Lina Selander ritorna a Napoli presso la galleria Tiziana Di Caro, dopo quattro anni dalla prima esposizione, con la mostra intitolata âDiagrams of Transferâ. Il nuovo progetto dellâartista svedese, classe 1973, si caratterizza ancora una volta per lâuso della video-installazione come medium per interpretare poeticamente le fonti utilizzate riguardanti la storia, la politica e lâindagine antropologica dellâuomo.
Lina Selander analizza il reale con una metodologia archeologica, scavando nellâuniverso culturale dellâuomo e restituendo allo spettatore una ricerca che mette in evidenza il suo ambiente e le caratteristiche di cui si compone. Il risultato è quello di una realtĂ categorica che non ha filtri ma si mostra direttamente a chi la osserva attraverso la trama di immagini inedite e filmati di repertorio. Ciò che interessa è la potenzialitĂ dellâimmagine e i suoi limiti, che si manifestano nellâ incapacitĂ di riprodurre tempo, esperienza e ricordi. La narrazione meccanica del cinema soccombe in favore del video digitale. La storia e i sistemi politici che conosciamo finiscono cosĂŹ nel collassare verso la creazione di qualcosa di assolutamente nuovo.
âDiagrams of Transferâ si apre con Notes For a Film on Nature (2016), realizzato in collaborazione con Oscar Magione (presente in molti altri suoi lavori). Si tratta di un film proiettato su una fotografia che raffigura unâex aula di tribunale, ora uno spazio espositivo, in cui uno schermo è stato posto sulla posizione dei giudici. Il montaggio dellâopera la pone come una sovrascrittura tra natura e immagine in cui il visitatore è arbitro assoluto e obbligato dalla sua posizione. Nella seconda sala scorrono ripetutamente sullo schermo Diagram of Transfer No. 1 (2018) e Diagram of Transfer No. 2 (2019). Qui la costruzione precisa e ritmata e lâutilizzo del sonoro scandiscono una serrata temporalitĂ e una forte pressione interiore. In Diagram of Transfer No. 1 lâattenzione si concentra subito sullâimmagine di una macchina che si appresta a triturare dei libri, palese riferimento alla distruzione della cultura, che ritorna anche nella sequenza in cui una montagna di testi viene spalata nel fuoco di un camino rovente. Si susseguono poi fugaci sequenze di soggetti apparentemente non connessi tra loro ma che, insieme, costituiscono un universo polimorfo di suggestioni legate alla realtĂ e alla storia. Diagrams of Transfer No. 2 è invece costituito da filmati in 16mm che mostrano immagini incentrate sulla relazione uomo-natura, culminanti con la significativa sequenza del panda dello SchoĚnbrunner Zoo che, in cambio di una carota, è costretto a realizzare dipinti poi venduti con tanto di autentica. Lâuomo manipolatore della natura nella totale evidenza del suo esercizio di potere.
Lâesposizione termina con lâopera The Weight of Images, realizzata per la prima volta al National Holocaust Centre and Museum. Si tratta di tavolo poggiato su uno specchio, che si trasforma in schermo riflettendo le immagini di un video collocato nella superficie sottostante il piano. Le immagini proiettate sono relative allâOlocausto, con varie citazioni alla Medusa come metafora dellâuomo che rimarrĂ pietrificato, se dovesse smettere di ricordare, cristallizzando la propria memoria. Sul tavolo sono presenti delle mele che i fruitori possono manipolare e mangiare, nutrendosi cosĂŹ dellâopera stessa, come della storia che gli appartiene.
Ilario DâAmato
Mostra visitata il 28 dicembre 2019
Dal 30 novembre 2019 al 25 gennaio 2020
Lina Selander, Diagrams of Transfer
Galleria Tiziana Di Caro, Napoli
Piazzetta Nilo, 7 â 80134, Napoli
Orari: da martedĂŹ a sabato, dalle 15:00 alle 20:00 o su appuntamento
Info: www.tizianadicaro.it
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