Categorie: Mostre

Luca Grimaldi, Pittoresco – L’Ascensore

di - 11 Febbraio 2023

Ci sono vari modi di dipingere, questo è abbastanza chiaro. Ma ci sono delle tracce ritrovabili in più artist* e non necessariamente perché si copiano a vicenda, ma per il personale rapporto col pigmento, con la tinta, col pennello, con la visione. Quando dipingevo usavo la tecnica dell’asciutto. Era assai raro che dipingessi con colore in sostanza, pennellate piene. Era sempre uno strofinio su strofinio di colore quasi inesistente che lasciava una traccia minima sul supporto, una giusta gradazione di chiaroscuro.

Ma le pennellate piene esistono ed esistono esponenti che hanno fatto di questo modo cartellonistico e colmo d dipingere uno stile che continua nel tempo sicuramente dagli anni ’90 del ‘900 e che perdura, per fortuna, nella storia della pittura contemporanea. Uno dei maestri, cartellonistici, probabilmente e Manet. E se vogliamo riferimenti più attuali abbiamo Jenny Saville, almeno la prima parte della sua attività, e Cristina BanBan, attuale pupilla di Perrotin, che guardo valutando tutta l’evoluzione non solo del suo lavoro, ma delle sue pennellate.

Luca Grimaldi, Pittoresco, L’Ascensore, Palermo

Luca Grimaldi appartiene a questo genere di artist*. E vorrei fare una panoramica della sua pittura prima di concentrami sull’ultima esposizione di Palermo allo spazio L’Ascensore, i cui direttori artistici sono il duo Genuardi/Ruta, che rimarrà visitabile su appuntamento fino al 18 Febbraio 2023.

Grimaldi definisce la sua pittura non affatto avvicinabile alla pop art per i temi trattati (la massa di oggetti del capitale) ma un «Totalitarismo estetico dell’immagine, capillare», nelle parole di Grimaldi. Grimaldi coglie la dittatura dell’estetica che si espone nella merce, senza però fare un discorso politico sulla stessa, ma puramente pittorico. All’estetica totalizzante il nostro pittore risponde con una ironia da applicare. Un esempio possono essere i quadri dei tagli di capelli in cui Grimaldi trae ispirazione per raccontare il virtuosismo dell’artificio, la ricrescita dei capelli contro l’impostazione standardizzata di quello che è ontologicamente il taglio, che oggi è questo, domani un altro e un altro ancora. Una standardizzazione mutevole per tempo e per moda. L’ironia del rappresentare l’iconicità, che più che rappresentata forse viene fissata per ironizzare su di essa.

Luca Grimaldi, Pittoresco, L’Ascensore, Palermo

Grimaldi si concentra sulla temperatura e sull’intensità del colore. Si interroga su come, qui ed ora “sto dicendo quello che sto dicendo”: i metodi per cui dire qualcosa. Le sue pennellate sono «Democratiche» ed annullano i significati specifici senza entrare troppo nel dettaglio.

In “Pittoresco”, l’esposizione palermitana, l’artista approfondisce il suo pensiero, il suo fare pittorico, aggiungendo un ulteriore elemento materiale a completamento della superficie dipinta, un paesaggio: viene esposto una struttura (un cavalletto e una tela) in cartongesso, con tanto di tinta di legno e rifiniture. Come ci ricorda la curatrice Giuliana Benassi «Pittoresco si dice del giardino all’inglese. Dal manuale di storia dell’arte alla rivista di giardinaggio, pittoresco è quella costruzione del giardino volutamente selvaggia, ma con i dovuti artifici della rovina, del laghetto, del rigagnolo e il suo ponticello. Pittoresco è quella pittura di genere, di paesaggio che ha fatto scuola per bocca dei critici d’arte del XVIII secolo che chiamavano pittoresco quel paesaggio solitario, con alcune incursioni di genere o di rovine, del secolo precedente. Pittoresco si definisce anche quella persona particolarmente colorita, di spiccata efficacia rappresentativa e dotata di una certa bizzarria nell’atteggiamento». Come si disegna un paesaggio oggi? Come si fissa un paesaggio oggi?

Luca Grimaldi, Pittoresco, L’Ascensore, Palermo

Grimaldi crea una meta opera, un meta paesaggio. Crea un paesaggio anti-iconico (ispirato da una pubblicità) perché non è un paesaggio specifico. Opera site-specific, il luogo è sia un luogo che un non-luogo: è un possibile proprio per sottolineare la non-specificità, l’ironia del contenuto, la non-iconicità. Il non iconico appartiene a tutti e vi è una democratizzazione non soltanto della pennellata rispetto alla marca utilizzata come pretesto, ma una memetica, un’idea di paesaggio, un’idea di pittoresco.

Luca Grimaldi, Pittoresco, L’Ascensore, Palermo

Lo standard del quadro viene così stravolto e riproposto in dimensioni sproporzionate con un’orizzontalità esagerata – Ricordiamo come l’orizzontalità sia propria del paesaggio, la verticalità del ritratto – (ma mai esagerata quanto le ninfee di Monet) e forse l’affermazione di questa presunta sproporzione è l’unico difetto di una mostra bellissima che conferma Grimaldi come uno straordinario pittore e L’Ascensore come uno dei punti fermi dell’arte a Palermo, in Italia, per la ricerca di artist* che creano una spiccata capacità critica in chi ha la possibilità di vivere le mostre dello spazio.

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