Si tratta di corpi e porzioni di corpi, di oggetti, piante e animali, fiori e frutti, di verdure, funghi e cibo. Ma basta poco a farli diventare altro, partendo dal loro statuto di immagini, quindi una categoria immediatamente distante dalla controparte rappresentata. O forse no. Perché il focus è così ravvicinato che il soggetto non può che essere reale eppure è tutt’altro che solido, come se scivolasse verso forme estranee, sostanze aliene. In fondo si sa che cambiando il punto di vista non può che modificarsi anche tutto il resto ed è nel dettaglio che si nasconde l’inaspettato. Per Sara Scanderebech la fotografia è un metodo per indagare il limite tra visione e immaginazione, un’esplorazione verso territori ancora poco o nulla battuti, abitati da entità indefinibili: nella tappa più recente, la ricerca dell’artista classe 1985 è approdata sui lidi della edg – exibart digital gallery, la piattaforma espositiva digitale dedicata a progetti artistici multimediali curata da Daniele Perra.
Ibridazioni è il titolo della mostra, che si può visitare cliccando qui e che racconta il mondo distinguibile, sensuale e unico di Scanderebech. Ad accomunare i soggetti ritratti – in tutta l’ambigua accezione del termine, raffigurati ma anche celati – è «La potenza visiva del dettaglio, del particolare», si legge nel testo che accompagna la mostra. «Un amalgama di elementi che si ibridano con sostanze non sempre riconoscibili, entrano in frizione, creano situazioni sorprendentemente spiazzanti e sembrano pulsare. Elementi di una realtà perfettamente imperfetta che lei sa cogliere con uno sguardo disinibito e una sconfinata curiosità». «Dettagli di piante, animali, oggetti e corpi si trasformano in nuovi simboli contemporanei e metafore che generano una tensione emotiva a cavallo tra attrazione e repulsione verso il soggetto rappresentato».
«Odiavo la fotografia. Non la concepivo come una vera forma d’arte ma solo una tecnica di rappresentazione della realtà», così l’artista racconta il suo approccio al medium fotografico. «Mi interessava dipingere ed ero attratta dalle forme installative delle opere. Un po’ come nei videogiochi. Perché giocare ad un simulatore di tennis quando potresti essere una sciamana che comanda vulcani, lancia sfere infuocate e viaggia attraverso venticinque pianeti di un sistema planetario mai visto?».
Sara Scanderebech si laurea in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Brera e inizia la sua carriera lavorando come fotografa per la Galleria Carla Sozzani di Milano. La sua ricerca si muove tra arte, moda e design e la porta spesso a collaborare con artisti, brand e magazine. I suoi progetti fotografici sono stati presentati in mostre personali e collettive, in istituzioni prestigiose tra cui: Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia (2023), CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino (2023), Spazio Martin di Milano (2022), SomoS Art House di Berlino (2022) e PhotoVogue Festival di Milano (2022).
exibart digital gallery è una piattaforma espositiva digitale dedicata a progetti artistici multimediali. Un luogo dove progettare, allestire e promuovere mostre di arte contemporanea, architettura, design e moda. Tutti i progetti ospitati sulla piattaforma edg sono ottimizzati per la visualizzazione a computer. La mostra Ibridazioni di Sara Scanderebech è a cura di Daniele Perra. Su exibart digital gallery sono visitabili anche le precedenti mostre di Elena Pizzato, Alessio de Girolamo, ONZE, Eléna Nemkova, Darío Zeruto, Mirko Smerdel, Paolo Gonzato, Silvia Morin.
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