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Forze del cielo. Da Balla alle aerovisioni – Futurism&Co Art Gallery
Mostre
di Luigi Capano
L’aeroplano è simbolo del futurismo: questa sentenza epigrafica di Marinetti è un buon viatico per chi si appresti a recensire una mostra sull’aeropittura, tra le innumerevoli invenzioni dell’ingegno futurista forse la più suggestiva. Anticipando di qualche mese i festeggiamenti per il centenario della fondazione dell’Aeronautica Militare Italiana (che avverrà il prossimo 28 marzo), la galleria Futurism&Co ricorda l’audace manipolo di artisti, capitanato da Giacomo Balla – primo firmatario, nel 1931, del celebre “Manifesto dell’Aeropittura” – con una nutrita esposizione di opere ispirate dalla metamorfica, scoppiettante poetica marinettiana.
Aleggiava, tra quei risoluti e fattivi avanguardisti (che non si limitavano soltanto a decantare il volo aereo ma lo praticavano), sempre in cerca di nuovi e spiazzanti alfabeti plastici, un’ingenua fiducia positivistica nel progresso umano, velocizzato – si immaginava – dai continui, inarrestabili prodigi della meccanica; una fiducia sussidiata dalla volontà ferma e ostinata di affrancarsi dal giogo della natura e delle sue leggi, e di divincolarsi – si sperava – dai limiti angusti di quell’«umano troppo umano» di nietzschiana memoria, nell’anelito ad «una nuova spiritualità extraterrestre» (così nel citato manifesto). Per inciso, tale ingenua fiducia, mutatis mutandis, è rintracciabile ancora oggi, sorprendentemente, in vaste aree del mondo culturale.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/01/Giacomo-Balla-Linee-di-velocita-cielo-rumore-1914.png)
Va sottolineato, per amore di completezza, come proprio l’Aeronautica Militare sia stata, per i futuristi, una continua fonte di ispirazione e di stimolo: dai combattimenti aerei di Francesco Baracca e di Francesco De Pinedo, alle imprese memorabili di Gabriele D’Annunzio e di Guido Keller, fino alla straordinaria trasvolata atlantica di Italo Balbo a cui verrà dedicata, nel 1931, la prima mostra di Aeropittura a Roma.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/01/Gerardo-Dottori-Progetto-per-la-decorazione-per-lidroscalo-di-Ostia-1928.jpg)
Nella piccola galleria gestita dalla famiglia Carpi – una famiglia di studiosi e di collezionisti d’arte futurista, dalla cui collezione privata proviene gran parte delle opere esposte – si assiepano, effondendo d’intorno una vaga, intermittente sensazione di tribolazione panica – come una tenue impressione subliminale a tratti affiorante – dinamismi, viraggi cromatici, composizioni plastiche, vortici celesti, simultaneità prospettiche, ritmi spaziali, paesaggi cosmici, partoriti tumultuosamente dai pennelli intrepidi di Balla, Prampolini, Dottori, Benedetta, Sibò, Crali, Tato, Baldessari, Oriani ed altri avanguardisti.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/01/Giacomo-Balla-VELOCITÀ-ASTRATTA-N.-2-1914.png)
Dinanzi a tali visioni policentriche, mercuriali, evocanti sinteticamente «Le prospettive mutevoli del volo», l’occhio è costretto ad una mobilità continua a cagione del fatto che «Gli elementi di questa nuova realtà non hanno nessun punto fermo». Mentre il pensiero, sospinto dal gioco audace delle analogie, spontaneamente corre – l’accostamento è azzardato ma suggestivo – a certe più recenti intuizioni postmoderne che sembrerebbero addirittura precorse dai nostri futuristi, come, ad esempio, la pervasiva concezione della «Modernità liquida» teorizzata dal sociologo-filosofo Zygmunt Bauman.
La mostra “Forze del cielo. Da Balla alle aerovisioni”, presso la Futurism&Co Art Gallery di Roma, sarà visitabile fino al 28 febbraio 2023.