“Face of a Woman, Head of a Child” è la mostra di Karin Kneffel da Gagosian a Roma che raccoglie lavori di recente produzione e perlopiù ascrivibili a una nuova direzione della ricerca dell’artista tedesca. Dittici e tele di grandi dimensioni raccontano la visione pittorica di Kneffel, già apprezzatissima in Germania. Qui vive e lavora, nella città di Düsseldorf, dove ha svolto il suo percorso formativo, allieva di Gerard Richter, presso la Staatliche Kunstakademie. Fino a gennaio 2023 sarà possibile visitare la mostra con cui l’artista celebra il suo ritorno a Roma dopo 25 anni dalla sua esperienza all’Accademia Tedesca Villa Massimo.
L’opera di Karin Kneffel si ispira a ricordi personali oppure a fonti storico-artistiche. Con una tecnica raffinata di pittura a olio, con superfici lisce e luminose, l’artista indaga sulla relazione tra pittura, spazio e tempo. Le sue tele, a tratti fotorealiste, suscitano il dubbio nello spettatore, collocato sulla soglia tra realtà e realtà della pittura. È il caso delle finestre appannate che schermano scene di diverso tipo, noti gli interni dipinti con questo espediente. Così emerge la padronanza di Karin Kneffel della visione prospettica, evidente sia nelle architetture che tra i livelli sovrapposti delle sue nature morte. Kneffel sfrutta appieno il linguaggio pittorico e, nella mostra di Gagosian, si scoprono nuovi risultati nell’interpretazione di volti spogliati del sacro per svelare tutta la loro umanità.
«Le immagini provengono da altre immagini. Le figure che ho dipinto oscillano tra la scultura figurativa e la realtà, diventando più reali nella raffigurazione che nella scultura». In questo modo Kneffel parla dei lavori in “Face of a Woman, Head of a Child”, per la maggior parte dittici in cui si affiancano il volto di una donna e quello di un bambino. Sono immagini ricavate dagli scatti che Kneffel ha realizzato nel corso degli anni, durante i suoi viaggi. Nate dall’interesse per le figure sacre, queste fotografie di sculture del primo Rinascimento Nordico, alcune anonime, altre note, sono i soggetti della serie inedita esposta da Gagosian. Qui, la coppia religiosamente tipizzata della Madonna col Bambino si libera delle letture d’iconografia sacra per lasciare la scena a una fisiognomica che parla di individui.
Nelle tele di “Face of a Woman, Head of a Child” spariscono veli e aureole e, tramite una soluzione d’inquadratura di primissimo piano, spiccano i particolari di facce di donne e bambini, ognuno con la propria espressività. È su quest’ultima che Kneffel pone l’accento, restituendo la policromia dei visi scolpiti e accentuandone le forme singolari. Così, le sculture rinascimentali sono abilitate a mostrare le caratteristiche di volti unici ma comuni, come quelli della coppia in cui l’artista ha ritratto due amici. Una stessa sfumatura pop che torna anche nel bimbo che disegna con un acino d’uva il vetro appannato davanti a lui.
Figure pop, scene d’interni, frutti, personaggi religiosi desacralizzati: il genere del ritratto, così come quello della natura morta è, in fondo, un pretesto per Karin Kneffel. La sua è una pittura che riguarda, più di ogni altra cosa, la pittura stessa. L’ha spiegato in conversazione con Nicholas Cullinan, direttore della National Portrait Gallery di Londra, con il quale ha discusso, tra le altre cose, proprio sulla scelta del genere del ritratto – scelta nuova per Kneffel. L’occasione è stata quella di “The Art of Conversation“, terzo appuntamento organizzato da Frieze e Deutsche Bank, a Palazzo Barberini, in cui i due hanno conversato sul mezzo pittorico e sul personale approccio di Kneffel alla ricerca artistica.
Caterina Frongia, Millim Studio, Flaminia Veronesi e Anastasiya Parvanova sono le protagoniste della narrazione al femminile in corso presso Spazio…
Sei consigli (+1) di letture manga da recuperare prima della fine dell'anno, tra storie d'azione, d'amore, intimità e crescita personale.…
Aperte fino al 2 febbraio 2025 le iscrizioni per la sesta edizione di TMN, la scuola di performance diretta dall’artista…
Fino al 2 giugno 2025 il Forte di Bard dedica una mostra a Emilio Vedova, maestro indiscusso della pittura italiana…
Dopo otto anni di lavori, quel percorso lungo un chilometro che collega gli Uffizi a Palazzo Pitti torna ad essere…
Re Lear è morto a Mosca, Re Chicchinella, Lo cunto de li cunti: tanti gli spettacoli che hanno spiccato per…