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“Le relazioni meravigliose” è un viaggio alla scoperta dell’opera di uno tra i più importanti pittori del Rinascimento, Carlo Crivelli. Oggetto di un prezioso restauro, la Madonna col bambino della collezione dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi si rianima in quest’esposizione e apre le porte di un itinerario sulle tracce marchigiane di Carlo Crivelli. Progetto della Regione Marche e del Comune di Macerata, in collaborazione con l’Università degli studi di Macerata e Fondazione Carima, “Le relazioni meravigliose” ha messo in moto un’importante collaborazione tra studiosi che si fanno testimoni dell’importanza del lavoro del pittore veneto, marchigiano d’adozione. Fino al 12 febbraio 2023 la mostra sarà ospitata negli spazi dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata, riallacciandosi ad altri luoghi e opere che conservano la memoria di Carlo Crivelli, in un percorso che valorizza il territorio marchigiano.
Le relazioni meravigliose di Carlo Crivelli
Nella sede di Palazzo Buonaccorsi, progettato nel XVII secolo dall’allievo berniniano Giovan Battista Contini, “Le relazioni meravigliose” raccoglie sette dipinti provenienti da vari musei, sei di Carlo Crivelli più uno del fratello Vittore Crivelli. Oltre che voler riportare nel territorio originario i lavori di Crivelli, questa mostra ha lo scopo di restituire al pubblico i più recenti contributi scientifici sull’opera crivellesca. Così, le relazioni meravigliose sono quelle tra le opere, tra gli studiosi coinvolti, tra Crivelli e chi dalla sua opera ha attinto, tra i musei e gli spazi coinvolti e i loro visitatori. Lo hanno spiegato bene, all’apertura della mostra, le storiche dell’arte Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci, curatrici della mostra e preziose comunicatrici dei beni del territorio marchigiano, a cominciare da quelli maceratesi.
Già simbolo della città di Macerata, la Madonna Buonaccorsi è esposta, in seguito a un restauro, insieme ad altre opere concesse per l’occasione. All’inizio del percorso di mostra troviamo il San Sebastiano e devoti di Vittore Crivelli, che tornerà a Montegiorgio, da cui proviene, a fine mostra. Insieme a questa, altre due opere nella stessa sala: il Cristo Benedicente dal Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo e San Francesco raccoglie il sangue di Gesù dal Museo Poldi Pezzoli di Milano.
Proseguendo, nella sala che ospita la Madonna Buonaccorsi, si trovano altre due rappresentazioni mariane crivellesche. La Madonna col Bambino dell’Accademia di Carrara di Bergamo e la Madonna del latte Pinacoteca Parrocchiale di Corridonia. Di grande eloquenza sulla produzione di Crivelli è la Pietà (Cristo morto compianto dalla Vergine, Santa Maria Maddalena e San Giovanni Evangelista), in prestito dai Musei Vaticani. Quindi, opere di formato ridotto per la devozione privata e grandi dipinti su tavola lignea per gli altari delle chiese: questo il lavoro di Crivelli che dal 1468 al 1495 visse nelle Marche disseminando la sua lezione nel territorio. Lo si nota ammirando le opere dell’itinerario di “Le relazione meravigliose”, per esempio nel Marec – Museo dell’arte recuperata e nella Pinacoteca di San Severino Marche.
La scoperta del restauro
Una lezione, la crivellesca, che ha ancora qualcosa da svelare. Infatti, è recentissima la scoperta sulla Madonna Buonaccorsi. Congiuntamente a questo progetto di mostra, l’opera è stata oggetto di un restauro memore della lezione brandiana, nelle mani esperte della restauratrice e storica dell’arte Daphne De Luca. Proprio lei, sin da subito, con un’osservazione ravvicinata dell’opera ha avuto l’intuizione, poi confermata: il dipinto è l’unico finora conosciuto che Carlo Crivelli ha realizzato direttamente su tela invece che su legno.
Così, dalla stesura dell’oro ai preziosi motivi decorativi, in un felice connubio di disegno e colore, la Madonna Buonaccorsi in “Le relazione meravigliose” è tornata al pubblico. Dopo un’accuratissima operazione di restauro, l’opera è attualmente conservata con la dotazione di un sistema di tiraggio a molle che consente il respiro della tela – essenziale ai fini di una buona conservazione – che Daphne De Luca ha brevettato insieme al padre ingegnere.
Crivelli, dal Veneto alle Marche
Con “Le relazioni meravigliose” si ricostruisce la storia dell’opera di Crivelli che nel XV secolo, in seguito a una vicenda giudiziaria che lo vide coinvolto a Venezia, abbandonò la laguna per recarsi prima a Zara e poi nelle Marche. È in questa regione che oggi si conservano molti dei suoi lavori che ci restituiscono l’immagine di un abilissimo pittore nonché grande sperimentatore. Ignorata dal Vasari, menzionata da Luigi Lanzi, apprezzata dai Preraffaelliti, l’opera di Crivelli si riscoprì solo nel 1811 e fu da allora smembrata e venduta, ambita dai collezionisti d’arte di tutto il mondo. A “Le relazioni meravigliose” il merito della riscoperta delle rotte marchigiane di Carlo Crivelli in un itinerario tra gli otto comuni di Corridonia, San Ginesio, Sarnano, Monte San Martino, San Severino Marche, Serrapetrona, Belforte del Chienti e Camerino.
La Madonna con il Bambino del Crivelli é un’Opera incantevole e dolcissima. Tutto é perfezione in questo quadro a partire dallo sguardo del Bambino che é in adorazione del volto materno. I riccioli dorati del figlio, lo sguardo languido della Madonna, il suo capo ricoperto con pudicizia da un velo con eleganza. La bellezza del dipinto ha il sopravvento sui sentimenti. quello che interessa all’Artista é proporre un’immagine che permanga per l’eternità, dove il color oro dona pregio e senso di importanza all’immagine. Non possiamo fare altro che unirci in silenzio ad ammirare la straordinaria capacità dell’Autore di immergerci nella meraviglia prodotta paradossalmente dalla naturalezza dell’innaturale ritratto di una scena candida come il canone rinascimentale richiede.