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La personale di Geumhyung Jeong alla FMAV
Mostre
Nei giorni scorsi la Fondazione Modena Arti Visive, – che ha annunciato le dimissioni del Direttore Generale Daniele Pitteri, il cui incarico sarà assunto da un team di direzione interno -, ha riaperto al pubblico, che potrà visitare gratuitamente “Upgrade in Progress”, a cura di Diana Baldon, la prima personale dell’artista coreana Geumhyung Jeong, chiusa al pubblico due giorni dopo l’inaugurazione a causa emergenza sanitaria, e ora prorogata fino al 20 settembre.
FMAV riapre anche la personale del fotografo giapponese Kenro Izu “Requiem for Pompei” nelle sale del MATA, che sarà accessibile gratuitamente oggi, 2 giugno, e ogni fine settimana fino al 28 giugno.
La mostra, a cura di Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi, «è composta da 55 fotografie inedite, donate dall’artista giapponese alla Fondazione di Modena, frutto di una visione lirica di quanto è rimasto a Pompei, il giorno dopo l’eruzione del 79 d.C. ».
(FMAV ricorda che la riapertura della mostra, a ingresso libero, avviene applicando le prescrizioni di sicurezza. Per informazioni consultare il sito web.)
Geumhyung Jeong alla Palazzina dei Giardini
di Leonardo Regano
Al centro della ricerca di Geumhyung Jeong (Seoul, 1980) ci sono il corpo umano e il tentativo costante di ibridazione delle forme anatomiche a componenti meccaniche e automatismi robotici, creando strutture che si confrontano nei limiti di questa nuova fisicità attraverso movimenti indotti a distanza.
L’artista coreana dà vita a performance che mescolano il gesto scultoreo, il video e l’azione coreografica in ensemble unici in cui le tre arti, ormai fuse, si rivelano in una modalità espressiva caratteristica, che rende Jeong una delle più riconoscibili tra gli artisti della sua generazione nella scena contemporanea internazionale.
Inaugurata lo scorso febbraio alla Palazzina dei Giardini di Modena, “Upgrade Progress”, dopo lo stop forzato per l’emergenza sanitaria, ha riaperto al pubblico pochi giorni fa, il 18 maggio, prolungando la sua apertura fino alla fine del prossimo giugno. La mostra, a cura di Diana Baldon, rappresenta un’occasione importante per conoscere il lavoro di Geumhyung Jeong che per la prima volta è esposto in Italia, confermando la linea di avanguardia che la Fondazione Modena Arti Visive ha raggiunto nella ricerca sull’oggi, affiancando a questo, progetti come quello dedicato a Yael Bartana a Palazzo Santa Margherita o i precedenti eventi che hanno portato nel capoluogo emiliano artisti come Jon Rafman o Adelita Husni-Bey.
I lunghi tavoli che percorrono l’intera Palazzina dei Giardini sono le basi su cui l’artista dispone le sue anatomie post-umane: le migliaia di componenti e di congegni che Jeong assembla danno vita ad automi costretti a un movimento controllato da remoto e da codici meccanici di programmazione. Tutti i pezzi sono acquistati dall’artista su internet e proprio la loro facile reperibilità rende questo suo immaginario estremamente attuale e riconoscibile per chi lo guarda.
L’intervento di Geumhyung Jeong si configura come una grande installazione site specific che mette in luce il rapporto tra corpo umano e tecnologia; nell’interazione che ne deriva, l’artista coreana scardina la nostra convinzione di poter controllare ogni minima cosa, ogni piccolo dettaglio di questo rapporto, svelando l’impossibilità di un sistema perfetto di convivenza. Il senso di straniamento indotto dalla sovrapposizione tra la parte umana e il dato artificiale si traduce in gesti sterili, nelle espansioni e nelle fughe che questi meccanismi mettono in atto seppur impedite dagli intrecci morbosi e caotici che legano le singole componenti tra loro. Prototipi e test si confrontano con l’errore e con la necessità di un reset che porti a una loro nuova configurazione tentando di superare l’impossibilità del movimento.
“Upgrade Progress” è un progetto che continua una riflessione che l’artista ha iniziato lo scorso anno in occasione delle sue personali alla Kunsthalle Basel, “Homemade RC Toy” e alla 5° Ural Industrial Biennial of Contemporary Art, in Russia, con “Small Upgrade”. A Modena Jeong aggiorna le sue ‘macchine celibi’ dando loro possibilità di gesti più complessi e duraturi rispetto alle precedenti, ponendo così le basi per un ulteriore sviluppo di un lavoro si preannuncia lungo e ricco di ulteriori riflessioni.
“FMAV Coming Soon”: i talk online sui progetti futuri
Fondazione Modena Visive dallo scorso 28 maggio, con l’intervista a Pamela Breda, ha lanciato “FMAV Coming Soon”, «un calendario di live talk online in diretta sulla piattaforma Zoom con gli artisti e i curatori protagonisti di alcune delle mostre della prossima stagione FMAV.
Uno sguardo aperto sul prossimo futuro, ma anche una duplice occasione per il pubblico: da un lato, di conoscere dalla viva voce degli artisti il lavoro creativo che stanno realizzando; dall’altro, di interagire direttamente con essi», ha spiegato FMAV.
L’11 giugno «l’artista nordirlandese Willie Doherty dialoga con il curatore Daniele De Luigi nell’ambito di “Dove”,una delle mostre di punta della prossima stagione di FMAV, co-prodotta insieme all’Ulster Museum di Belfast con il sostegno del British Council».
Seguiranno gli interventi di Sergio Brancato (25 giugno), Quayola (9 luglio) e Mario Cresci (23 luglio).