L’area dei Campi Flegrei a Napoli è soggetta a lenta deformazione del suolo, nota con il nome di bradisismo – letteralmente, movimento lento del suolo – che avviene con modalità diverse nel tempo, portando sia all’innalzamento che all’abbassamento dell’area interessata. Il bradisismo non è direttamente percepibile ma riconoscibile visivamente lungo la riva del mare, mostrando la progressiva emersione o sommersione di edifici, coste, territori. Il fenomeno ha da sempre interessato l’area flegrea e infatti ne sono una testimonianza il Parco Archeologico di Baia sommersa, ovvero una villa risalente al I secolo d.C. appartenuta all’imperatore romano Claudio e che oggi troviamo appunto sommersa. Similmente al Parco sommerso di Gaiola e al Serapeo, situato a pochi metri dal porto di Pozzuoli, che in epoca romana, tra il I e II secolo d.C., era utilizzato come mercato. Il fenomeno si sta ripresentando in maniera evidente visti i terremoti che hanno interessato l’area negli ultimi due anni. Ed è proprio da tale premessa che l’artista Lello Lopez realizza il progetto espositivo Terre Emerse alla Shazar Gallery di Napoli.
Nella seconda personale dell’arista presso la galleria napoletana, vengono esposti dei lavori che sono l’esito di una riflessione esistenziale maturata dalla visione degli eventi che colpiscono la zona in cui è nato e ha vissuto l’artista stesso. Lopez intende comunicare la sua esperienza e al tempo stesso sottolineare l’aspetto metaforico della difficoltà di resistere a fenomeni a noi esterni.
L’elemento preponderante in questo nuovo progetto è quindi la natura e la sua azione sugli equilibri umani viene rappresentata in duplice accezione. Considerata come benigna poiché, attraverso i movimenti del suolo, fa riemergere l’archeologia, la bellezza dell’antichità . Ma, sull’altra faccia della medaglia, preannuncia la distruzione e la tragedia, mettendo così a dura prova certezze e verità acquisite nel corso della vita. La natura è benevola e matrigna al tempo stesso, ponendo l’uomo in una condizione di precarietà e incertezza.
I quadri dislocati nelle diverse sale sono stampe di disegni settecenteschi in cui uomini dell’epoca camminano fra le bellezze archeologiche e luoghi della zona flegrea. La monocromia dei disegni viene interrotta dall’intervento ad acrilico dell’artista. Elementi naturali si affastellano sulla superficie delle opere e fanno capolino da tutti i lati del quadro. In particolare si riscontra la presenza del falangio e di escrescenze funginee che popolano le diverse opere.
Il dipinto Terre emerse (2024) racchiude il senso e il fulcro dell’esposizione: la natura matrigna destabilizza la vita dell’uomo e questo dato è testimoniato dalla presenza, nella parte bassa dell’opera, di un sismografo dalle tonalità cerulee, a evidenziare la presenza dei terremoti che si stanno riscontrando nell’area flegrea. L’artista adotta un approccio simile nella creazione di opere-gioco, concepite per attenuare l’ansia legata alle calamità naturali. Attraverso un’installazione composta da cubi multicolore, invita il pubblico a vivere un momento di leggerezza e spensieratezza.
La mostra Terre Emerse di Lello Lopez sarà visitabile alla Shazar Gallery di Napoli fino al 7 dicembre 2024, dal martedì al sabato dalle 14:30 alle 19:30 e su appuntamento.
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