Situato in una delle regioni vinicole più antiche della Francia, tra la storica città di Aix-En-Provence e il Parco Nazionale del Luberon, a Château La Coste vino, arte e architettura contemporanea vengono messe in correlazione. Dal 2 marzo 2024 l’artista britannico Damien Hirst allestirà la mostra The Light That Shines, occupando i cinque padiglioni della tenuta e i suoi oltre 200 ettari di terreno. Saranno presentate sculture e dipinti, tra cui alcune delle serie più iconiche di Hirst e altre opere mai esposte prima. Dalla sua apertura al pubblico nel 2011, Château La Coste invita i suoi visitatori a scoprire le oltre 40 grandi opere d’arte contemporanea installate all’aria aperta o nei suoi spazi espositivi, ma Hirst è il primo artista a cui è stata affidata un’esposizione diffusa per l’intera tenuta e ad avere opere esposte su tutta la sua estensione, l’artista stesso si è dichiarato «entusiasta ed emozionato».
Hirst si distingue per le sue opere controverse che riflettono sui temi della morte, della vita, e sulle relazioni tra bellezza, religione e scienza. Le opere della serie intitolata Natural History, che lo resero famoso agli inizi della sua carriera, troveranno spazio nel Padiglione progettato da Renzo Piano. Nella Galleria Richard Rogers saranno visibili per la prima volta i The Empress Paintings, opere che hanno come soggetto principale la farfalla, motivo che l’artista usa per esplorare queste tematiche.
Anche i Cosmos Paintings e le sculture delle serie Meteorites e Satellites saranno esposti per la prima volta nella Galleria delle Vecchie Cantine, progettata da Jean-Michel Wilmotte. Dopo aver realizzato il teschio di diamanti For the Love of God e dopo aver inviato un suo Spot painting su Marte, Hirst ha cominciato a pensare alla realizzazione di una mostra che non fosse sulla Terra. Ispirato dalle immagini a lunga esposizione di un angolo buio del cielo, effettuate del telescopio spaziale Hubble, che rivelavano miliardi di stelle, Hirst ha dipinto alcune tele di nero e le ha fissate al pavimento del suo studio per poi ricoprirle di vernice. Questo pavimento è divenuto i Cosmos Paintings. La serie Satellites si rifà, con una certa nostalgia, ai calchi in bronzo delle cere di Degas, utilizzando un carattere vittoriano sulle didascalie in metallo di cui sono corredati per farli sembrare, allo stesso tempo, antichi e moderni. I Meteorites in bronzo ricordano quelli che Hirst osservò personalmente in vari musei di storia naturale.
Nell’Auditorium Oscar Niemeyer saranno invece presentate le sculture e i lightbox di Treasures from the Wreck of the Unbelievable, una serie di opere presentate per la prima volta nel 2017 a Punta della Dogana e a Palazzo Grassi, a Venezia. L’artista esporrà, inoltre, la sua serie più recente, The Secret Gardens Paintings, nella Galleria Bastide. Le tele, che raffigurano fiori dai colori vivaci, presentano uno strato astratto di schizzi di vernice brillante.
Oltre alle opere nei padiglioni, una selezione di sculture sarà collocata all’aperto in tutta la tenuta, come parte della mostra. Tra i luoghi espositivi figurano il Padiglione della Musica di Frank Gehry e il Centro d’Arte Tadao Ando. L’esposizione sarà fruibile fino al 23 giugno 2024.
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