Borsista di Villa Medici nel 2013-2014, l’artista e regista Théo Mercier torna dieci anni dopo nel luogo che ha segnato una svolta decisiva nella sua carriera artistica per presentare “BAD TIMING”. Dal 10 giugno al 25 settembre 2023 Villa Medici accoglierà la sua mostra personale negli spazi interni ed esterni dell’edificio rinascimentale in occasione del “Festival des Cabanes”.
“Bad Timing”, un pessimo momento o una scelta del tempo sbagliata. Sicuramente una visione distopica del mondo reale, quella dell’artista parigino Théo Mercier, che conduce una riflessione al limite tra antropologia e geopolitica. Il risultato è un corpus di opere in cui passato, presente e futuro, vita e morte, artigianato e industria, sacro e profano, realtà e finzione si scontrano in una ordinata cacofonia.
Lo scenario della mostra proposta da Théo Mercier può essere riassunto dalla pioggia di auto che si è abbattuta sul piazzale di Villa Medici. Rivolti al suolo e con le ali aperte, questi uccelli dal corpo ferito emettono gli ultimi respiri. Bad Timing è anche il pensiero dell’artista che si materializza nella serie di sedie in bronzo che si sciolgono al sole, abbandonate, deformate, schiacciate o spaccate tra il peso di una pesante pietra e la forza di aspirazione di un pallone di elio teso verso lo zenit.
Nelle sale espositive che conducono all’antica cisterna, Théo Mercier mette in scena la risoluzione sotterranea di questa situazione distopica, attingendo all’antica tradizione dei Palazzi della Memoria. Le installazioni sono strutture ibride di elettrodomestici usati e sculture di marmo amputate, provenienti dalle collezioni di Villa Medici. Questa serie di creazioni ottenute con oggetti presi in prestito, legati tra loro con diverse tecniche shibari, esprime il sadismo e il piacere dell’artista nel trattare le sfarzose vestigia del passato e i residui post-industriali del caos contemporaneo.
«Quello che è importante per me – spiega Théo Mercier – è essere presente in un luogo e cercare di capirne la dinamica, la luce, gli odori. Per ogni installazione cerco di inscenare un’architettura nel rispetto fondamentale di questo mio modo di progettare. Tutto ciò che è esposto qui a Villa Medici, è creato in studio ma con l’obiettivo di avere un impatto reale. Ho creato installazioni che partono dal mondo quotidiano. In questo caso, ho utilizzato elettrodomestici che abbiamo recuperato in una discarica a cielo aperto e li ho accostati a pezzi della collezione di Villa Medici. Quello che qui mi interessava era riunire oggetti relegati all’esterno della città, che si nascondono, con degli oggetti che sono invece al centro delle nostre città e che si paga per poterli vedere.
In queste creazioni c’è quindi un incontro, una sorta di relazione, tra oggetti diametralmente opposti. E ci tengo a sottolineare che, al termine della mostra, tutto tornerà dove si trovava. Gli elettrodomestici torneranno in discarica, le sculture nella collezione di Villa Medici e le automobili alle loro case automobilistiche. Sono delle sculture che rappresentano l’istante nel rispetto della performance scultorea. Io sono anche regista, quindi una figura che appartiene al momento, che si relaziona con l’attimo. La particolarità di questa mostra sta nel fatto che queste sculture sono visibili solo qui e solo in questo spazio di tempo. Le installazioni esprimono un qui e ora che ha la durata dell’esposizione».
Nel cuore della cisterna, Theo Mercier ha posizionato una statua, raffigurante Narciso e facente parte della collezione di Villa Medici, adagiata su un vecchio frigorifero. «Questa installazione – racconta l’artista – vede un giovane Narciso che è arrivato qui per riflettere. In questa antica cisterna antica è facile sviluppare un immaginario che parta dall’architettura e comprenda l’acqua al suolo che funge da specchio, fino agli echi. Un paesaggio fantasma che lascia agli spettatori la libertà di immaginare che cosa è accaduto, che cosa sta per succedere e che cosa accadrà. Queste sono anche le domande che vorrei guidassero lo spettatore attraverso tutto il percorso lungo il quale si snoda il mio progetto e che si intitola “Bad Timing”.
È la domanda che mi sono posto: Bad Timing per ieri? Per ora? Per il nostro presente o per il futuro? Per cosa è un momento sbagliato? Queste installazioni pongono delle ipotesi: quella che propongo io è un’indagine estetica. Questi oggetti di uso comune sono esattamente come sono stati trovati lungo le strade della periferia romana: oggetti abbandonati che diventano la base, il fulcro, di un oggetto feticizzato e codificato».
«Le sedie in bronzo fuso sono un’altra possibile risposta alle stesse domande. Si tratta di una installazione coreografica di oggetti statici che trovano nel movimento una sorta di danza catastrofica. Come è catastrofica l’immagine delle macchine sul piazzale antistante Villa Medici. Rappresentano uccelli meccanici schiantati al suolo. Avvicinandosi si può udire il loro ultimo respiro emesso dalle autoradio. In questi uccelli meccanici troviamo una sorta di predizione o di maledizione, un arrivo del presente per effrazione. A me interessa lavorare su dei luoghi che siano riusciti a fermare il tempo, che siano rimasti immutati nei secoli e far entrare il presente per effrazione, magari facendolo precipitare dal cielo».
Il 9 e 10 settembre lo scenario espositivo prenderà vita con NECROTEMPO, una performance creata appositamente per Villa Medici, che riunirà giovani artisti della scena sperimentale e musicale, in collaborazione con “Short Theater 2023” di Roma e con il sostegno di Hermès. Con Marta Capaccioli, Ha Kyoon, Théo Mercier, Céline Peychet, Laura Vazquez, Rebeka Warrior. Sempre nell’ambito di “Short Theatre” e con il sostegno di Hermès, Théo Mercier presenterà il suo spettacolo Radio Vinci Park con François Chaignaud il 16 e 17 settembre.
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