Sono passati 40 anni dalle scritte a LED di Times Square – riflessioni, aneddoti, aforismi spiazzanti circa la politica, il potere, la religione, il sesso – con cui Jenny Holzer tentava di svegliare l’americano medio dal loop della quotidianità, mentre attraversava la piazza newyorkese con il suo caffè take away per andare a lavoro. Eppure, l’opera dell’artista americana risulta più che mai attuale e necessaria oggi, a pochi giorni dalle elezioni di Donald Trump alla direzione del governo statunitense, pur non essendosi lei mai discostata dal suo ambito di indagine né dal medium prediletto. Con la mostra Denied, Holzer approda a Napoli, allo Studio Trisorio, nelle due sedi di Riviera di Chiaia e di via Carlo Poerio. Il potere della parola, negata, distorta, nascosta, è ancora oggi il suo grande amore artistico e viene da lei simbolicamente utilizzata, in questa esposizione, per muovere una critica alla società americana attuale e all’assetto geopolitico mondiale.
Nella galleria di Riviera di Chiaia sono esposte 11 opere in oro e argento, create dall’artista a partire da documenti governativi e militari secretati ma poi resi pubblici attraverso il provvedimento legislativo noto come Freedom of Information Act (governo Johnson, 1966). Pagine e pagine di documenti che avrebbero dovuto rendere “accessibili” informazioni importanti, se non fosse che ogni parola è stata attentamente cancellata attraverso una barra nera.
Nei suoi Redaction Paintings, Holzer riproduce tali documenti su tela di lino rivestendoli di foglia oro o platino, evidenziando in questo modo quanta “graziosa ipocrisia” si celi dietro l’apparente libertà di parola e di informazione. Nelle sue opere il messaggio nascosto risulta così “urlato”, mostrando ancora di più il non senso di molte decisioni prese da chi ci governa e determina le sorti del pianeta.
L’esposizione di opere meno recenti crea una visione più ampia circa il pensiero di questa artista ormai celebre (fra i principali esponenti dell’arte concettuale e pubblica, Leone d’oro alla Biennale di Venezia e presente nei più importanti musei del mondo): le targhe risalenti agli anni ’80 della serie Living and Survival, mimando le severe placche in ottone che spesso si potevano trovare in studi di professionisti quali medici e avvocati, appartenenti a una dimensione esteticamente “borghese”, riportano frasi caustiche e crude sulle atrocità della guerra o sull’ineluttabile precarietà dell’essere umano.
Nell’esposizione di via Poerio, infine, Jenny Holzer proietta su parete bianca le sue celebri frasi luminescenti e vi pone di fronte una panchina in marmo, esortando il visitatore a fermarsi, a riflettere. Incise sulla seduta della panchina vi sono le parole di una poesia di Patrizia Cavalli. Non stupisce l’affinità della Holzer con la poetessa italiana, esempio massimo di quanto la parola del quotidiano abbia la capacità illuminante di aprire porte su verità assolute e di rispondere istantaneamente ai grandi quesiti dell’essere umano.
La mostra di Jenny Holzer sarà visitabile allo Studio Trisorio fino al 31 gennaio 2025.
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