Il progetto è stato ideato in collaborazione con La Specola, parte del Museo di Storia Naturale e del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze, e il regista e sceneggiatore canadese David Cronenberg. Lo scopo è quello della Fondazione di far conoscere importanti collezioni provenienti da “musei ospiti”. L’obiettivo è offrire interpretazioni e visioni inaspettate del patrimonio culturale, per innescare un dialogo tra una collezione storica e un’istituzione contemporanea.
Come spiega la Presidente di Fondazione, Miuccia Prada, “Il museo e l’artista propongono al pubblico visioni complementari. Il risultato è nello stesso tempo una mostra d’arte, una lezione di anatomia, un video sul desiderio e un’operazione di sperimentazione didattica con cui intendiamo raccontare il valore di una collezione e della sua storia, rivelare il contributo del pensiero creativo nella conoscenza e promuovere l’interesse per gli studi scientifici”.
Due elementi cardine, la narrazione scientifica e quella artistica che prendono forma in due allestimenti indipendenti. Lo spazio espositivo principale, in cui le cere del museo La Specola sono esposte seguendo un rigoroso approccio museale, e il piano terra, dove accedono all’immaginario del regista diventando le protagoniste di un enigmatico processo di metamorfosi.
In un interessante dialogo spiegato da David Cronenberg: “Le figure di cera della Specola furono create prima di tutto come strumento didattico, in grado di svelare i misteri del corpo umano a chi non poteva accedere alle rare lezioni anatomiche con veri cadaveri tenute nelle università e negli ospedali. Nel loro tentativo di creare delle figure intere parzialmente dissezionate, il cui linguaggio corporeo ed espressione facciale non mostrassero sofferenza o agonia e non suggerissero l’idea di torture, punizioni o interventi chirurgici, gli scultori finirono col produrre personaggi viventi apparentemente travolti dall’estasi. È stata questa sorprendente scelta stilistica che ha catturato la mia immaginazione: e se fosse stata la dissezione stessa a indurre quella tensione, quel rapimento quasi religioso?”
Non è il la prima occasione in cui Fondazione Prada investiga la conoscenza scientifica inserendola in una cornice culturale ancora più ampia. Alle spalle c’è “Human Brains” dedicato alle basi e ai nuovi sviluppi delle neuroscienze, unito ad un approfondimento sul tema della fisicità. Tema indagato anche dalla mostra “Useless Bodies?” di Elmgreen & Dragset sul ruolo e il valore del corpo nella società contemporanea.
La mostra milanese presenta quattro figure femminili distese, tre dalla sezione del Sistema Linfatico e una dalla sezione di Ostetricia, nove cere dettagliate raffiguranti la gestazione, anch’esse provenienti dalla sezione di Ostetricia e realizzate in epoca illuminista con scopi didattici, e una serie di 72 copie espositive di disegni anatomici raccolti in nove vetrine. Il cortometraggio di David Cronenberg rivela la dimensione vitale e sorprendente delle ceroplastiche, finora distinguibili per il loro impassibile aspetto severo, con l’obiettivo di generare una pluralità di nuove risposte emotive, suggestioni intellettuali e intense reazioni.
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