La super galleria LGDR, nata nel settembre 2021 dall’unione di Dominique Lévy, Brett Gorvy, Amalia Dayan e Jeanne Greenberg Rohatyn, figure di spicco dell’art system internazionale, ha inaugurato il suo nuovo programma di mostre a Parigi, con una grande personale dell’italiano Francesco Clemente. Intitolata “Again, Again and Again” e ispirata a una poesia di James Merrill, l’esposizione presenta anche diversi nuovi lavori di Clemente, per le serie “Five Elements” e “Winter Flowers”. Per questa occasione, l’artista che, prima della fusione, faceva parte della scuderia della galleria Levy Gorvy, ha realizzato anche un wall drawing, a “incorniciare” le altre opere. La mostra sarà visitabile fino al 5 marzo 2022, nella nuova sede parigina della LGDR, al 4 Passage Sainte-Avoye, già spazio della galleria Levy Gorvy.
La sede principale della galleria LGDR è ubicata al 3 East della 89ma Strada, in uno spazio acquistato da Greenberg Rohatyn nel 2019. Altri uffici sono anche a Londra e Hong Kong, oltre che a Parigi.
Nato a Napoli, nel 1952, Clemente fa parte del movimento artistico della Transavanguardia, teorizzato da Achille Bonito Oliva nella seconda metà degli anni ’70 e formato, tra gli altri, da Sandro Chia, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino. Dopo gli studi liceali a Napoli, il trasferimento a Roma, per iscriversi alla facoltà di Architettura. Nella Capitale avrebbe conosciuto artisti come Cy Twombly e Alighiero Boetti, che orientarono le sue prime prove. Nel 1971 la prima personale, alla Galleria di Valle Giulia di Roma, quindi, negli anni immediatamente successivi, alla galleria Massimo Minini di Brescia, da Franco Toselli a Milano e da Gian Enzo Sperone a Torino e a Roma. In questo periodo Clemente ebbe modo di viaggiare molto, tra l’Asia e il Sudamerica, conoscendo altre culture e rimanendone affascinato.
Negli anni ’80 espose alla Biennale d’Arte di Venezia e si trasferì a New York, entrando in contatto con Andy Warhol, Kenny Scharf e Keith Haring. Nel 1989, le mostre alla Lisson Gallery di Londra, alla galleria di Lucio Amelio a Napoli, oltre che all’Università di Berkeley, in California, al Metropolitan Museum di New York, all’Art Institute di Chicago e al MoMA di New York. Grandi retrospettive dedicate al suo lavoro sono state organizzate dal Philadelphia Museum of Art, nel 1990, alla Royal Academy of Arts di Londra, nel 1991, al Centre Pompidou di Parigi e al Sezon Museum of Art di Tokyo, nel 1994, al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, nel 1999, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e al Madre, nel 2002 e nel 2009.
In occasione di questa mostra a Parigi, che aprirà ufficialmente il programma espositivo della LGDR, Clemente presenterà una parte della sua ricerca incentrata sulla transitorietà , portata avanti durante tutta la sua carriera e nutrita attraverso i numerosi viaggi e tra influenze culturali diverse. Evocando il cambiamento eterno e i cicli biologici, i suoi acquerelli del 2021 intitolati “Five Elements” visualizzano i cinque elementi che costituiscono la materia nella tradizione tantrica dell’India e del Tibet.
Le opere sono avvolte da un disegno murale che rappresenta le onde dell’oceano in movimento, dipinte in una tonalità che in Cina si chiama “Oxblood” e negli Stati Uniti “Indian Red”. Questi segni fluidi sanguinanti, nelle parole dell’artista, sono «Liberi dalle dicotomie della vita meccanica» e, con le loro forme biomorfiche e i colori naturali, si mantengono in equilibrio tra mortalità e immortalità .
Le ultime composizioni di Clemente dalla sua serie “Winter Flowers” si richiamano a temi e ispirazioni simili. Questi nuovi dipinti, realizzati tra il 2016 e il 2022, sono basati su composizioni floreali che la moglie dell’artista, Alba Primiceri, raccolse da parchi pubblici e aiuole durante i mesi invernali, per sistemarli nello studio di New York di Clemente. Una meditazione sulla vanitas e sull’effimero che, proveniente dalla natura, viene raccolta e reinterpretata dall’arte.
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