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Migliaia di sfumature diverse, infinite suggestioni da cogliere, forme che si modificano attimo dopo attimo, storie dal respiro ampio, poderoso, eppure intime, delicate. Nel mare c’è tutto e nulla, la partenza, l’arrivo, lo stare e l’andare, l’essere e il sogno. Ed è a questo elemento dalla lunga tradizione iconografica e narrativa che si rivolge la ricerca di Ilaria Abbiento, in mostra dal 26 agosto al 2 ottobre 2022, negli spazi della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare.
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Per “azzurro elementare”, mostra curata da Carmelo Cipriani, in collaborazione con mc2gallery, in esposizione una serie di opere rappresentative del lungo percorso dell’artista nata a Napoli nel 1975 che, in questa occasione, transita dall’uno all’altro mare, dal Tirreno all’Adriatico, da una costa all’altra, per incontrare metaforicamente, a distanza di anni, quei “32 mq di mare circa”, opera di intesa poesia di Pino Pascali, oggi alla Galleria Nazionale di Roma. Tra questi due momenti, tante occasioni di scoperta e di incontro con altre sponde, come nel caso del diario metaforico “Quaderno di un’isola”, lavoro fotografico realizzato nel 2019 durante una residenza d’artista sull’isola dell’Asinara, in Sardegna.
L’opera sarà esposta nella mostra alla Fondazione Pascali, insieme ad altre più significative, tanti piccoli porti in cui far confluire un’idea, una sensazione, un’immagine o una grafia. Come “Cartografia del mare”, del 2017, un polittico in cui le immagini marine si combinano a quelle di un’antica cartina nautica del golfo di Napoli, e “Acquario”, installazione polimaterica in teca del 2021 in cui sono raccolti molti elementi della sua ricerca artistica sul Mar Mediterraneo.
In esposizione anche “Teorèma Celèste” del 2020. Qui l’artista, come racconta Carmelo Cipriani nel suo testo critico di accompagnamento, «Ricorda quando il padre la portava sul terrazzo a vedere le stelle e di fronte al firmamento le diceva “un giorno diventeremo stelle ed è lì che un giorno ci incontreremo ancora”. La morte del padre apre all’artista la dimensione celeste, anch’essa territorio da esplorare in termini sia geografici che emotivi. Il mare è associato al cielo, il primo è materia a cui l’artista ha donato il suo cuore, il secondo è lo spazio in cui ora riposa il padre, l’uno e l’altro uniti in un incontro perfetto».
Un tema, dunque, che si carica di risvolti privati e condivisi, a partire da un momento preciso, quando «Nel 2013 coglie suo padre e sua figlia nell’atto di immergersi nel mare di Paestum, entrambi colti di spalle», spiega ancora Cipriani. «Quello scatto ha generato l’opera “Lido Conchiglia” (il titolo è anche il luogo della ripresa), poi confluita nella collezione Imago Mundi di Luciano Benetton».
«Tutto nella fotografia richiama il mare e la memoria. S’incontrano così i due temi cardine della sua poetica, uno riflesso nell’altro. Fino a quel momento il rapporto tra la sua ricerca e il mare non era esclusivo, subito dopo lo è diventato. Il frangente dello scatto si è convertito in scavo interiore e guardare l’orizzonte è diventato per lei guardarsi dentro. In quell’immagine primordiale, in cui tre generazioni si susseguono prendendosi per mano, l’artista ha ritrovato un intero patrimonio memoriale. Alla sua mente sono riaffiorati alcuni ricordi, uno in particolare legato alla sua infanzia, in cui il padre nell’atto di guarirla da una piccola ferita, la immergeva nell’acqua dicendole: “Ilaria il mare sanifica tutte le ferite”. La capacità disinfettante dell’acqua salata, nella sua mente di adulta, si è poi trasformata in possibilità lenitiva per le ferite dell’anima».
Biografia di Ilaria Abbiento
Ilaria Abbiento è un’artista partenopea. La sua pratica artistica, che dedica da molti anni al tema del mare, è costellata da immagine e materia e percorre itinerari cartografici immaginari volti a un’indagine poetica del suo oceano interiore. È stata allieva di Antonio Biasiucci orientando il suo percorso a una ricerca di fotografia d’autore.
Le sue opere sono state esposte in molte gallerie d’arte e musei prestigiosi sia in Italia che all’estero come al PAC, Padiglione d’arte contemporanea a Milano, Al Blu di Prussia a Napoli, Riccardo Costantini Contemporay a Torino, Pac/Porto d’Arte Contemporanea a Salerno, Il Fondaco Arte Contemporanea a Bra, Le Quadrilatère Galerie a Beauvais in Francia, L’Art Pur Gallery a Riyadh e Hafez Gallery a Jeddah in Arabia Saudita, l’Institut Culturel Italien a Parigi, la Galleria d’Arte Moderna a Catania, il Museo Macro a Roma, il Museo Madre e il Museo di Villa Pignatelli a Napoli. Alcune opere sono presenti in Collezioni d’Arte pubbliche e private come Imago Mundi Art, l’Archivio del Fondo Malerba per la fotografia, la Mediterraneum Collection, e la Biblioteca Vallicelliana di Roma.
Ha partecipato a varie residenze d’artista tra cui BoCs Art a Cosenza, The Photosolstice all’Asinara in Sardegna, Plaza Art Residency sull’isola di Capraia e Residenze Mediterranee in Corsica. Ha esposto in Festival di fotografia internazionali, tra cui il Photolux Festival di Lucca e il Photaumnales in Francia. Ha vinto diversi premi e ha avuto molti riconoscimenti, tra cui un’opera finalista alla decima edizione del Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee.