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FMAV Fondazione Modena Arti Visive: presentato il programma espositivo per la primavera
Mostre
di Erica Baglio
Con le mostre Corrispondenze e Zitt! Zitt! Arriva Lupo Alberto. Silver, 50 anni da lupo, inaugurate l’8 marzo e in programmazione rispettivamente fino al 5 maggio e al 25 agosto 2024, FMAV si pone come obiettivo quello della valorizzazione dei giovani talenti emergenti e della storia culturale della città di Modena.
La mostra Corrispondenze, dedicata alla fotografia emergente e curata da Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi, è un progetto sostenuto da Strategia Fotografia 2023 e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. I sette artisti emergenti – Silvia Bigi, Federico Clavarino, Teresa Giannico, Orecchie D’Asino, The Cool Couple, Vaste Programme, Alba Zari – sono chiamati a mettersi in dialogo con artisti della generazione precedente, le cui opere sono già presenti nelle collezioni di fotografie custodite da FMAV. «La matrice utilizzata dai giovani artisti selezionati è il digitale, il codice binario, – spiega Chiara Dall’Olio – che poi hanno scelto di far stampare, oppure di presentarci come un video o addirittura come una scultura 3D». Nel segno della continuità, anche le collezioni già custodite da FMAV hanno bisogno di nuovi sguardi per essere rimesse in discussione. «Questa generazione – continua Daniele De Luigi – opera già nei territori della post-fotografia, ma è comunque rimasta legata alla pratica fotografica tradizionale e per questo rappresenta un ponte che permette un’evoluzione in continuità e coerenza. Le opere inedite realizzate entreranno a far parte della Collezione Galleria Civica del Comune di Modena, gestita da Fondazione Modena Arti Visive».
Tra la varietà di temi che vengono indagati in questo dialogo intergenerazionale, Teresa Giannico propone una riflessione sul ruolo ambiguo della fotografia nella narrazione dei conflitti Russo-Ucraino e Israelo-Palestinese. Il confronto che ha scelto è quello con l’artista palestinese Ahlam Shilbi, che racconta la vita di ragazzi arabi che si arruolano volontari nell’esercito israeliano in un’epoca ancora lontana dalla rivoluzione social. In Israeli attack in the Gaza Strip Giannico propone il frame di un’esplosione su cui si sovrappongono contemporaneamente spot pubblicitari e immagini di persone che assistono disperate all’evento. Le immagini usate sono state modificate in postproduzione rendendole simili a delle pitture, ma la stampa è fotografica.
Silvia Bigi affronta invece il tema della condizione femminile nella storia nella sua opera Camille, nata dal dialogo con la serie Herbarium di Joan Fontcuberta. In questo progetto diverse tecniche e diversi linguaggi danno voce alle cinque “Camille” che sono state uccise tra il XVI e il XVII secolo, accusate di stregoneria per le loro conoscenze erboristiche. La carta da parati è creata dall’intelligenza artificiale a partire da scansioni di erbari del ‘500 e del ‘600 e dalle carte dei processi di stregoneria a carico di queste donne. I processi della Santa Inquisizione sono conservati nell’archivio di stato di Modena che li ha recentemente digitalizzati – spiega Chiara dall’Olio -, e combinando queste carte con il sapere erboristico per cui queste donne sono state uccise, Silvia crea un’installazione estremamente intima. Anche gli scatti di Fontcuberta parlano di quanto sia ingannevole il linguaggio fotografico, perché i suoi scatti non rappresentano vere piante, ma sono scarti vegetali combinati insieme. L’ambiguità del linguaggio fotografico è il filo rosso di queste opere, fa notare De Luigi.
Con la mostra Zitt! Zitt! Arriva Lupo Alberto. Silver, 50 anni da Lupo, Fondazione FMAV e la città di Modena vogliono fare un tributo al conterraneo Guido Silvestri aka Silver in occasione dell’importante anniversario dei cinquant’anni della nascita di Lupo Alberto e dei suoi amici della fattoria McKenzie. L’esposizione, ospitata dal Museo della Figurina, è a cura di Francesca Fontana e Lorenzo Respi ed è realizzata in collaborazione con McK, Lucca Comics & Games e Lucca Collezionando.
Lupo Alberto debutta nel 1974 sul Corriere dei Ragazzi entrando in breve tempo a far parte della vita degli italiani. In oltre 440 numeri, il famoso Lupo color “60% di Cyan” – ben lontano dal lupo siberiano che si immaginava in origine Silver – ha accompagnato l’Italia attraverso significative sfide sociali, prestandosi anche come testimonial in diverse campagne e iniziative fondamentali per la nostra storia. Attraverso disegni, tavole, copertine di giornali, cartoni animati, videogames e merchandising, l’esposizione ci racconta l’impatto culturale che ha avuto e continua ad avere lupetto azzurro.
Ben lontano dall’essere un personaggio perfetto, Lupo Alberto, spiega Silver, è più un “anti-eroe”, con i suoi problemi di tutti i giorni e la sua “sfiga”, a cui in mostra è dedicato un pannello espositivo. Non si è tirato indietro Silver quando ha deciso di prestare il suo personaggio in nome di una giusta causa, come è stato nel caso della campagna per contrastare la diffusione del virus Hiv con il libretto “Come ti frego il virus!” del 1991. Lupo Alberto, nonostante sia spesso insicuro – come lo descrivono anche i curatori – è stato quindi un precursore nella lotta all’AIDS, ma ha prestato la sua voce anche in altre occasioni, come nell’iniziativa di Legambiente contro l’inquinamento, quella promossa dall’O.N.U. contro la desertificazione e la campagna AVIS sul valore del dono.
Per l’occasione l’amato Lupo diventa per la seconda volta un videogame, per l’universo Minecraft. È possibile infatti giocare con lui in una escape room che fa parte di Minecraft Museum Adventure, progetto sviluppato insieme a Future Education Modena che propone la ricostruzione del Museo della Figurina nell’universo Minecraft. Lupo Alberto, “eroe imperfetto” – come lo racconta Silver – si dimostra ancora una volta incredibilmente attuale e ci accompagna nuovamente attraverso le sfide della società, ma sempre insegnandoci ad affrontare la vita con ironia e leggerezza.