Categorie: Mostre

Le mostre da non perdere a gennaio in tutta Italia

di - 9 Gennaio 2025

Lonely Are All Bridges – Fondazione ICA, Milano

Il 17 gennaio la Fondazione ICA Milano inaugura l’anno espositivo con Lonely Are All Bridges. Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri a cura di Maurizio Cattelan e Marta Papini. La mostra mette in dialogo le opere di Birgit Jürgenssen (1949-2003) e Cinzia Ruggeri (1942-2019), mai incontratesi di persona, ma unite da una visione sperimentale che supera i confini tra arti e discipline. Ispirato a un verso di Ingeborg Bachmann, il progetto esplora temi legati a corpo, identità e trasformazione, intrecciando estetica e politica.
Realizzata con il supporto dell’Estate di Birgit Jürgenssen e dell’Archivio Cinzia Ruggeri, la mostra invita a riflettere sul rapporto tra ornamento e spazio personale, offrendo una lettura critica e contemporanea delle ricerche di due figure chiave dell’arte contemporanea.

CAROL RAMA. Unique Multiples – Villa delle Rose, Bologna

Carol Rama, Seduzione (mano), 2004. Acquaforte su carta Moulin du Pombier, 16 x 23,5 cm. Tiratura: 100 + X, con intervento dell’artista, successivo alla stampa, a smalto rosso e oro. Es. V/X. © Archivio Carol Rama, Torino

Dal 25 gennaio al 30 marzo 2025, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, nella sede di Villa delle Rose, presenta CAROL RAMA. Unique Multiples, mostra a cura di Elena Re, parte del programma ART CITY Bologna 2025, in occasione di Arte Fiera.
Il progetto esplora i multipli realizzati da Carol Rama tra il 1993 e il 2005 con Franco Masoero Edizioni d’Arte, mettendo in luce la libertà espressiva e l’intensità artistica che li rendono “multipli unici”. Provenienti dalla Collezione Franco Masoero e Alexandra Wetzel, le opere raccontano il mondo dell’artista attraverso personaggi, seduzioni e feticci, esaltando la complicità tra artista ed editore e il superamento delle regole tradizionali.

La Belle Époque. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis – Palazzo Martinego, Brescia

Federico Zandomeneghi, Il te, 1893. Collezione privata

Dal 25 gennaio al 15 giugno 2025, Palazzo Martinengo celebra la Belle Époque attraverso 80 capolavori di Boldini, De Nittis, Zandomeneghi, Corcos e Mancini, artisti italiani che conquistarono Parigi immortalando boulevard, teatri, caffè e la figura femminile. Organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo e curata da Francesca Dini e Davide Dotti, la mostra articolata in nove sezioni, include opere provenienti da collezioni private e da istituzioni prestigiose come le Gallerie degli Uffizi, il Museo Giovanni Boldini e il Museo Civico di Palazzo Te.

Le Stelle che non ti ho detto – Museo Arte Contemporanea Cavalese, Cavalese (TN)

INEDITO Bacio, Fulvio Morella, 2023. Collezione privata. Courtesy l’artista, Museo Arte Contemporanea Cavalese, Cramum

Il progetto artistico e culturale I limiti non esistono, ideato da Cramum con il patrocinio del Comitato Italiano Paralimpico e di INJA Louis Braille, prende il via con la mostra Le stelle che non ti ho detto, ospitata presso il Museo Arte Contemporanea di Cavalese dal 14 gennaio 2025. La mostra, curata da Elsa Barbieri e Sabino Maria Frassà, espone le suggestive opere tessili di Fulvio Morella, basate sull’innovativo “braille stellato”, un alfabeto visivo e tattile creato dall’artista nel 2022. Questo primo appuntamento, ambientato nella Val di Fiemme, riflette sul superamento dei limiti attraverso l’arte, intrecciando sensibilità estetica e accessibilità.
In autunno, il progetto prosegue a Milano con la mostra LUDI – L’arte è un abbraccio, curata da Sabino Maria Frassà, mentre la tappa finale, Cortina di Stelle, si terrà a Cortina, in prossimità dell’apertura dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026.

Con queste tre tappe – Cavalese, Milano e Cortina – I limiti non esistono unisce luoghi simbolo delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali in un progetto che celebra l’arte come strumento di inclusione e dialogo.

Linda Fregni Nagler. Hanauri. Il Giappone dei venditori di fiori – MAO, Torino

Linda Fregni Nagler, Flower Seller (YS_FS_LFN_005), 2018 Hand colored gelatin silver print, cm 118,3 x 153,3; framed cm 123,5 x 158,5 Collezione privata

Il progetto espositivo Hanauri. Il Giappone dei venditori di fiori, parte del riallestimento della galleria giapponese del MAO, è dedicato all’artista Linda Fregni Nagler. La mostra esplora la sua pratica di raccolta e rielaborazione delle fotografie della scuola di Yokohama (1860-1910). Accanto alle albumine originali, rielaborate dall’artista attraverso tecniche fotografiche e pittoriche d’epoca, sono esposte xilografie ukiyo-e che declinano l’iconografia dei venditori di fiori, kimono, tessuti kesa, lacche e kakemono del periodo Edo e Meiji.

Il riallestimento, che include prestiti da collezioni pubbliche e private, è parte del programma #MAOtempopresente, che integra l’arte contemporanea nelle collezioni storiche del museo. In parallelo, le tre armature giapponesi del Salone Mazzonis saranno oggetto di un restauro conservativo aperto al pubblico da gennaio 2025.

Giacinto Cerone, l’angelo necessario. Sculture e disegni – MIC Faenza

Giacinto Cerone, Ritratto di Alighiero Boetti, plastica e gesso, 1996, ph Francesco Bondi

A vent’anni dalla sua scomparsa, il MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza celebra Giacinto Cerone (1957-2004) uno degli scultori italiani più originali e liberi, lontano da scuole, movimenti o mode.

L’Angelo necessario, a cura di Marco Tonelli raggruppa circa 45 sculture di vari materiali e periodi, più una serie di 35 disegni (alcuni di grande formato), privilegiando il modo stesso di operare di Cerone: per serie tematiche (come nelle rosse Malerbe, i Fiumi vietnamiti, i Gessi, i Metalli) o per singole opere dal carattere emblematico e per certi versi iconico e funerario (come Cenacolo e Ofelide). Dal 1993, Faenza è stata un luogo centrale per Cerone, che presso la bottega Gatti realizzò una serie di ceramiche smaltate con tecniche poco ortodosse, ma altamente espressive, sperimentando una grande varietà di colori e forme.

Promossa dal MIC con il sostegno dell’Archivio Cerone, la mostra riflette l’approccio totale di Cerone alla scultura: un’arte capace di dispiegarsi nello spazio o addossarsi alle pareti, dove anche l’allestimento delle opere diventa parte integrante della narrazione artistica.

Gli anni. Capitolo 1. Episodi di storia dell’arte a Napoli dagli anni Sessanta a oggi – Museo Madre, Napoli

Andrew Norman Wilson, Silvesterchlausen, 2024, still da video. Courtesy l’artista e MATTA

Gli anni. Episodi di storia dell’arte a Napoli dagli anni Sessanta a oggi in corso al Museo Madre di Napoli fino al 19 maggio 2025, stabilisce un dialogo tra la collezione permanente del museo e opere provenienti da collezioni pubbliche e private, soprattutto napoletane. Attraverso una struttura non cronologica la mostra, a cura di Eva Fabbris, indaga la memoria umana e i suoi meccanismi fluttuanti.

Oltre alle opere, il progetto include due “mostre nella mostra” con approcci metodologici innovativi e, a partire da questo mese, due programmi pubblici: uno dedicato alla storia recente d’Italia e un altro focalizzato sugli artisti in esposizione. Questa visione si inserisce nel ruolo del museo come luogo di produzione culturale e transdisciplinare, capace di stimolare nuove riflessioni sulla storia dell’arte e sul territorio.

Silvia Bächli | before – Museo Morandi, Bologna

Silvia Bächli Farbfeld 019, 2024 Gouache su carta | Courtesy the Artist and Galleria Raffaella Cortese, Milano – Albisola

Dal 22 gennaio al 30 marzo 2025 il Museo Morandi presenta la mostra before dell’artista svizzera Silvia Bächli (Baden, 1956) a cura di Lorenzo Balbi.

Riconosciuta a livello internazionale per il suo contributo nel campo del disegno, Bächli utilizza una varietà di tecniche, tra cui inchiostro di china, carboncino, gouache e pastelli, su fogli di carta di diverse dimensioni, qualità e tonalità. La mostra propone un dialogo inedito tra opere realizzate appositamente per gli spazi del Museo Morandi e una selezione di nature morte dell’artista bolognese Giorgio Morandi, esposte per l’occasione.

Enzo Cucchi. L’Ombra vede – Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana, Ancona

Enzo Cucchi, Senza titolo

Il Museo Tattile Statale Omero di Ancona ospita fino al 18 maggio 2025 L’ombra vede dell’artista marchigiano Enzo Cucchi.
Un percorso multisensoriale e scenografico, con 42 opere, tra cui 4 disegni inediti e 38 sculture realizzate in bronzo, marmo, ceramica e legno, disposte in ambienti suggestivi, con scenografie ispirate alla poetica dell’artista.

Una particolare grotta consente di scoprire tre sculture al buio, esclusivamente attraverso il tatto, mentre l’aia di campagna diventa un luogo di socialità e riflessione. Tutte le sculture sono esplorabili tattilmente, e i disegni di Cucchi sono stati tradotti a rilievo dal Museo Omero, garantendo un’esperienza accessibile a tutti.

GIRO DI POSTA. Primo Levi, le Germanie, l’Europa – Palazzo Madama, Torino

Giro di Posta. Primo Levi, le Germanie, l’Europa, dal 24 gennaio al 5 maggio 2025 a Palazzo Madama di Torino indaga il ruolo di Primo Levi come scrittore di lettere.
Attraverso la sua corrispondenza con lettori, editori e intellettuali europei, in particolare con le Germanie, la mostra offre uno sguardo inedito sulla figura dell’autore. Le lettere rivelano il suo impegno per la memoria e il dialogo culturale, ponendolo come un punto di riferimento nella riflessione sul passato e nelle dinamiche culturali europee.

Un’occasione per scoprire una dimensione intima e intellettuale di Levi, testimoniata da documenti preziosi che raccontano il suo pensiero e il suo dialogo con l’Europa del Novecento.

Alessandra Spranzi. Il quale cerca solamente la sua bellezza, nel modo qui descritto – Casa Morandi, Bologna

Sul tavolo #80, 2014-2024 | Courtesy l’artista e galleria P420, Bologna

Dal 18 gennaio al 16 marzo 2025, Casa Morandi a Bologna ospiterà la mostra Il quale cerca solamente la sua bellezza, nel modo qui descritto di Alessandra Spranzi, curata da Lorenzo Balbi.
Parte del programma istituzionale di ART CITY Bologna 2025 in occasione di Arte Fiera, presenta dieci fotografie inedite della serie Sul tavolo #80 (2014-2024). Le opere di Spranzi dialogano con l’ambiente domestico e l’immaginario di Giorgio Morandi, riflettendo un interesse per materiali poveri, situazioni quotidiane e oggetti obsoleti. La mostra esplora temi legati al mistero dell’esistenza e alle forze che influenzano il nostro destino e quello degli oggetti che ci circondano.

A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema – Fondazione Prada, Milano

Storyboard realizzati da Pablo Buratti per “A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema” all’Osservatorio Fondazione Prada.

Dal 30 gennaio all’8 settembre 2025, Fondazione Prada presenta presso l’Osservatorio in Galleria Vittorio Emanuele II, a Milano, A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema.

A cura di Melissa Harris, la mostra esplora il processo creativo che precede la realizzazione di un film, mettendo in luce oltre mille elementi prodotti tra il 1930 e il 2024 da più di 50 autori, tra cui registi, direttori della fotografia, artisti, grafici, animatori e coreografi.

Tra i materiali esposti vi sono storyboard, moodboard, disegni, schizzi, scrapbook, quaderni, sceneggiature annotate e fotografie, offrendo una panoramica dettagliata delle fasi preparatorie alla produzione cinematografica. L’allestimento, ideato da Andrea Faraguna dello studio di architettura Sub di Berlino, si ispira all’ambiente di lavoro degli artisti di storyboard, con tavoli espositivi che richiamano le scrivanie da disegno, ciascuno dedicato a un film specifico.

Valeria Magli. Morbid – MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

Valeria Magli, Pupilla, 1983. Foto di Carla Cerati

Dal 29 gennaio all’11 maggio 2025, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ospita nella sua Project Room Morbid, dedicata alla danzatrice e coreografa Valeria Magli.

Il titolo, derivato dall’espressione gergale tedesca “das Mordid”, unisce i concetti di “morbido” e “morboso”, riflettendo le contraddizioni storicamente attribuite alla figura femminile, in contrasto con l’immagine rigida e razionale dell’uomo. Il progetto ripercorre la carriera di Magli dagli anni Settanta ai primi Duemila, evidenziando il suo impegno nella ridefinizione dei ruoli femminili attraverso la danza e la coreografia.

Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento – Palazzo Malagola, Ravenna

© Roberto Masotti, Lelli e Masotti Archivio | Demetrio Stratos durante la registrazione in solo dal titolo Metrodora, edita per la collana Cramps/Diverso, Milano, 1976

Un’immersione nella sperimentazione vocale di Demetrio Stratos, figura centrale nelle arti performative del Novecento, noto per la sua esplorazione delle potenzialità espressive della voce umana. Fino al 31 gennaio 2025, con la mostra la mostra Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento, curata da Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi, Palazzo Malagola a Ravenna presenta una selezione di materiali provenienti dall’Archivio Demetrio Stratos, acquisito dal Comune di Ravenna nel 2022, con il cofinanziamento della Regione Emilia-Romagna.
I visitatori possono esplorare documenti, registrazioni e testimonianze che illustrano il percorso artistico di Stratos, con particolare attenzione al suo interesse per le tradizioni vocali extraeuropee, come il canto armonico e la diplofonia.

Gregor Schneider. Bauen und Töten – Fondazione Morra Greco, Napoli

Bauen und Töten (“Costruire e Distruggere”) alla Fondazione Morra Greco fino al 22 febbraio 2025 ripercorre le tappe più significative della carriera dell’artista tedesco Gregor Schneider, noto per la sua opera Haus u r, una “Gesamtkunstwerk” iniziata nel 1985 a Rheydt, Germania, e ancora in evoluzione.

La mostra presenta una selezione di opere che spaziano dai primi lavori performativi e fotografici degli anni Ottanta fino a creazioni più recenti, esplorando temi come la possibilità e l’impossibilità della rappresentazione artistica e la tensione tra memoria collettiva e personale.
Tra le opere esposte, vi sono installazioni legate alla Haus u r, la serie Repeated Objects, e i video di Sunny Demise, Tagebau Hambach (2022), che documentano la realtà distopica di villaggi nel distretto carbonifero vicino a Rheydt.

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