Categorie: Mostre

I collage pop e super colorati di Michel Oz all’Ambasciata Argentina di Roma

di - 24 Aprile 2024

Un’immersione nel vibrante mondo della Pop Art, attraverso una serie di opere che portano il ritmo dinamico della realtà urbana. Dal 24 aprile al 30 giugno, l’Ambasciata Argentina di Roma ospita Paredes, mostra di Michel Oz, artista italoargentino, nato a Roma nel 1977. Michel Oz scruta le immagini e le parole che penetrano gli strati di carta strappati dalle pareti delle grandi metropoli, sovrapponendoli e accostandoli tra loro. Collage audaci e installazioni maestose e dal grande impatto visivo, in cui le pareti prendono vita e raccontano storie avvincenti, per rappresentare il mondo nella sua varia e costante trasformazione. A cura di Carlo Ciuffo e in collaborazione con Contemporary Artshop, la mostra si trova nell’area espositiva della Casa Argentina, nel suggestivo Palazzo Coppedé, in via Vittorio Veneto 7.

«Strappo brandelli di carta dai muri delle metropoli prima che gli agenti climatici possano biodegradarli», racconta Oz a proposito del suo lavoro. «Così inizia il percorso di creazione partendo dal concetto di riciclo, i frammenti sono sempre di forte impatto visivo, anche io rimango sorpreso come se fossi uno spettatore», continua l’artista che, nei primi anni 2000, insieme ad altri autori, fondò lancioarte.com, tra i primi portali online a esplorare il concetto di web gallery, partecipando a numerosi eventi underground come quelli proposti dalla Prima e Seconda Edizione del Festival Artistico Polidisciplinare MartaLive o dall’Ex Mattatoio di Testaccio.

«I miei lavori nascono dalla percezione cromatica e da ciò che capta la mia curiosità: quando giro per le strade mi capita di vedere frammenti di poster ai quali non so resistere, li prendo, li porto in studio e in un enorme calderone di frammenti, immagini e colori scelgo pezzo per pezzo ogni porzione che compone una mia opera, spesso passo ore e giorni a sistemare i frammenti per raggiungere quello che è il risultato finale. L’arte mi ha rapito fin da piccolo, grazie a mia madre non perdeva occasione per visitare una mostra e mi portava con lei in visita nei musei di arte contemporanea», continua Oz.

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