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Spesso le opere d’arte richiamano qualcosa che ci riguarda da vicino. Questa sensazione rievoca necessità o stati d’animo che abbiamo interiorizzato, ma dei quali c’è esigenza di riscoperta. Questo è proprio ciò che è successo quando abbiamo visto per la prima volta il lavoro di Ilaria Simeoni (1995, Montebelluna, Treviso) e ne abbiamo assaporato l’energia, decidendo di condividere questo innamoramento con i collezionisti ed il pubblico della galleria. “Hortus Conclusus” è il titolo della mostra personale ospitata nella sede della galleria CRAG in via Giolitti 51 a Torino fino al 26 marzo 2022.
Assegnataria del prestigioso Atelier 2021/2022 della Fondazione Bevilaqua La Masa di Venezia e vincitrice del primo premio della 103ma Mostra Collettiva Giovani Artisti dell’omonima Fondazione, Ilaria nella sua ricerca si dedica allo studio del rapporto tra spiritualità e natura, concentrandosi sul linguaggio con il quale esprimere tale relazione.
Nella pratica il suo pensiero si fonde con la pittura e l’elemento naturale del giardino “chiuso” ne è il tramite. Nasce così il titolo “Hortus Conclusus” che, oltre alla più nota definizione di giardino chiuso presente nei monasteri e nei conventi medievali, è da considerarsi anche come luogo dello spirito. Il giardino o Hortus, reale o figurativo, accompagna questo star bene nelle varie fasi della vita di ogni individuo; è movimento e trasformazione del mondo e della natura stessa nel loro senso concreto di generare, produrre, fiorire.
L’indagine dell’artista è caratterizzata da visioni che oscillano tra la realtà e l’immaginario: da una parte esercita il pensiero e dall’altra racconta i luoghi ideali che la circondano. Per Ilaria Simeoni “l’esperienza di trasformare una semplice foglia in una visione tesa a raccontare la realtà̀ della natura coltivata, mi ha insegnato a trasferire nell’elaborato pittorico un luogo ideale che si genera tra la mente ed il pennello che scorre sulla tela, in questo modo esprimo un impulso interiore che mi ha portata, nel tempo, a vedere la natura del giardino come una filosofia di pensiero”.
Le sue tele rappresentano l’estetica della natura e l’esaltazione dei suoi valori espressivi ed emozionali. L’artista pone lo spettatore a tratti in una condizione di contemplazione di fronte ad una scenografia naturale ed a tratti lo spinge verso l’interno dell’opera e lo invita al suo esercizio spirituale. L’Hortus non è delimitato da mura ma è un luogo interiore. Tutto ciò che accade nello “spazio verde” è per l’individuo esperienza di sé e del mondo e la pittura diventa, dunque, il suo “Hortus Conclusus” in un immaginario suggerito da grandi pitture ad olio su tela e da opere di piccolo formato.
CRAG Gallery da anni si dedica all’approfondimento della tematica del paesaggio, resa ancor più interessante negli ultimi due anni da un approccio e da una sensibilità nuovi delle persone e degli artisti con la riscoperta dell’ambiente naturale, della sua energia ed indispensabilità a seguito della pandemia.