05 dicembre 2024

Le mostre da non perdere a dicembre in tutta Italia

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L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra selezione per il mese di dicembre

© Gabriele Basilico / Archivio Gabriele Basilico | Gabriele Basilico, Roma, 2007

Memorabile. Ipermoda – Museo MAXXI, Roma

A cura di Maria Luisa Frisa la mostra, attraverso una ricca collezione di abiti, accessori, materiali d’archivio e video, racconta la moda come strumento per riflettere sul presente. Tali elementi diventano una lente per indagare le questioni che la moda pone oggi, dimostrando la sua capacità di rispondere e adattarsi ai cambiamenti sociali, politici, economici e culturali. Il progetto espositivo propone visioni che esplorano temi come il rapporto della moda con il tempo, la gestione degli archivi, il ruolo strategico dei direttori artistici nei grandi gruppi del lusso e la sfida cruciale della sostenibilità. Gli abiti e gli accessori sono disposti per creare incontri inaspettati tra haute couture e moda indipendente. Ogni creazione esposta porta con sé una storia. Attraverso le visioni artistiche dei designer, le loro ricerche e sperimentazioni, emergono memorie, emozioni e intenzioni. È una narrazione collettiva che unisce creatività, consapevolezza e immaginazione, lasciando al visitatore la possibilità di scoprire e interrogarsi.

Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica – Complesso Monumentale di San Francesco, Cuneo

Giovanni Antonio Canal detto Canaletto (Venezia 1697 – 1768), Piazza San Marco e Piazzetta, verso sud, circa 1740, Olio su tela, 69 × 92 cm, Inv. 1005, Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica | © Gallerie Nazionali di Arte Antica, Roma (MiC) – Bibliotheca Hertziana, Istituto Max Planck per la storia dell’arte / Enrico Fontolan

La mostra intitolata Canaletto, Van Wittel, Bellotto Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica, a cura di Paola Nicita e Yuri Primarosa, ospitata nelle sale del Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo è un’affascinante esplorazione attraverso l’immagine reinventata delle città ai tempi dei Grand Tour. Vedute di Roma, Venezia, Dresda e dei luoghi immaginari raffigurati nei cosiddetti capricci sono le protagoniste di dodici opere provenienti dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma che scandiscono le tappe di un affascinante viaggio nel tempo tra realtà e spettacolare finzione in compagnia di quattro grandi Maestri dell’epoca: Giovanni Antonio Canal, Gaspar Van Wittel, Bernardo Bellotto e Giovanni Paolo Pannini. frugando tra gli ambienti culturali illuminati, a cavallo tra Sei e Settecento, quando la prima tappa di ogni itinerario culturale attraverso l’Italia era Roma, mentre la destinazione finale coincideva con i riflessi e le suggestioni d’acqua che avvolgono Venezia.

Gabriele Basilico. Roma – Palazzo Altemps, Roma

Roma, 1989 © Gabriele Basilico / Archivio Gabriele Basilico

Curata da Matteo Balduzzi e Giovanna Calvenzi, la mostra presenta per la prima volta al pubblico un itinerario che attraversa le principali ricerche realizzate da Gabriele Basilico su Roma, città profondamente amata e intensamente frequentata dal fotografo milanese. Una selezione di oltre cinquanta opere in un percorso narrativo pensato appositamente per dialogare con gli spazi e le collezioni di Palazzo Altemps.
Filo conduttore della mostra è il legame tra Gabriele Basilico e la Città Eterna, costruito grazie a venti incarichi professionali ricevuti dal fotografo tra il 1985 e il 2011 e alle numerose campagne fotografiche che ne sono scaturite. Elementi fondamentali della ricerca di Basilico, come la stratificazione di epoche e stili e la dialettica tra monumenti e tessuto edilizio ordinario, trovano a Roma una propria apoteosi, fornendo al fotografo l’opportunità di raccontare anche una città moderna che sa includere simultaneamente le architetture imponenti, vivida espressione della modernità razionalista insieme ai templi, agli archi e palazzi della storia più antica dentro alla stessa grandiosa monumentalità.

Etruschi del Novecento – MART, Rovereto


La mostra Etruschi del Novecento, nata dalla collaborazione inedita tra il Mart e la Fondazione Luigi Rovati, racconta di come la civiltà etrusca abbia influenzato la cultura visiva del secolo breve: a partire dai ritrovamenti archeologici e dai tour etruschi, organizzati a cavallo tra il XIX e il XX secolo, fino alla Chimera di Mario Schifano, eseguita nel 1985 in occasione dell’inaugurazione del cosiddetto anno degli etruschi.

Agnes Questionmark. Nexaris Suite – Tenuta Dello Scompiglio 

Agnes Questionmark
Nexaris, 2024
Jesmonite, silicone, pittura acrilica, ferro e sound design
Dimensioni: 900 cm x 480 cm x 640 cm di altezza
Courtesy Associazione Culturale Dello Scompiglio
Ph Leonardo Morfini

 

Fino al 13 aprile 2025 la Tenuta Dello Scompiglio presenta la mostra personale dell’artista dal titolo Nexaris Suite a cura di Angel Moya Garcia. Fulcro teorico del lavoro di Agnes Questionmark è la riflessione su una nuova forma di umanità in grado di emergere da un contesto dove ambiente e specie sono in evoluzione e dove identità e morfologia dell’essere umano si apprestano a divergere dai tratti essenziali e unici che finora l’hanno caratterizzato. In questo contesto, tecnologia, essere umano e natura si configurano come fili di una matassa inestricabile alla quale restare impigliati per tentare di dare una nuova forma al mondo che ci circonda. Partendo dalla discussione dei testi di Michel Foucault, Donna Haraway, Karen Barad, Rosi Braidotti, Helen Hester e Paul B. Preciado, il progetto Nexaris Suite propone la concettualizzazione e visualizzazione di uno scenario dove nuove forme di resistenza alla sorveglianza e al controllo si fanno manifesto di una mutazione in atto. Non si tratta più, o non solo, di reagire all’essere sorvegliati e puniti, bensì di rifiutarsi di essere sorvegliati e controllati, sorvegliati e dominati, sorvegliati e sottomessi.

Andrea Fogli. 7 Atlanti – Mattatoio, Roma

L’esposizione a cura di Stefano Chiodi raccoglie per la prima volta i principali cicli di opere di Andrea Fogli (Roma 1959) realizzati dal 2000 a oggi. Ciascun ciclo, inteso come un Atlante, come un diorama di figure e luoghi reali o immaginari, completato giorno dopo giorno come un diario, con un diverso numero di figure: spesso 59, come i grani del rosario, altre volte 365 come i giorni dell’anno, ma anche 111 come i fogli degli ermetici libri rossi di Alighiero Boetti.

La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze – Palazzo Citterio, Milano

La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze, a cura di Luca Molinari, teorico dell’architettura e professore ordinario di Progettazione Architettonica presso il Dipartimento di Architettura e Design “Luigi Vanvitelli,” inaugura negli ampi spazi ricavati all’ultimo piano del rinnovato Palazzo Citterio. Con la nascita della Grande Brera e la definitiva apertura di Palazzo Citterio si completa un lungo percorso che trasforma questo complesso monumentale da struttura monolitica a frammento urbano dinamico, capace di collegare istituzioni, patrimoni, comunità e progettualità. La mostra narra un paesaggio di comunità, manufatti, opere d’arte e architetture, offrendo al visitatore la possibilità di cogliere questa ricchezza e diventarne parte attiva. Seguendo l’andamento degli ambienti esistenti, la mostra si sviluppa in tre spazi distinti: una sezione introduttiva e sorprendente dedicata alla Grande Brera, una lunga sezione che esplora la storia architettonica del Palazzo di Brera e di Palazzo Citterio e una terza area che intreccia queste narrazioni in un ricco paesaggio di comunità, sperimentazione, creazione, memoria e formazione. L’obiettivo è offrire al visitatore un’esperienza immersiva che riveli la ricchezza profonda e continuativa del cuore culturale di Milano.

Riassunto delle puntate precedenti. La collezione Stame-Lanteri – Palazzo Bentivoglio, Bologna

Carl Grossberg, Macchina per tappezzeria, collezione privata, 1939, © Carlo Favero

Dal 7 dicembre 2024 al 23 febbraio 2025 Palazzo Bentivoglio presenta la mostra Riassunto delle puntate precedenti. La collezione Stame-Lanteri  – titolo preso a prestito da un’opera di Gianfranco Baruchello – una ricostruzione critica della collezione di Antonio Stame e Vincenzina Lanteri, colti professionisti a lungo vissuti nel palazzo. Un progetto espositivo, a cura di Tommaso Pasquali, che conferma il legame con la storia e l’identità del luogo, offrendo al pubblico il racconto inedito di una stagione unica del collezionismo italiano. Oggi che la collezione è stata progressivamente ripartita a seguito di diverse divisioni ereditarie, la ricostruzione di un suo nucleo significativo rappresenta un’occasione unica per raccontarne le inclinazioni di gusto e le aperture internazionali descritte per esempio dall’acquisizione di opere di Christian Schad, Max Ernst, Alberto Savinio, Filippo De Pisis, Alberto Burri, Louise Nevelson e Tom Wesselmann.

Italia in movimento. Autostrade e futuroGuido Guidi. Col tempo, 1956-2024 – Museo MAXXI, Roma

Ph. Iwan Baan

Realizzata in occasione del centenario della costruzione della prima autostrada d’Italia nel 1924, in collaborazione con la società Autostrade per l’Italia, la mostra Italia in movimento. Autostrade e futuro presenta progetti storici e cantieri in corso di realizzazione. Tra fotografie d’epoca, foto d’autore e nuove committenze fotografiche viene ricostruito il filo cronologico degli avvenimenti: dall’eroismo della prima metà del secolo scorso, all’accelerazione produttiva e ipermoderna della seconda metà del novecento fino all’innovazione tecnologica in funzione di efficienza e sostenibilità dello scenario attuale e ancora di più del futuro.

Guido Guidi. Col tempo, 1956-2024 affronta la ricerca di Guidi, tra i principali protagonisti della fotografia italiana, da un punto d’osservazione inedito, quello del suo archivio: casa, studio d’artista, luogo di lavoro, di vita e di incontro per giovani autori. Un accesso privilegiato alla sua “teoria” della fotografia e ai suoi processi, ai legami con la storia dell’arte, con i maestri e con gli altri fotografi italiani e stranieri. In mostra oltre 400 fotografie, quasi tutte vintage e con numerosi inediti, frutto di un intenso lavoro di ricerca condotto a fianco del fotografo nel suo studio. In mostra anche quaderni di appunti, documenti, libri, prove di stampa, dipinti, macchine fotografiche e un film realizzato dal regista Alessandro Toscano.

Peter Hujar. Azioni e ritratti / viaggi in ItaliaMargherita Manzelli. Le signorine – Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato 

Peter Hujar, Orgasmic Man, 1969 20 x 16 in. © The Peter Hujar Archive/Artists Rights Society (Ars), Ny

Sabato 14 dicembre il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta due nuove mostre.
Peter Hujar: Azioni e ritratti / viaggi in Italia a cura Grace Deveney con Stefano Collicelli Cagol. La mostra è l’iterazione italiana del progetto espositivo curato da Grace Deveney, David C. and Sarajean Ruttenberg Associate Curator of Photography and Media, dell’Art Institute of Chicago, presso l’Art Institute di Chicago nel 2023, ripensata per gli spazi del centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci e arricchita da un corpus di 20 immagini fotografiche realizzate da Hujar durante i suoi viaggi in Italia, tra gli anni Cinquanta e Settanta, e di una selezione di 39 scatti dedicati ai protagonisti della emergente scena della performance nella Lower Manhattan degli anni Settanta. La mostra mette in relazione la sperimentazione perseguita da Peter Hujar (USA, 1934-1987) e dai suoi soggetti e le nuove realtà che ciascuno di loro ha creato, sia attraverso le fotografie che le performance. Il percorso espositivo comprende 59 scatti di Hujar e, in linea con lo spirito di collaborazione e scambio che caratterizzava la scena newyorkese degli anni Settanta, include un video di Sheryl Sutton e 3 opere di David Wojnarowicz, due degli artisti e performer appartenenti alla cerchia del fotografo americano.

Margherita Manzelli. Le signorine, riunisce una selezione di dipinti realizzati da Margherita Manzelli dagli anni Novanta a oggi, insieme a una serie di disegni e un nucleo di opere realizzate appositamente per questa mostra, una delle quali trova ispirazione nella Cattedrale di Santo Stefano, duomo della città di Prato. Il titolo è ispirato alla modalità dell’artista di riferirsi ai personaggi femminili che da sempre popolano le sue opere. Indipendenti, fiere, senza tempo, androgine, le signorine di Manzelli si prendono la scena e decidono loro modalità e forme di rappresentazione, sfidando convenzioni ataviche e rivendicando la propria indipendenza da legami famigliari. Sin dai primi lavori, la pratica dell’artista è polarizzata intorno all’analisi di tre componenti: la pittura, le azioni e la scrittura. La volontà di raccordare queste tre aree di interesse, all’apparenza così distanti, ha permesso a Manzelli di sviluppare una ricerca unica nel suo genere in Italia. Trasferitasi a Milano dopo aver studiato a Ravenna, l’artista si è imposta all’attenzione nazionale e internazionale già a partire dagli anni Novanta, una decade che guardava con sospetto al ritorno della pittura dopo l’indigestione degli anni Ottanta.

TERRENO. Tracce del disponibile quotidiano – MAXXI L’Aquila

ph. Annabella Rossi

Ispirandosi al “disponibile quotidiano” di Gianni Celati, la mostra, a cura di Lisa Andreani, conduce il visitatore in un percorso dedicato al “non visto”: scene, paesaggi, e gesti del mondo quotidiano che spesso passano inosservati e vengono riscoperti, cogliendone il valore e rivelando nuovi e possibili significati. Tra le sale del Museo si incontrano opere d’arte delle Collezioni del MAXXI, manufatti e documenti fotografici provenienti dal Museo delle Civiltà di Roma, materiali editoriali, progetti di design e di architettura, e una nuova produzione sonora.
Nascono così racconti e storie, fluide e mutevoli, che innestano ordinarietà e tradizione, documentazione storica e invenzione, in un forte legame con il territorio e la sua comunità artistica e creativa.

Mario Ceroli. La forza di sognare ancora – Palazzo Citterio, Milano

Mario Ceroli nella sua casa-studio di Roma Foto Giorgio Benni 2024

Dall’8 dicembre fino al 23 marzo 2025, Palazzo Citterio presenta nella Sala Stirling l’esposizione Mario Ceroli. La forza di sognare ancora, che comprende 10 lavori inediti site-specific, eseguiti nell’ultimo anno dall’artista appositamente per lo spazio ipogeo del Palazzo. A cura di Cesare Biasini Selvaggi, la mostra segna l’avvio dell’accordo di collaborazione tra la Grande Brera e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dove la mostra si trasferirà ampliata (con una selezione di lavori degli ultimi decenni) nel mese di aprile 2025. Il percorso espositivo si presenta come un’originale occasione di riflessione sull’intero percorso di ricerca dell’artista: un nuovo capitolo della sua vicenda creativa avviata, con una forte identità, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, mantenendo una costante attenzione sia sulle forme che sui processi. Dopo la tappa milanese presso Palazzo Citterio, la mostra di Mario Ceroli si sposterà nel mese di aprile 2025 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dove sarà arricchita da altre opere attraverso una selezione antologica dei diversi decenni di ricerca ininterrotta.

In una brezza leggera. Conversation Piece | Part X – Fondazione Memmo, Roma

Enzo Cucchi Scirocca, 2006
marmo policromo, ferro, rete e fumo / polychrome marble, iron, mesh and smoke, cm 130h x 60 x 150
Opera eseguita a più mani da: Andrea Anastasio, Francesco Arena, Marc Bauer, Elisabetta Benassi, Carlo Benvenuto, Enzo Cucchi, Domenico Mangano,
Ph. Elisabetta Benassi
Courtesy Collezione Rizziero Di Sabatino

La Fondazione Memmo presenta In una brezza leggera, decimo capitolo di Conversation Piece, ciclo di mostre con cadenza annuale a cura di Marcello Smarrelli. Per questa nuova edizione sono stati invitati: Bianca Bondi (1986, Sudafrica. Pensionnaire 2024-2025 presso Accademia di Francia a Roma – Villa Medici); Enzo Cucchi (1949, Italia) con un’opera collettiva realizzata insieme ad Andrea Anastasio, Francesco Arena, Marc Bauer, Elisabetta Benassi, Carlo Benvenuto, Domenico Mangano; Sidival Fila (1962, Brasile), Vanessa Garwood (1982, Regno Unito), Richard Mosse (1980, Irlanda. Philip Guston Rome Prize 2024-2025 presso American Academy in Rome).

Nuvolo. SpazioSenza mai sfiorire. Densità e leggerezza nella scultura italiana contemporanea / A typical Afranio thing! 1924 – 2024 – Palazzo Collicola, Spoleto

A partire dal 14 dicembre, Palazzo Collicola apre le sue porte a tre nuovi progetti espositivi.

Il piano terra ospita Spazio, mostra personale dedicata all’artista umbro Nuvolo, all’anagrafe Giorgio Ascani (1926-2008), a cura di Bruno Corà, Aldo Iori e Paolo Ascani. Il progetto espositivo, realizzato in collaborazione con l’Associazione Archivio Nuvolo di Città di Castello, sottolinea la capacità di Nuvolo di esplorare, attraverso la pittura, le diverse dimensioni dello spazio. Nel titolo della mostra, infatti, l’elevazione “alla ennesima” del termine “spazio” intende indicare la quantità di variazioni utilizzate dall’artista nelle sue opere, realizzate nel corso di una lunga carriera. L’esposizione offrirà al pubblico una visione d’insieme della produzione di Nuvolo, mettendo in luce la sua ricerca e la sua complessa identità artistica.

Il piano nobile accoglierà Senza mai sfiorire. Densità e leggerezza nella scultura italiana contemporanea, a cura di Saverio Verini. L’esposizione si inserisce in un filone di ricerca che, a partire dalla storica manifestazione Sculture nella città del 1962, a cura di Giovanni Carandente, ha visto Spoleto affermarsi come un imprescindibile punto di riferimento per la scultura contemporanea. Concentrandosi su una generazione di artisti nati negli anni Settanta, la mostra presenta al pubblico una selezione di opere che, attraverso l’esplorazione della materia e dello spazio, danno vita a un percorso espositivo capace di coniugare interpretazioni differenti del linguaggio scultoreo. L’allestimento, caratterizzato da un’opera per stanza, è pensato per valorizzare la singolarità di ogni lavoro e creare un dialogo intimo tra le opere e il Piano Nobile di Palazzo Collicola, sottolineando possibili corrispondenze tra i lavori degli artisti e gli ambienti che li accolgono. Il dato anagrafico, insieme alla riflessione sulla dimensione scultorea, non si configura come unico elemento distintivo.

A Typical Afranio Thing! 1924 – 2024 omaggio all’artista a cento anni dalla nascita, è la mostra personale di Afranio Metelli (Campello sul Clitunno 1924 – Spoleto, 2011), curata da Serena Schioppa, in collaborazione con Mahler & LeWitt Studios. La mostra intende celebrare il centenario della nascita dell’artista umbro, noto per il suo approccio eclettico difficilmente incasellabile. L’esposizione presenterà quattro cicli di opere, tutte incentrate sulla ripetizione degli stessi soggetti: autoritratti, nature morte, pugili e un “d’après” Balthus, una serie ispirata al celebre quadro dell’artista francese, Lezione di chitarra. Le piccole variazioni, che emergono in ogni ciclo di opere, creano un contrasto tra il familiare e l’ignoto, tra il quotidiano e l’eccezionale. Metelli manipola i diversi soggetti in modo quasi ossessivo, trasformandoli in un rito visivo che si ripete incessantemente. Sebbene all’apparenza semplici, le opere rivelano una trama complessa, fatta di sottili differenze che sembrano testimoniare una ricerca costante sulla possibilità di generare nuovi significati attraverso la ripetizione.

Il Tempo del Futurismo – La Galleria Nazionale, Roma

Foto: Emanuele Antonio Minerva – Agnese Sbaffi

A cura di Gabriele Simongini, la mostra accoglie circa 350 opere fra quadri, sculture, progetti, disegni, oggetti d’arredo, film, oltre a un centinaio fra libri e manifesti, con un’attenzione alla matrice letteraria del movimento marinettiano, insieme con un idrovolante, automobili, motociclette e strumenti scientifici d’epoca. Per descrivere al meglio l’atmosfera futurista, l’esposizione sarà arricchita da due installazioni site-specific di Magister Art e di Lorenzo Marini e sarà vivacizzata da incontri di approfondimento a cura della Fondazione Magna Carta. Fino al 28 febbraio 2025.

Giacomo Puccini Manifesto. Pubblicità e illustrazione oltre l’opera lirica – Ex Cavallerizza, Lucca

Fino al 2 marzo Lucca ospita una mostra inedita dedicata a Giacomo Puccini, in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte del celebre compositore toscano.
Per la prima volta in mostra il rapporto tra Giacomo Puccini e il manifesto pubblicitario: oltre 100 manifesti originali raccontano la vita di Puccini e la storia d’Italia. Dai manifesti storici della Collezione Salce di Treviso a quelli contemporanei, saranno esposte opere fondamentali della grafica pubblicitaria europea.

Il Nostro Tempo, CinéFondationCartier – Triennale Milano

Jonathan Vinel, Martin Pleure (Martin Piange), 2017, Film HD 16:9, 16 min 27 sec, Collezione Fondation Cartier pour l’art contemporain, © Jonathan Vinel
La mostra presenta l’opera cinematografica di dodici artisti e registi: Gabriela Carneiro da Cunha e Eryk Rocha, Raymond Depardon e Claudine Nougaret, Paz Encina, Morzaniel Ɨramari, PARKing CHANce, Artavazd Pelechian, Andrei Ujica, Agnès Varda, Jonathan Vinel, Wang Bing. Ciascuno di loro propone, dal proprio punto di vista, una riflessione sul presente e sulla storia. Dai corto­metraggi ai lunghi formati, la successione dei film negli spazi di Triennale restituisce un luogo pensato per accogliere i visitatori e farli interagire con l’esperienza del cinema in modo alternativo, incoraggiandoli a fermar­si, trattenersi e ritornare.

Naturae. Ambienti di arte contemporanea – Castello di Miramare, Trieste

Dal 6 dicembre 2024 al 9 novembre 2025 il Castello di Miramare a Trieste ospita una straordinaria mostra collettiva curata da Melania Rossi e organizzata da MondoMostre e CoopCulture. L’esposizione esplora il profondo legame tra uomo e natura, con oltre cinquanta opere di artisti di fama internazionale come Rebecca Horn, Marina Abramovic e Mimmo Paladino. Un viaggio artistico e poetico tra installazioni, sculture, video e dipinti, immerso nella suggestiva atmosfera del Castello di Miramare, per riscoprire la bellezza della natura e riflettere sul nostro rapporto con essa.

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