“Deposito materiale di senso” è la prima personale di Lello Lopez alla Shazar Gallery, visitabile fino al 17 novembre 2020. Classe 1954, Lopez è un artista partenopeo che ha all’attivo numerose partecipazioni a collettive internazionali. In città, le sue opere sono presenti in diversi spazi, come il Museo del Novecento di Castel Sant’Elmo e il Madre. Tra le opere pubbliche realizzate, l’installazione alla stazione Piscinola/Scampia della metropolitana di Napoli.
Le opere di Lopez sono visibili già dall’esterno dei luminosi ambienti della Shazar Gallery ma è solo all’entrata che si viene accolti dall’installazione che dà il titolo all’intero progetto. Gli elementi principali dell’opera sono due mani di terracotta che reggono un registratore, con la possibilità di fissare una traccia vocale, e un computer da cui viene riprodotta la voce del padre dell’artista che recita l’Apologia di Socrate. Sulla stessa scrivania, tre megafoni contraddistinti da altrettante etichette con i nomi di J. Kosuth, R. Barry e L. Weiner, artisti accomunati da uno spiccato interesse per la filosofia del linguaggio.
“Deposito materiale di senso” dà la possibilità di porsi nuovamente – e fisicamente, attraverso la presenza delle opere – domande sulla ricerca del senso primario, sui concetti di originario ed essenziale, su significati e significanti. In pochi passi si giunge a Catalogo, un acrilico su tela che, mediante una certa rappresentazione di foglie e piante, rappresenta un’altra tappa del percorso di riflessione della mostra alla Shazar Gallery, stavolta sul rapporto tra la classificazione scientifica e la dimensione estetica del mondo naturale.
Gli acrilici – alcuni di questi montati su tavole e scatole di plexiglass – e le sculture sono ricche di oggetti del quotidiano, non mancando mai di una certa componente evocativa: un pattern da carta da parati, dei portacandele e uno scorcio sul mare riescono a far risvegliare ricordi intimi pur partecipando a una esperienza nuova.
La personale di Lello Lopez è il più recente dei progetti espositivi della Shazar gallery. Aperta da poco più di un anno, la galleria ha già ospitato diverse personali e ha accolto la sfida del lockdown con la proposta di “Swallow – Kiss – Burn”, la mostra online di Saghar Daeiri. Situata nel cuore del quartiere di Montesanto si è subito integrata nel contesto, proponendo allestimenti per tutti gli appartamenti del palazzo in cui è ubicata e per le attività commerciali della zona aderenti alla grande mostra-evento “Summer exhibition”, segno tangibile della volontà di rendere tutti parte dei progetti della galleria, che nel 2019 ha fatto entrare negli interni del quartiere le opere di 75 artisti.
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