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Le collezioni private di Parma si raccontano attraverso una mostra di 115 opere, realizzate da artisti come, tra gli altri, Pablo Picasso, Marc Chagall, Marcel Duchamp, Giorgio de Chirico, Man Ray, Giorgio Morandi, Lucio Fontana, Mario Schifano, Jannis Kounellis. La mostra, organizzata dall’Assessorato alal Cultura di Parma, aprirà dal 20 aprile, negli spazi del Palazzo del Governatore in piazza Garibaldi, nel centro storico della città. Curata da Simona Tosini Pizzetti, organizzata e prodotta da Solares Fondazione delle Arti con il sostegno di Destinazione Turistica Emilia, il progetto espositivo seguirà un percorso cronologico, in 22 sezioni, con focus incentrati su specifici movimenti e artisti, per attraversare il secolo dell’arte contemporanea, il pieno Novecento, tra pitture, sculture e fotografie di performance, appartenenti a raccolte private ed esposte al pubblico per la prima volta.
Il ruolo del collezionismo
Da Duchamp a Picasso, da Morandi a Casorati passando per De Chirico, Sironi, Burri, Pistoletto e molti altri grandi artisti, l’esposizione offre uno spaccato sul Novecento ma rappresenta anche un osservatorio sul collezionismo e sul patrimonio culturale che queste opere rappresentano per la città di Parma e non solo.
«Negli ultimi decenni cambiamenti epocali hanno fatalmente aumentato il rapporto dell’arte contemporanea con il mondo dell’economia e della finanza e si è affermata sempre di più la figura del collezionista internazionale, spesso in stretto contatto con i direttori dei musei più importanti, che riesce persino a condizionare i processi di valorizzazione degli artisti», ha spiegato Simona Tosini Pizzetti, sottolineando il ruolo del collezionismo.
Già nel 1982, il poeta Attilio Bertolucci scriveva, in occasione della mostra Pittura e Scultura del secolo XX 1910-1980 presso la Galleria D’Arte Consigli, progetto culturale da cui Tosini Pizzetti prende le mosse per delineare un percorso legato al collezionismo in città, che «L’ideale, che quadri o sculture acquistati per il piacere personale, egoistico (sacro egoismo), possano non disperdersi, e, quando possibile, venire offerti al piacere degli occhi di tutti, abitanti o forestieri, nella città a dimensione umana, civile, che ancora è Parma, ad onta del vento del consumismo, necessariamente volgare, che invade un po’ tutto e tutti».
Le opere in mostra: una anticipazione
Il percorso si apre con Gli antecedenti che presenta alcune opere del futurismo per poi passare al Dadaismo dove il protagonista assoluto è Marcel Duchamp, con Fountaine, l’orinatoio di porcellana con la firma “R. Mutt”. Si passa poi al Surrealismo con due rari capolavori, Le Consolateur di Giorgio De Chirico, riconosciuto tra i padri del movimento, e Sans Titre di Victor Brauner del 1931. Troviamo poi la sezione I grandi maestri internazionali, con Pablo Picasso e la Femme sur un fauteuil del 1962, un ritratto della sua seconda moglie, e con Marc Chagall con un’opera tarda del 1980, Le couple davant le peintre. Presente anche l’artista statunitense Edward Hopper, con il suo disegno Near Eastham del 1946.
L’esposizione continua con l’importante spazio dedicato a I maestri del Novecento italiano tra cui spicca Giorgio Morandi con La Natura morta del 1948 e, ancora, Felice Casorati e Filippo De Pisis, Mario Sironi e l’artista parmigiano Atanasio Soldati (1896-1953), il caposcuola dell’astrattismo geometrico italiano, e Antonio Ligabue, interprete dell’arte molto presente nel collezionismo parmense. Si passa poi alla sezione L’informale europeo e CoBrA con Pierre Alechinsky fino alla sala dedicata a L’informale in Italia con Alberto Burri e Giuseppe Capogrossi.
Una sezione approfondisce il rapporto Tra informale ed espressionismo astratto con opere di Conrad Marca-Relli e Georg Baselitz. Non manca uno sguardo sull’ Astrattismo geometrico di matrice concretista e arte cinetica e su Lucio Fontana e lo spazialismo: l’artista è rappresentato in mostra da Concetto Spaziale e Attese. Seguono poi le opere di Arte Cinetica programmata fino a Oltre lo spazialismo per arrivare a L’astrattismo con Fausto Melotti, Piero D’Orazio ed Ettore Colla. Una sezione a parte è dedicata a Fabio Mauri e Pietro Cascella e poi al Concettuale con Emilio Isgrò.
Il percorso espositivo prosegue con Boetti, Mondino e l’oriente verso L’arte povera, tra cui troviamo Jannis Kounellis e Michelangelo Pistoletto con l’installazione Hunger del 2007, realizzata e prodotta da Solares Fondazione delle Arti. Sala che precede quelle dedicate alla Pop Art e alla Body Art, per proseguire con la Transavanguardia con opere di due dei protagonisti Mimmo Paladino e Nicola De Maria, e poi, ancora, I nuovi nuovi, e un focus sugli artisti de Il pastificio Cerere e il gruppo di San Lorenzo che conclude la panoramica sull’arte del Novecento conservata dai maggiori collezionisti di Parma. Accanto alla opere, completano l’esposizione le proiezioni di due performance di Fabio Mauri Che cosa è il fascismo. Festa in onore del generale Ernst Von Hussel di passaggio per Roma, 1971 ed Ebrea, 1971.
Nell’ambito della mostra a Palazzo del Governatore, e nelle sale in cui saranno esposte le Constatazioni di Gina Pane, è prevista un’iconostasi performativa a cura di Lenz Fondazione dal titolo Over Gina Pane_4 Azioni Sentimentali: otto appuntamenti con quattro nuove creazioni di Maria Federica Maestri dedicate alla figura più estrema del movimento della performance-body art.
La mostra CONTEMPORANEA. Capolavori dalle collezioni di Parma, sarà visitabile presso le sale di Palazzo del Governatore fino al 21 luglio 2024.