Categorie: Mostre

Louise Bourgeois, lo scherzo della memoria: sculture e disegni in mostra a Napoli

di - 11 Settembre 2024

Memoria e origini: è dalla notte dei tempi che l’uomo si trova a fare i conti con la versione trascorsa di se stesso, ciò che non è più ma che inevitabilmente lascia tracce indelebili rendendoci ciò che vediamo, in questo momento, allo specchio. Più che una seduta di psicoterapia per sciogliere nodi più o meno dolenti, è sicuramente occasione di riflessione la mostra dell’eterna Louise Bourgeois, ospitata dalla galleria Studio Trisorio di Napoli, con il titolo di Rare Language.

Louise Bourgeois, veduta della mostra, Studio Trisorio, Napoli, 2024, ph. Francesco Squeglia

Quattro sculture e 35 disegni realizzati dall’artista francese fra il 1947 e il 2008, mettono in luce quanto il tema della memoria – memoria legata soprattutto alle persone più care, a cui apparteniamo e che ci appartengono – sia stato fulcro della ricerca di questa grande artista nel corso degli anni. L’infanzia a Parigi, il legame con i genitori, l’evoluzione e la mutazione del ricordo restano, nel tempo, elementi centrali svestendosi (ma mai del tutto) dal dato autobiografico per vestirsi dei grandi interrogativi che da sempre attraversano l’animo umano: chi siamo, dove andiamo, perché.

Louise Bourgeois, veduta della mostra, Studio Trisorio, Napoli, 2024, ph. Francesco Squeglia

Per Louise Bourgeois la memoria si distacca dall’astrazione della mente e diventa corpo: è nel gesto ripetuto, nel colore che si trasferisce dal corpo al foglio e viceversa, è traccia fisica, sindone che racconta un percorso al tempo stesso doloro e catartico. L’accostamento fra disegni e sculture nell’esposizione allo Studio Trisorio rende ancora più tangibile l’urgenza comunicativa (raccontare agli altri? Spiegare a se stessa?) di Bourgeois: la scrittura, a cui l’artista si è dedicata fin dalla giovinezza, matura nel disegno che, a sua volta, si schiude nell’arte plastica.

Louise Bourgeois, veduta della mostra, Studio Trisorio, Napoli, 2024, ph. Francesco Squeglia

La sovrapposizione/intersezione delle tre forme di espressione – scrittura, disegno, scultura – crea quindi un linguaggio unico nel suo genere, assolutamente individuale (esistente in quanto riferito all’universo interiore e alle esperienze dell’artista) eppure, in seguito ad una sorta di impercettibile cortocircuito, comprensibile a tutti tranne che all’artista stessa. Proprio Bourgeois si interrogava, nella raccolta di scritti e interviste Distruzione del padre – Ricostruzione del padre, sul senso di alienazione che lei stessa viveva rispetto all’opera prodotta. «Le parole di un artista vanno sempre prese con cautela. L’opera finita è spesso estranea a quanto l’artista sentiva o voleva esprimere inizialmente».

Un’opera, in alcuni casi, è solo uno scherzo della memoria.

Louise Bourgeois, veduta della mostra, Studio Trisorio, Napoli, 2024, ph. Francesco Squeglia

La mostra sarà in esposizione da Studio Trisorio fino al 31 ottobre 2024, nell’ambito di un itinerario tutto italiano – da Firenze, con il Museo del Novecento e il Museo degli Innocenti, a Roma, con la Galleria Borghese –, che rende omaggio a una delle artiste simbolo del ‘900.

Self Portrait, 2007, gouache on paper, 59.4 x 45.4 cm, framed 67 x 52.5 cm
Pregnant Woman, 2007, pencil on paper, 77.5 x 57.8 cm, framed 86.5 x 66 cm
Untitled, 2002, watercolor on paper, 29.2 x 22.9 cm, framed 50 x 42.5 cm
Le petit object VIII, 1996, bronze, silver nitrate patina, 27,9 x 16,5 x 13,3 cm, ed. 5/8 + 2 APs
Untitled, 1994, chalk and gouache on paper, double-sided, 48.3 x 63.5 cm, framed 70 x 84.5 cm

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