Categorie: Mostre

Mario Velocci Scultore nella Basilica di San Celso

di - 4 Luglio 2023

Il suono si muove nello spazio di Mario Velocci Scultore sotto forma di vibrazioni, propagandosi in tutte le direzioni e variando di intensità a seconda dell’agire empirico ed esperienziale del visitatore, invitato a muoversi e a intervenire annullando la tradizionale distanza dall’opera.

La suggestiva Basilica di San Celso nel cuore di Milano, risalente al X secolo e recentemente restaurata per essere adibita a spazio dedicato ad attività culturali, accoglie armoniosamente, per mano dell’Architetto Giuseppe Chigiotti che ha progettato l’allestimento, una selezione di opere di Mario Velocci curata da Giorgio Verzotti.

Mario Velocci Scultore. Installation view, Basilica di San Celso, Milano. Photo credit: Lidia Bagnara

La mostra, organizzata dalla Fondazione Mastrantoni con il supporto dell’Antica Tenuta Palombo, realizzata in collaborazione con Isorropia Homegallery e visitabile fino al 9 agosto, prende le mosse dall’esterno della Basilica, in un giardino protetto da una cancellata in ferro battuto e delimitato ai lati da pareti scandite da lesene e archi adorni di capitelli e sculture romaniche e rinascimentali. Colonna Sonora (2023), la scultura in acciaio inox e corten alta sei metri, è emblematica dell’esposizione e del disegno di Mario Velocci, sempre in equilibrio tra la materia e l’impalpabile, il concreto e l’eleganza, il flessibile e l’indomito. Diametralmente, e opposta, Uccelli in morsa (1969), in ferro e legno, fonde – nella presenza di elementi figurali, precisamente il becco degli uccelli – da dove viene e in che direzione è andato Velocci.

Mario Velocci Scultore. Installation view, Basilica di San Celso, Milano. Photo credit: Lidia Bagnara

Dagli anni ’70, e tutt’ora, Mario Velocci non ha mai previsto lo sviluppo volumetrico dell’opera tridimensionale, in favore piuttosto della sua riduzione a strutture portanti essenziali ed elementi quali aste vibratili e filiformi, che nello spazio aperto o al tocco dell’osservatore risuonano. Pur che l’artista si sia sempre tenuto lontano da gruppi e tendenze per realizzare sculture singolari, non si può prescindere da un’evoluzione che ha seguito una linea di progressive riduzioni e rinunce di ciò che sembrava appartenere indissolubilmente al significato di arte che si era costruito in Occidente.

Mario Velocci Scultore. Installation view, Basilica di San Celso, Milano. Photo credit: Lidia Bagnara

Dopo la rinuncia al naturalismo e alla mimesi, alla prospettiva, al passato, alla realtà e alla forma che ha caratterizzato l’arte nel suo avvicinamento agli anni ’60, è impossibile non notare come anche la ricerca di Mario Velocci si inscriva nel segno «del togliere», per usare le parole del curatore Verzotti.

Esemplare, oltre che monumentale, traduzione visiva del lavorio costante di riduzione del volume del ferro fino all’utilizzo di tondini, dall’aspetto dinamico per via di un andamento curvilineo sempre più impresso, è Libro Sonoro, una scultura del 1986 in ferro e acciaio, lunga più di 7 metri e posta al centro della Basilica. La dimensione non è l’unico elemento di stupore, il vero incanto viene dalla possibilità di camminare sulle estremità di tutti questi tondini – tra i quali spicca quello rosso, il becco, sineoddche di Uccelli in morsa – e ancor più dalla sonorità che vibra nello spazio. Una sonorità che appartiene alla materia e perdura in relazione all’intervento del visitatore, forse non più abituato nell’epoca dell’elettronica.

Mario Velocci Scultore. Installation view, Basilica di San Celso, Milano. Photo credit: Lidia Bagnara

L’immagine del libro, declinata anche nella forma della pagina, sia in foggia scultorea che su carta, ricorre nella mostra insieme alla sonorità vibrante, provocata o evocata (Spazio Sonoro del 2017 in acciaio, ferro, corten sull’altare e Partitura sonora del 2016 in cartone e acciaio nella navata destra ne sono esempi) mettendo in risalto la doppia natura delle opere della vita di Mario Velocci, sintesi perfetta tra la fisicità, tangibile che contiene, e l’immaterialità, che si propaga come onde, della materia.

Sottrarre (volume) per aggiungere (esperienza) è possibile, ancora oggi. Nel suo disegno artistico Mario Velocci riduce lo spazio alla linea e fa vibrare il suono nelle sue mani come materia viva, solida, da modellare al pari della cera o del marmo. L’invito alla concentrazione non è altro che la melodia con cui egli ci fa percepire tutto questo e anche molte altre dimensioni, come quella dei differenti riverberi ed echi che si fondono in giochi di geometrie sonore derivate direttamente dall’architettura dei luoghi in cui lui, e noi, insieme ci veniamo a trovare.

Mario Velocci Scultore. Installation view, Basilica di San Celso, Milano. Photo credit: Lidia Bagnara

Condividi
Tag: Basilica di San Celso - Milano Giorgio Verzotti Giuseppe Chigiotti Mario Velocci mostre PCM Studio

Articoli recenti

  • Mercato

7000 anni di storia dell’arte: tutte le gallerie e le novità di TEFAF 2025

Oltre 265 mercanti e gallerie provenienti da 21 Paesi in giro per il mondo. Sguardo in anteprima alla maxi fiera delle meraviglie…

19 Dicembre 2024 0:10
  • Mostre

Il corpo secondo Chiara Enzo e Cecilia De Nisco

A Thiene (in provincia di Vicenza), Fondazione Bonollo inaugura due personali, dedicate alle giovani artiste Chiara Enzo e Cecilia De…

19 Dicembre 2024 0:02
  • Fotografia

Addio a Gian Paolo Barbieri, morto il maestro della fotografia di moda

Si è spento a 89 anni Gian Paolo Barbieri: nel corso della sua lunga carriera, ha trasformato la fotografia di…

18 Dicembre 2024 20:04
  • Arte contemporanea

Castello di Rivoli: 40 anni di storia in un colpo d’occhio

La prima volta che Rivoli aprì i battenti, il Muro di Berlino non era ancora caduto. Molti i fatti, le…

18 Dicembre 2024 18:30
  • Moda

Maison Margiela: l’asta dei cimeli e i momenti memorabili con John Galliano

John Galliano lascia Martin Margiela: ripercorriamo un rapporto decennale, costellato di successi e rivoluzioni nella moda, in attesa dell’asta di…

18 Dicembre 2024 17:46
  • Arte contemporanea

Maurizio Mochetti, dalla prospettiva del perfettibile: intervista all’artista

In occasione della sua mostra al Contemporary Cluster di Roma, abbiamo raggiunto Maurizio Mochetti per farci raccontare la sua idea…

18 Dicembre 2024 17:05