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A cura di Gabi Scardi, la personale di Elisabetta Benassi “Lady and Gentlemen” ci racconta l’attività del gallerista Luciano Anselmino e gli straordinari incontri artistici da lui innescati nel brevissimo arco della sua attività. La mostra si articola nelle stanze della Fondazione Adolfo Pini di Milano, ideata dall’artista con un progetto ad hoc. “Lady and Gentlemen” sarà aperta al pubblico nello storico palazzo della fondazione in Corso Garibaldi fino al 17 dicembre.
Elisabetta Benassi alla Fondazione Adolfo Pini
L’opera di Elisabetta Benassi nasce da un’interrogazione sulla condizione e sull’identità attuali, sui loro rapporti col passato e sulla spinta a riconsiderare quest’ultimo da un altro punto di vista. La tradizione culturale, politica ed artistica del Novecento e i temi controversi della contemporaneità sono i riferimenti del lavoro della Benassi. Per “Lady and Gentlemen” alla Fondazione Adolfo Pini ha presentato una serie di acquerelli che riproducono gli assegni con la firma di vari Maestri raccolti da Luciano Anselmino. Inseriti in alcuni frigoriferi, gli assegni si fanno metafora di un congelamento che attraversa decenni, in un gioco dal carattere dadaista. «Come se fossi riuscita, fuori tempo massimo, a caricare la molla di un vecchio giocattolo per farlo funzionare ancora una volta». Così commenta Emanuele Trevi, rivolgendosi all’artista a commento della sua esposizione “Lady and Gentlemen” alla Fondazione Adolfo Pini. Qui, Elisabetta Benassi attraverso la riproduzione di questi documenti testimoni di scambi di denaro, rende visibili quei fili a tessere la rete di contatti tra alcune delle personalità più incisive della storia dell’arte del Novecento.
Luciano Anselmino: figura di un passato storico
Con le sue ricerche d’archivio e con la sua produzione artistica, Elisabetta Benassi ha voluto raccontare un personaggio importante ma altrettanto rimasto nell’ombra. Luciano Anselmino fu un giovanissimo gallerista a Torino sul finire degli anni Sessanta, con la galleria Il Fauno, poi a Milano con lo spazio “Luciano Anselmino”. In questi luoghi trovarono spazio le opere di Eugène Berman, Leonor Fini, Man Ray, Duchamp, De Chiro, Andy Warhol e altri. In questo modo, Anselmino con la sua attività di mercante d’arte fu punto di contatto e anche di trasmissione delle opere firmate dai più grandi artisti del Novecento.
Infatti, a Milano nel 1976 presentò al pubblico una serie di opere di Andy Warhol “Ladies and gentlemen”, dedicata al tema dei travestiti. Accompagnata da un testo di Pier Paolo Pasolini, questa raccolta di opere registrava una società in cambiamento e fu Anselmino che suggerì a Warhol di restituire questa rappresentazione immortalando i volti della gente. Andando a scavare in quella memoria collettiva ancora poco esplorata, Elisabetta Benassi si riaggancia al passato per regalarci una nuova chiave di lettura del nostro presente.