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Le gallerie Laocoonte e W. Apolloni insieme per ‘900 Classico
Mostre
di redazione
“‘900 Classico” è una mostra che attraverso più di cento opere allestite in tre sedi espostive nel cuore di Roma, racconta il rapporto tra l’eredità dell’arte classica, la nascita dell’Italia unita e la scelta della Città Eterna come capitale e i grandi artisti del Novecento italiano.
Idea e regia della mostra nascono da una collaborazione tra Monica Cardarelli, fondatrice della Galleria del Laocoonte e curatrice del progetto espositivo, e Marco Fabio Apolloni, titolare della Galleria W. Apolloni, entrambe con sede a Roma.
La mostra celebra anche l’apertura di una terza sede espositiva gestita in sinergia da entrambe le gallerie, che sarà dedicata ad artisti contemporanei e ospita ora “Mitologica Meccanica”, la prima antologica di Patrick Alò, «nelle cui opere i rifiuti della modernità tecnologica, i rottami di metallo, rinascono a nuova vita come opere di scultura neoclassica, tratte o ispirate dall’antico», hanno spiegato gli organizzatori.
Le tre sedi della mostra si trovano nel centro storico di Roma: la Galleria del Laocoonte in Via Monterone 13-13A, la Galleria W. Apolloni in Via Margutta 53B e il nuovo spazio espositivo Antico/Contemporaneo che le unisce in Via Margutta 81.
Monica Cardarelli, curatrice della mostra, ci ha raccontato il percorso espositivo e la collaborazione tra le due gallerie
Come è nata la mostra?
«La mostra nasce dalla nostra volontà di valorizza l’arte figurativa del nostro ‘900, dalle nostre predilezioni che sono sempre state rivolte al classicismo e ai neo-classicismi del passato. Poi noi viviamo a Roma che è stata il centro dell’impero e ne conserva la memoria visibile nelle sue rovine».
E la collaborazione tra le due gallerie?
«Come il nostro matrimonio. Monica Cardarelli, titolare della Galleria del Laocoonte, e Marco Fabio Apolloni della W. Apolloni sono sposati, le loro mostre sono un’appassionante Joint venture».
Perché la divisione in tre sedi?
«Perchè la mostra espone più di 100 opere, tra sculture, dipinti e disegni!»
In particolare la terza sede viene inaugurata con questo progetto espositivo. A quali tipi di progetti sarà destinata?
«Lo spazio espositivo delle due gallerie Laocoonte e W. Apolloni sarà dedicato ad artisti contemporanei viventi a noi congeniali, nel presente caso le opere di Patrick Alò, statue classiche composte di rottami di ferro mirabilmente assemblati».
In mostra oltre 100 opere, tra cui lavori di dimensione molto grandi. Ci può parlare in particolare di questi ultimi?
«La Minerva di Alberto Ziveri alta più di 4 metri è il cartone per un mosaico realizzato nell’Accademia dei Vigili del Fuoco, il meraviglioso Parnaso di Achille Funi largo quasi 5 metri, era nell’aula di Brera dove il maestro insegnava pittura murale. I due grandi dei latini Cerere e Vulcano, sono per i mosaici sopra la fontana di Piazza Augusto Imperatore».
Ci può consigliare due o tre opere particolarmente significative a cui prestare attenzione durante una visita alla mostra?
«Difficile scelta, ma tra tante la scultura bronzea di Francesco Messina che ritrae Indro Montanelli giovane, bello come un ritratto romano antico della repubblica, i commoventi ricami di Maria Savinio che ripetono alcune delle più incantevoli opere di suo marito Alberto, di Patrick Alò non si può mancare il Laocoonte che è anche l’eroe protettore della nostra galleria».
Quali sono i prossimi progetti che ospiterà la galleria Laocoonte? E la galleria W. Apolloni?
«Una mostra dedicata alle maschere italiane nell’arte del 900, che dalla nostra sede londinese, la Laocoon Gallery, giungerà a Roma. Una mostra monografica su Marisa Mori, allieva di Felice Casorati e pittrice futurista, e l’imminente mostra che mette in rilievo l’influenza del Barocco sull’opera di Fausto Melotti, Lucio Fontana e Leoncillo, quest’ultimo è uno degli artisti da noi più amati e di cui presenteremo diverse opere inedite o che si ritenevano disperse. La mostra è in collaborazione con la galleria milanese di Matteo Lampertico».