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I preziosi abiti cinesi del Museo della Seta di Suzhoun in mostra a Palazzo Mocenigo
Mostre
L’asse del Tempo. Tessuti per l’abbigliamento in seta di Suzhou a Palazzo Mocenigo occorre in occasione del settecentenario della morte di Marco Polo, viaggiatore che permise la creazione, in secoli successivi, di un collegamento fra la città di Venezia e di Suzhou, formalizzato poi nel 1980 in un gemellaggio.
La mostra si snoda nel piano nobile del palazzo e, ben integrandosi con la collezione permanete del museo, presenta una ventina di abiti, creazioni originali, tessuti e fedeli repliche di antiche vesti provenienti dal Museo della Seta di Suzhou. I preziosi tessuti, realizzati da artigiani dell’epoca e da artisti contemporanei e decorati con motivi floreali, ricami e velluti, invadono la sala espositiva cogliendo l’osservatore di sorpresa. Egli viene così immerso in un mondo a lui sconosciuto e, fino a questo momento, non troppo approfondito.
L’asse del Tempo non vuole solamente far emergere le capacità tecniche degli abili artigiani cinesi, ma qualcosa di più profondo, imponendosi infatti come una sorta di ‘ponte’ metafisico fra due realtà apparentemente molto distanti e disparate, quella di Venezia e di Suzhou. Attraverso il tessuto, affiora dunque questo quasi-obbligo di dover conoscere in modo più intimo la loro cultura, di cui queste opere ne costituiscono l’immagine. Per farlo dobbiamo porci nello stesso modo presentato da Marco Polo nel Il Milione: indagandone le sfumature, al fine di comprendere sia le differenze che le vicinanze di queste due realtà.
Laura Fincato, curatrice e cittadina onoraria di Suzhou, suggerisce all’osservatore di analizzare i tessuti e gli abiti applicando l’insegnamento lasciato Marco Polo, legato alla «sua voglia di conoscenza, di andare distante e di questo suo ritornare per riportare le conoscenze e le consapevolezze acquisite nel passato».
Laura Fincato parla dell’esposizione come di un legame determinante per la città di Venezia che si traduce sia in un rapporto culturale, sia educativo, racconta infatti Tiziana Lippiello, rettrice dell’università Ca’ Foscari di Venezia, di come l’università pubblica di Suzhou sia in stretti rapporti con quella Veneziana, e infine sia umano. Riguardo ciò Laura Fincato ci parla infatti della solida amicizia fra le due città, e di come questa esposizione ne sia testimonianza, in quanto essa rappresenta «un segno di rispetto e di volontà di Suzhou del voler continuare questo rapporto paritario».
Il consigliere comunale di Suzhou considera infatti Marco Polo non solo «figura iconica della via della seta, ma anche rappresentante dell’amicizia fra i due paesi». Egli conclude dicendo che «settecento anni dopo, siamo qui riuniti a Venezia per dare un seguito al nostro legame e alla lunga storia di relazioni. Noi tutti crediamo che Venezia sia importante, che Marco Polo sia immortale così come l’amicizia italo-cinese».
L’asse del Tempo avanza dunque l’ambiziosa volontà di diventare un momento di riflessione ed educazione nei confronti di una cultura così determinante per il veneziano, che è stata così influente per lo sviluppo e la diffusione di quella sua identità a cui noi quotidianamente attingiamo. Questa mostra, conclude la Fincato, rappresenta «un messaggio di amicizia, speranza, di rispetto, cultura e di futuro».