigma, agli inizi della pandemia di HIV, Gonzales-Torres espone la trasgressiva fotografia del proprio letto matrimoniale disfatto. La foto racconta un momento intimo dell’artista, condiviso con il suo partner prima che questo morisse di HIV, ed è affissa in diversi cartelloni pubblicitari in giro per la città. Senza nessuna specifica indicazione l’immagine potrebbe essere la pubblicità di qualsiasi prodotto, ma in una maniera misteriosa ed elegante fa breccia nelle menti conservatrici delle persone che la osservano.
La billboard della Pista 500 era stata immaginata dalle curatrici per ospitare questo specifico lavoro simbolico di Felix Gonzales-Torres, esposto in Italia per la prima volta al Castello di Rivoli nel 2000. Come da volontà dell’artista, l’ente incaricato di mostrare la fotografia è stato vincolato a diffonderla nella città di appartenenza. In giro per Torino sono infatti presenti altre 6 repliche del letto disfatto, senza nessuna didascalia. Le immagini, stampate sulla carta blueback tipica dei cartelloni pubblicitari, sono esposte alle intemperie dialogando con l’ambiente e il passare del tempo. Con quest’opera fotografia la Pinacoteca Agnelli partecipa ad EXPOSED, il primo festival di fotografia torinese.
Le tre nuove installazioni degli artisti Finnegan Shannon, Rirkrit Tiravanija e Felix Gonzalez-Torres si aggiungono al quelle già presenti di Thomas Bayrle, Julius Von Bismark, VALIE EXPORT, Sylvie Fleury, Dominique Gonzalez-Foerster, Marco Giordano, Alicja Kwade, Louise Lawler e SUPERFLEX.
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