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Incontrare Christian Martinelli, una retrospettiva e riflessione al Kunst Meran Merano Arte
Mostre
«È colpa tua se faccio il fotografo, se non ci fosse stata la macchina di tuo padre chissà come sarebbero andate le cose»
«Christian me lo ripeteva sempre» ci confessa Ursula Schnitzer, una delle curatrici insieme ad Anna Zinelli, di Kunst Meran Merano Arte. Sempre la Schnitzer prosegue dicendo: «era un autodidatta, si è avvicinato alla fotografia in modo così travolgente da farla divenire la sua quasi-ragione di vita».
«Era un aggregatore – aggiunge la Zinelli – una figura strettamente legata a Merano, la sua città natale, la cui morte ha toccato tutti in modo molto personale». Per motivi legati alla sua stessa personalità, così sfuggente e nomade, non è riuscito – o meglio – non ha voluto interfacciarsi con la realtà di galleria, rimanendo dunque strettamente saldo alla dimensione di Merano e Innsbruck, città per le quali si è alternato fino agli ultimi mesi della sua vita.
La Schnitzer racconta che questa esposizione è nata «dall’idea avuta con Christian di fare uno studio visit che, a causa della malattia, non si è potuto attuare. Questa esposizione intende dunque rimediare questa mancanza, ricreando un momento di visita e incontro». Il titolo della mostra Incontrare Christian Martinelli begegnen, nasce dunque dalla volontà di simulare la presenza di Christian, attuando uno dei suoi progetti irrealizzati.
Le opere qui raggruppate derivano dal lascito fatto dall’artista al figlio, ed erano inizialmente collocate all’interno della sua villa Dolores, luogo non solo di residenza ma anche di incontro e studio. Ora, per motivi conservatoriali, molti dei beni che erano qui contenuti sono stati trasferiti e catalogati.
La mostra non si propone dunque solo come una retrospettiva ma anche come uno spazio di riflessione attorno ai criteri conservatoriali e curatoriali. L’ultima sezione espositiva di Kunst Meran Merano Arte è il risultato di una collaborazione con BAU – Istituto per l’arte contemporanea e l’ecologia, ed è curata dalle sue direttrici: Simone Mair e Lisa Mazza. Qui vi è offerto sia un ragionamento attorno al tema di salvaguardia del patrimonio artistico, illustrando le modalità di catalogazione dei beni artistici, sia sul significato di un lascito d’artista e le sue varie possibilità d’azione.
Il percorso espositivo inizia con la serie Confini realizzata con l’ausilio di Cubo, una macchina fotografica di 8 m³. La luce, penetrando attraverso un obbiettivo collocato lungo uno dei lati, rimaneva impressa nella carta fotosensibile ilfochrome, della dimensione di 1×1 m, dando così vita ad un positivo unico e irriproducibile di altissima qualità. Il processo di sviluppo avveniva anch’esso all’interno di Cubo.
Andrea Pizzini, collaboratore di Christian per la realizzazione di questo progetto, afferma che «abbiamo fatto, ciò che nessuno è mai riuscito ad eseguire al di fuori di uno studio, ossia fotografare e sviluppare all’aperto pellicole ilfochrome, immortalando soggetti esterni come ad esempio il mare».
Confini fa riferimento ad una serie di foto realizzate in oltre 5 anni di viaggio, durante i quali Christian si è soffermato a fotografare con il Cubo le coste e le isole della penisola italiane. Gli scatti, di una poetica disarmante, presentano degli spazi surreali, grazie ai giochi di luce e sfocature causate dai lunghi tempi di esposizione.
Fra le altre serie ritroviamo uno dei sui progetti più longevi, Stories, frutto di un lavoro che si è protratto per oltre 20 anni. Christian, attraverso degli scatti molto intimi, accompagna la vita di 14 persone affrontando i temi della vulnerabilità, amore, nascita, abbandono e infine morte. Questi scatti, realizzati in digitale e con Cubo, presentano un allestimento ad ovale che rinvia a quello adottato da Christian stesso durante una sua personale presso Villa Dolores.
Kunst Meran Merano Arte in occasione della mostra Incontrare Christian Martinelli begegnen ha predisposto, in collaborazione con Silbersalz Photography, una camera oscura per lo svolgimento di alcuni Workshop, e ha riattivato la serie di Workshop Alla ricerca di tracce organizzata presso una piccola roulotte utilizzata dallo stesso artista per i suoi progetti di viaggio itineranti. Inoltre, in concomitanza con l’esposizione, tra il 12 e il 27 ottobre il festival Orizzonti di musica contemporanea SONORA 706 ha dedicato la sua settima edizione all’artista.
Christian Martinelli nacque a Merano nel 1970. Egli dedicò la sua intera vita alla fotografia realizzando reportage in tutto il mondo. In concomitanza con l’attività di fotografo, promosse laboratori, mostre, incontri al fine di diffondere tale pratica; arrivando persino a fondare l’associazione fotografica 00A, che tutt’ora opera a Merano.
Fra le sue ultime esposizioni si ricordano quelle presso Museion di Bolzano, Fotoforum Innsbruck, Foto Forum di Bolzano, Kunst Meran Merano Arte e il Museo Civico di Castelbuono. Christian, a causa di una malattia, si spense ad Innsbruck nel 2022.