Categorie: Mostre

Inaugura la mostra di Anna Franceschini e Nanda Vigo alla Galleria Vistamare di Pescara

di - 4 Aprile 2023

La partenza ha inizio dalla seconda stanza con un vero e proprio invito, a fornire le coordinate, un testo critico a cura di Fabio Cherstich. Due mani femminili in resina floccata, una bianca ed una nera, richiamano il pubblico attraverso un movimento asincrono di flesso-estensione. Sono le due opere The Lady Vanishes in a triangular reflection, 2023 di Anna Franceschini. L’articolazione è meccanica, ma il corpo-macchina conserva qualcosa di sensuale, di una sensualità razionalizzata. La stessa che ritroviamo più intensa nella prima stanza con il video At the Ritz, 2016 dove immersa nell’oscurità, la proiezione di una mano danza all’interno di un corpo stellare luminoso. Il video, rivelatore dell’interesse dell’artista nei confronti del cinema come movimento, proiettato in loop, anticipa il concetto di circolarità temporale che si incontrerà più avanti. Da contrappunto spaziale alle mani di Anna Franceschini i due Cronotopo degli anni ‘60 di Nanda Vigo, dove la razionalità geometrica del telaio e la freddezza dell’alluminio di queste sculture-lenti, si animano attraverso l’interazione con la luce naturale generando un moto di riflessi.

Nanda Vigo Trigger of the Space, 2016
Specchio, vetro satinato, legno e neon, cm 75x35x12

Proseguendo nella terza stanza, un ambiente in penombra genera un ritmo alternato di luce e buio tra gli ambienti finora esplorati. Qui troviamo due lampade triangolari Trigger of the Space, 2016 di Nanda Vigo, forme taglienti dagli angoli acuti, che rivelano l’approccio interdisciplinare dell’artista tra arte, design e architettura e l’interesse per i contrasti materici. A predominare in questa stanza il concetto di tempo di Anna Franceschini, inteso come movimento circolare infinito, lo ritroviamo nel video Do you know why they respect me? Because they think I’m dead, 2016 e nella scultura cinetica La meccanica degli elementi dove tre corpi meccanici rotanti su una base metallica cromata riprendono riferimenti formali derivanti dallo studio delle resistenze di alcuni elettrodomestici per rivelare nelle cromie pastello un parallelismo tra femminile e resistenza. Qui il movimento circolare acquista un senso di preziosità.

In alto: Nanda Vigo Specchio Andromeda, 1974
Specchio in cristallo con parti specchianti e parti trasparenti, cm 80×80

Nella quarta stanza, oggetti di uso quotidiano con chiari riferimenti al mondo del design, Consolle con base specchiata, 2013 e ripiano in vetro e Tavolo BLOK, prod. Acerbis, 1992 mantengono la loro funzionalità, fungendo da supporto-piedistallo a due rappresentazioni del tempo circolare, una più diretta e cinematografica, l’altra più sottilmente evocata. Nel film Untitled, 2012 di Anna Franceschini, un micro tedoforo, dettaglio dècor di un carillon, compie una coreografia malinconica mentre le Posate della collezione Pompei, 1992 pezzo unico realizzato da Nanda Vigo e Annibale Oste, la cui estremità è abitata da miniature statuarie con riferimento al mondo dell’antichità, creano una sorta di quadrante d’orologio.

Nanda Vigo Specchio Andromeda, 1974
Specchio in cristallo con parti specchianti e parti trasparenti, cm 80×80

Nella quinta stanza le superfici specchianti di Nanda Vigo  sfondano l’architettura creando una moltiplicazione di ambienti. La materia dello Specchio Cosmos PL4, 1981 e dello Specchio Cosmos PRO4, 1981 è trattata alla luce di un dualismo tra assorbimento e riflessione della luce, tramite l’utilizzo del vetro specchiante e della vernice nera. All’interno di questa eco d’ambienti si colloca Pouf Blocco Biondo-Omaggio a Nanda Vigo, 2023 di Anna Franceschini, un oggetto-soggetto, omaggio appunto al pouf Blocco di Nanda Vigo.

Da collegamento tra la quinta e sesta stanza due opere complementari, When Nanda Met Gae, 2019 e When Gae met Nanda, 2019 raccontano l’incontro tra Nanda Vigo e Gae Aulenti anch’essa architetto e designer. Le due stampe fotografiche richiamano diverse relazioni di prossimità e differenze materiche negli elementi di una catena e di un tubo in gomma. Ad osservare quest’ultima stampa fotografica un altro oggetto-soggetto Due più, 1971 di Nanda Vigo, dove il metallo freddo e cromato viene accostato al pelo caldo ed accogliente.

Il viaggio termina con la settima stanza dove la luce diventa protagonista di una riflessione fisica e mentale sull’ambiente, tramite i riflessi generati dal cristallo ora trasparente, ora satinato o specchiante di Tavolo Andromeda, 1974 e Specchio Andromeda, 1974 o tramite le composizioni cromatiche delle luci di Light Tree, 1984 di Nanda Vigo. In questo ambiente vibrante di luce naturale e non, colpisce la parrucca artificiale di 3JANE, 2020 di Anna Franceschini con il ritmo malinconico e al contempo ipnotico del suo danzare meccanico.

In alto: Anna Franceschini When Gae met Nanda, 2019
Stampa su carta fotografica, lucido, cm 84×60
In basso: Nanda Vigo Due più, 1971
Tubolare cromato e pelliccia sintetica grigia, cm 48x48x69

INFORMAZIONI

‘Passeggiate intergalattiche’

Anna Franceschini e Nanda Vigo

Dal 27 marzo al 15 settembre 2023

Orari: lunedì: 9.30-13.30

martedì-venerdì: 9.30-13.30 15.30-19.30

Ingresso libero

Vistamare, Pescara

Largo dei Frentani 13, 65127, Pescara

T +39 085 694570

info@vistamare.com

A destra: Anna Franceschini Do you know why they respect me? Because they think I’m dead, 2016
HD video, colore muto, loop, dimensioni variabili
A sinistra: Anna Franceschini La meccanica degli elementi, 2022
Resina, legno, metallo, motore e cavo elettrico, cm Ø 180×190

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