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La Fondazione Marta Czok di Venezia continua ad approfondire il suo legame con la Polonia, ospitando una mostra personale dell’artista contemporaneo polacco Rafał Podgórski, a cura di Niccolò Lucarelli. La mostra include una nuova selezione di opere che esplorano paesaggi urbani e naturali in una riflessione sociale e filosofica sul nostro ecosistema. Ce ne parlano il curatore, l’artista e Jacek Ludwig Scarso, Senior Curator presso Fondazione Marta Czok.
Lucarelli ci racconta di come è nata questa collaborazione con Podgórski: «Ho scelto di invitare il pittore Rafał Podgórski a sviluppare un progetto insieme, perché trovo interessante il modo in cui combina la conoscenza della storia dell’arte con argomenti che fanno parte dell’attuale dibattito socio-politico, in Polonia e in tutta Europa. Infatti, la mia pratica curatoriale è focalizzata sull’impegno degli artisti verso questi temi».
«Ho proposto la Fondazione Marta Czok come sede, per il legame con la Polonia e per il fatto che si trova a Venezia, città che è uno dei più importanti hub per l’arte contemporanea. I dipinti di Podgórski ricreano le mille sfumature dell’ambiente naturale, immergono l’osservatore in un universo di silenzio, foglie, tronchi monumentali, zone d’ombra; celebrano anche la grandiosità della natura, le sue forme che ricordano l’architettura, riecheggiando Mickiewicz, che per primo usò il termine “monumento naturale” nel suo Pan Tadeusz», ha continuato Lucarelli.
«Podgórski rende omaggio al grande paesaggista Stanisław Witkiewicz, ma invece di un approccio naturalistico e realistico opta per il realismo magico fatto di atmosfere sospese, nebbiose, fiabesche e introspettive, che invitano al silenzio e all’introspezione, a considerare una nuova ecologia delle relazioni basata sulla solidarietà e l’inclusività. All’altro capo dell’indagine pittorica di Podgórski si trova la città che, almeno fino a ieri, ha rappresentato l’antitesi della natura, la celebrazione del progresso tecnico e industriale, nonché del potere e della ricchezza; la città significava oppressione, combinata con edonismo e avidità. Podgórski la concepisce invece come una fenice che rinasce dalle proprie ceneri in mezzo al bosco; i suoi paesaggi urbani, che richiamano la natura morta e la pittura modernista, creano un’atmosfera forte che suggerisce la necessità di un nuovo equilibrio con la natura circostante».
«Una mostra personale a Venezia è un evento importante per me, che in un certo senso mi appaga come artista contemporaneo», ha raccontato Podgórski. «L’Italia, come paese che ho avuto il piacere di visitare più volte, ha sempre suscitato in me uno stato unico di entusiasmo per l’arte, la bellezza e la buona energia dei suoi abitanti. Pertanto, poter presentare la mia arte in Italia, a Venezia – la capitale dell’arte, è per me un’esperienza iperbolica, che aumenta di molte volte il mio entusiasmo».
«Per la nostra Fondazione, il legame con l’Est Europeo e in particolare con la Polonia è fondamentale, in quanto riflette il percorso stesso di Marta Czok e in questo senso di tutta la nostra Collezione», ha aggiunto Jacek Ludwig Scarso, Senior Curator presso Fondazione Marta Czok. «Quando Niccolò e Rafał ci hanno proposto questa mostra, abbiamo subito notato un’importante sinergia tra le opere di questo artista e la missione della Fondazione. I dipinti in questa mostra racchiudono metafore sociali complesse che ci riportano ad un post-umanesimo filosofico: una riflessione sul ruolo dell’essere umano in un contesto storico e ambientale sempre più fragile. Al contempo, lo fanno con una padronanza del linguaggio pittorico che riesce ad ammaliare lo spettatore e a realizzare paesaggi vividi ed altamente intriganti».
Rafał Podgórski, biografia
Rafał Podgórski, nato a Koszalin nel 1984, è un pittore polacco rinomato per il suo approccio sperimentale e versatile all’arte. Laureato all’Accademia di Belle Arti di Danzica, ha conseguito il dottorato di ricerca in arte nel 2015 con una tesi che esplora la mitologia delle strutture pittoriche nel contesto dell’architettura modernista polacca. Questa profondità intellettuale informa il suo lavoro creativo, che è definito da una miscela di tecniche tradizionali e sperimentazione all’avanguardia.
L’arte di Podgórski è caratterizzata dalla sua profondità tematica e adattabilità. Le sue opere esplorano i contrasti tra l’ordine creato dall’uomo e l’imprevedibilità selvaggia della natura, riflettendo spesso il suo fascino per la geometria, l’architettura e il caos organico. Le sue serie e i suoi progetti stimolanti, come Human.Nature, approfondiscono i dialoghi esistenziali e ambientali.
Nel corso della sua carriera ventennale, Podgórski ha prodotto più di 200 opere e ha partecipato a mostre personali e collettive in tutta Europa, tra cui Germania, Austria e Svizzera. Tra i punti salienti figurano la sua mostra Mythen und Zahlen a Karlsruhe, il progetto itinerante Junge Kunst aus Polen e la recente serie Human Nature a Stettino, che contrappone i tentativi umani di imporre l’ordine con l’imprevedibilità intrinseca della natura.
Le sue tecniche innovative includono la litografia, la serigrafia fusa con il vetro e gli esperimenti di pittura su larga scala sensibili alla luce. Queste opere esplorano spesso i temi della struttura, del caos e della coesistenza, impegnandosi profondamente con l’architettura, la geometria e le forme organiche. Educatore e innovatore affermato, Podgórski ha sviluppato metodi di insegnamento pionieristici, condividendo le sue intuizioni artistiche e continuando a ridefinire i confini della pittura contemporanea.