Il tempo vale come una pennellata, un colore e una forma e la materia. Se si tratta di immagini che scorrono come nei lavori dell’artista turco Ali Kazma, House of ink e Sentimental è fondamentale. In mostra alla galleria Francesca Minini a Milano fino all’11 novembre, House of ink è un trittico di immagini proiettate asincrone dove ognuna segue un proprio ritmo e ha una durata diversa (rispettivamente 47, 48 e 46 minuti), che genera, grazie a un calibrato uso del tempo appunto, ogni volta una nuova e unica combinazione. Un tempo perfetto che riesce a ipnotizzarci e catapultarci nella mente e nel complesso processo di creazione di Orhan Pahmuk.
I soggetti sono molti che si alternano alla “visita” nell’appartamento del premio Nobel sulle rive del Bosforo. Si svela per noi un luogo dove molti vorrebbero accedere come a vedere un tesoro. Un luogo che rivela il lavoro dell’autore insieme a chi condivide con lui lo spazio, le scene e le cose che accadono ogni giorno. Con primi piani dello scrittore che legge, che dipinge sui taccuini, i suoi acquerelli, gli oggetti collezionati. Tazze di caffè fumanti, frutta, gabbiani raccolti oltre il davanzale, cieli e barche mentre attraversano lo stretto che segna il confine meridionale tra Asia ed Europa. Quello stesso confine che segna la storica dicotomia Est/Ovest. «La firma di un artista si trova in tracce che non mostrano alcuna intenzione», spiega Ali Kazdma. «Le note, le sottolineature e i collegamenti, l’organizzazione della sua biblioteca e la topografia attorno a un autore sono indizi che possono dire tanto su ciò che c’è dietro un libro. Per rivelare in qualche modo l’attività evanescente di uno scrittore è necessario riordinare le testimonianze che lascia in un universo in cui vive una vita da scrittore». Ma c’è anche la città perché, come ha scritto Pahmuk, in Istanbul: «Questo mio legame con Istanbul significa che il destino di una città può diventare il carattere di una persona».
Nella seconda sala della galleria, due schermi trasmettono Sentimental, in cui Orhan Pamuk firma una pila di carte con un gesto ripetitivo. Lavoro deciso nel corso dello svolgersi dell’altro è il risultato della conversazione che il romanziere ha avuto con l’artista (per la prima volta, Ali Kazma include se stesso, usando la sua voce nel dialogo con Pamuk che dura per tutto il tempo durata del lavoro). Attraverso le loro parole, lo spettatore apprende che Pamuk dovrà stare a lavorare alla scrivania per lungo tempo, e che Ali, invece, partirà il giorno successivo per un lungo viaggio. Il gesto ripetitivo non può che rimandare a questo.
Ali Kazma dichiara con entusiasmo che è stato lo scrittore turco a cercarlo dopo aver visto molti suoi lavori. E per queste opere, ha filmato per sessantacinque giorni accumulando centinaia di ore di riprese. L’artista curdo dal 2002 ha scelto di raccontare gli ambienti non consueti, fuori dai luoghi che le immagini che di cui siamo bombardati raccontano. Nel corso degli anni ha girato in fabbriche tessili e automobilistiche, in carceri e sale operatorie, così come in studi di tatuaggi, laboratori di tassidermia, ippodromi, aeroporti e laboratori di orologiai. E questa è la sua piccola rivoluzione che nasce da una sorta di ossessione per il modo in cui le persone interagiscono con i luoghi della loro vita, e come ne sono in relazione. Come li costruiscono. L’importante è entrare nei processi di produzione artistica e culturale. Una storia che sarà spiegata e approfondita direttamente dai suoi protagonisti a Bookcity: il 19 novembre alle 11 in Triennale a Milano si terrà il talk Sentimental, Ali Kazma e Orhan Pamuk, moderato da Caroline Corbetta.
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…
Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…
10 Corso Como continua il suo focus sui creativi dell'arte, del design e della moda con "Andrea Branzi. Civilizations without…