Mara Cerri, illustratrice insignita del Premio Strega Ragazzi, ci guida tra le suggestioni marittime che popolano il suo immaginario, presentando una nuova opera ispirata alle dune ormai scomparse dell’arenile di Cattolica. Sabato, 6 maggio, dalle 18, sarà possibile incontrare Mara Cerri presso il Museo della Regina, al termine della residenza d’artista inaugurata nel mese di aprile. “Mari di sabbia” rientra nel progetto MANSIO, di Milena Becci, il cui proposito è avvicinare i cittadini all’arte contemporanea tramite gli spazi del Museo e della Galleria Santa Croce.
In tale occasione, i cattolichini hanno affidato i loro ricordi a Mara Cerri perché la sensibilità dell’artista potesse fare da catalizzatore alla memoria collettiva della città . L’opera realizzata durante la residenza è un tributo all’ambiente naturale cancellato dalla ferocia di un’urbanistica dettata dal turismo. Interverranno Laura Menin, responsabile del Museo, e Maurizio Castelvetro, autore di un progetto di recupero del sistema dunoso originario. La personale sarà visitabile fino a domenica 4 giugno: una selezione di illustrazioni (acrilici su carta o china) ritagliate da cinque diversi progetti editoriali che, come visionari frammenti, vanno a ricomporsi in un mosaico di scene di mare.
Molti lavori sono collaborazioni, come quelle con Elena Ferrante per l’adattamento a fumetti de L’Amica Geniale (Coconino Press), che apre la mostra illustrando il viaggio a Ischia delle protagoniste, e per la fiaba La spiaggia di notte (Edizioni e/o). Le tavole di quest’ultima raccontano di una bambola-bambina abbandonata in una natura morta di oggetti smarriti sulla sabbia.
Il mare, qui metafora di un infantile timore di perdere la voce diventa, nella serie di disegni de Il nuotatore (Paolo Cognetti) la paura di un ragazzo di tuffarsi nell’età adulta. L’acqua ha i toni di verde di «Un’età anfibia, di mezzo» e dà vita a un paesaggio marino i cui ricordi non sono che relitti. Scene tratte da I Libri di Oz, di Frank Baum (Einaudi) e da A una stella cadente (Orecchio Acerbo) aggiungono nuove interpretazioni al tema; come la balena che, in quello che Mara Cerri definisce «Il libro dei desideri», si fa simbolo di forza e autodifesa.
Il video Se proprio devo, realizzato per Giacomo Toni chiude la mostra. In ogni frame, otto disegni restituiscono una versione sfumata, quasi mistica, del Monte S. Bartolo: paesaggio di confine che unisce due regioni e il mare. Il respiro e la vibrazione della musica diventano, per lei, materia pittorica. Il processo creativo di Mara Cerri si rivela, nelle sue parole, una «lotta corpo a corpo, tra parole e segno» che si compie nella sua fiabesca e malinconica narrazione per immagini.
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