La mostra personale di Marco Vignati, Sheer Pulses, curata da Domenico De Chirico presso la Galleria Lampo di Milano e visitabile fino al 17 novembre 2024, rappresenta un viaggio sensoriale e concettuale attraverso le pieghe del tempo e della memoria. Nato e cresciuto a Milano, Vignati, classe 1994, abbandona l’approccio narrativo della fotografia per adottare un linguaggio simbolico e corporeo, dove ogni opera pulsa di vita propria e si carica di un’energia meditativa e rarefatta. Le sue creazioni non raccontano storie, piuttosto, si offrono come intensi catalizzatori di sensazioni, cariche di una poetica a tratti sacra.
Al cuore di Sheer Pulses si trova un’inedita tecnica di manipolazione della carta di cotone, utilizzata dai fotografi per la realizzazione di stampe fine art, che Vignati sperimenta dal 2018 con massaggiature, colle e pigmenti che danno origine a sculture sospese, dalle trame dense e quasi sanguigne. Gli strati di colore, accumulati in grumi e imperfezioni, evocano la carne e il sangue, elementi che richiamano l’umano e l’organico, trascinandoci in un’esperienza visiva quasi tattile, dove l’opera sembra respirare e mutare sotto i nostri occhi. Vignati si spinge oltre il mezzo fotografico come supporto visivo per trasformarla in installazione, svuotandola di ogni funzione narrativa e riconfigurandola come “stigma filosofico” della sua riflessione sulla realtà e sulla caducità.
L’interazione con il lavoro dell’artista è fondante di questo percorso: gli spettatori si muovono tra le installazioni, stimolando memorie personali e collettive, mentre il loro passaggio altera delicatamente lo spazio e le opere stesse, sospese e quasi sfiorate dal movimento umano. È una danza silenziosa che avvolge il visitatore e lo porta a interagire, non solo simbolicamente ma anche fisicamente, con l’essenza delle sculture. Ogni dettaglio, dalle altezze dei soffitti alla luce filtrante della spazio, amplifica questa esperienza, regalando un senso di sospensione dal tempo e proiettando l’anima dello spettatore in una dimensione di contemplazione e intimità.
Le Emulsion di Vignati esplorano il decadimento come parte integrante del processo naturale, enfatizzando la fragilità del tempo che trascorre e muta. Le sue opere, sacre nella loro costruzione, sembrano fossilizzare istanti di vita e colore, rendendoli parte di un universo in costante oscillazione tra permanenza e trasformazione. L’artista riesce a fondere passato e presente in un dialogo fluido, dove le immagini e le superfici stratificate diventano depositi di storia e vita, come cristalli di un’umanità fuggevole ma densa di emozioni palpabili.
In Sheer Pulses, Vignati ci accompagna attraverso una riflessione profonda sul confine tra fotografia e installazione, tra memoria e trasformazione. Ogni opera è imponente, eppure intimamente soave, una fusione di complessità e autenticità, di decadenza e rinnovamento. Lontano dall’essere semplici scrigni di memorie, le sue fotografie si spogliano del loro significato tradizionale per diventare veicoli di esperienze condivise, punti di contatto tra l’osservatore e l’inesorabile flusso della vita.
L’esperienza di Sheer Pulses è di quelle che restano a lungo: tra giochi di luci e ombre e la consapevolezza che ogni immagine, come ogni essere umano, è destinata a mutare. Con la sua audace reinterpretazione della fotografia, Marco Vignati ci invita a confrontarci con la bellezza transitoria dell’esistenza e il profondo legame tra arte e tempo.
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