A Monte Vidon Corrado, in provincia di Fermo, nelle Marche, nella Casa Museo e Centro Studi Osvaldo Licini, fino all’8 dicembre la mostra “La regione delle Madri. I paesaggi di Osvaldo Licini”, a cura di Daniela Simoni, Direttrice della Casa Museo e del Centro Studi, è la prima a essere interamente dedicata al tema del paesaggio nella ricerca dell’artista e si articola negli spazi della Casa Museo e del Centro Studi.
«La mostra, che annovera alcune opere mai esposte e altre raramente presenti nelle rassegne degli ultimi anni, è suddivisa in nove sezioni tematiche atte a cogliere i topoi liciniani e le permanenze nella sintassi compositiva», ha spiegato l’istituzione.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo, edito dalla casa editrice Electa, con contributi di Daniela Simoni, Stefano Bracalente, Mattia Patti, Bianca Lucia Maglione e Stefano Papetti.
«”La regione delle Madri” raccoglie 90 oli e 30 disegni di Osvaldo Licini (1894, Monte Vidon Corrado – 1958, ivi), di cui 33 del periodo figurativo, 9 dipinti astratti degli anni Trenta e i rimanenti degli anni Quaranta e Cinquanta, provenienti da importanti collezioni pubbliche come il Museo Novecento di Firenze, il Museo d’Arte Contemporanea di Ca’ Pesaro a Venezia, il Centre Pompidou di Parigi, la Galleria d’Arte Contemporanea di Ascoli Piceno, il Museo Palazzo Ricci di Macerata, il Museo Civico di Palazzo Chiericati di Vicenza, il Museo Civico Città di Moncalvo e da molti collezionisti privati. Alcune di queste opere non state mai esposte prima, come una marina francese dei primi anni Venti, e altre tornano ad essere presenti in una rassegna liciniana dopo decenni di assenza come nel caso del Paesaggio italiano (1921) del Centre Pompidou, Colline marchigiane (1926) del Comune di Moncalvo, Paesaggio marchigiano (1925) di collezione privata, Personaggio (1945) e Studio per angelo su fondo giallo (1956) della collezione di M. Carpi», ha proseguito il Museo.
«La mostra compie un excursus attraverso tutti e tre i periodi pittorici di Licini, con un taglio non solo cronologico ma anche tematico. Al Centro Studi troviamo i dipinti figurativi degli anni Venti: paesaggi, marine italiane e francesi che sono sempre espressione dell’elaborazione interiore del dato reale. Nella Casa Museo, che per l’artista è stata “laboratorio di arte sperimentale”, si entra simbolicamente nella “regione delle madri”, nella “landa dell’originario”. Qui, sulla base di quella che Birolli definisce “temporalità circolare” nell’arte di Licini, sono allestiti dei percorsi che, partendo ciascuno da un dipinto figurativo, accompagnano il visitatore attraverso la fase geometrico-astratta e quella del figurativismo fantastico, indagando la sostanza geometrica, la cifra dell’enigma, lo sguardo sui Sibillini, i microcosmi liciniani, i Personaggi, gli Olandesi volanti, le Amalassunte e l’antropomorfizzazione del paesaggio fino all’epifania degli Angeli ribelli e a quegli aquiloni che nascono dalla visionarietà poetica che costantemente si lascia ispirare dalla suggestione del paesaggio natìo», si legge nel comunicato stampa.
“La regione delle Madri. I paesaggi di Osvaldo Licini”
A cura di Daniela Simoni
Fino all’8 dicembre
Centro Studi Osvaldo Licini e Casa Museo Osvaldo Licini
Monte Vidon Corrado
Orari: luglio e agosto, tutti i giorni (tranne il lunedì, giorno di chiusura), dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Ogni venerdì e sabato aperture serali dalle 21.00 alle 24.00.
Da settembre a dicembre: la mattina, dalle 9.00 alle 13.00 visite per scuole e gruppi previa prenotazione, prefestivi e festivi dalle 10.00 alle 13.00 e alle 15.30 alle 19.30.
Per informazioni: 334 927 6790, 0734 759348 (int. 6), centrostudiosvaldolicini@gmail.com
www.centrostudiosvaldolicini.it
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