01 novembre 2019

Luca Macauda, Caliti Juncu | Maurizio Caldirola Arte Contemporanea

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La galleria Maurizio Caldirola Arte Contemporanea di Monza ospita una serie di lavori pittorici di Luca Macauda. Un nuova narrazione della Sicilia

Luca Macauda – Caliti Juncu
Luca Macauda – Caliti Juncu

La galleria Maurizio Caldirola Arte Contemporanea di Monza ospita fino all’8 novembre la mostra “Caliti Juncu”: un titolo ispirato dal detto siciliano “caliti juncu ca passa la china” (piegati giunco che passa la piena), inteso come forma di adattamento intelligente, che asseconda le avversità.

In mostra una serie di lavori pittorici di Luca Macauda: una sequenza di forme, impressioni tattili, oggetti, suoni, colori che Macauda ha assorbito dal parco archeologico nella Valle dell’Anapo, nella Sicilia Sud-Orientale.

Un paesaggio noto a poeti e storici, che nei secoli hanno decantato il fiume e la sua vallata. Plutarco, Livio, Silio Italico e l’immancabile Ovidio, che racconta del mito del mito di Ciane: una ninfa tramutata in corso d’acqua da Ade, dopo aver cercato di salvare l’amica Prosepina dal rapimento. Insieme alla ninfa c’era Anapo, che non c’entrava nulla ma amava Ciane e quindi finì anche lui come fiume. Come nella migliore tradizione delle Metamorfosi.

Oggi è un paesaggio di indubbio fascino, incontaminato, lontano dalla cementificazione selvaggia, dagli ecomostri, che costellano la provincia circostante.

Luca Macauda – Caliti Juncu
Luca Macauda – Caliti Juncu

Tutto ruota intorno all’immagine della necropoli rupestre di Pantalica, cruda, irriducibile, custode silenziosa di memorie primitive. E inaccessibile: scavata a strapiombo nella roccia, costellata di tombe a grotticella, di reperti archeologici, circondata da una natura antica. Un insieme intenso di suggestioni, composte da memoria storica e mitica, che Macauda evoca in forma pittorica su tela, attraverso forme curve, sequenze lineari e i colori che ricorrono nella sua ricerca. Texture, linee e intrecci che saturano la tela, in un gesto reiterato, modulare.

Il suo mezzo espressivo prediletto è il pastello morbido che, in un certo senso si contrappone all’idea di irruducibile e duraturo. La precisione, l’accuratezza del segno che, diligentemente, crea una fitta rete di incroci, si oppone alla delicatezza di un mezzo pittorico, più etereo che eterno. Ma è solo un’avversità apparente, da assecondare come la corrente.

Chiara Vedovetto

Fino all’8 novembre 2019

Luca Macauda

Maurizio Caldirola Arte Contemporanea
Monza, Via Alessandro Volta, 26, (Monza E Brianza)

Orari: da lunedì a venerdì ore 10-12 e 15-18.30

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