Materie Prime, foto Patrizia Lo Conte
Inaugurata lo scorso venerdì 6 settembre presso la storica Rocca Roveresca di Senigallia (AN), da anni sede di importanti mostre dal rilievo nazionale e internazionale, la collettiva “Materie Prime. Artisti italiani contemporanei tra terra e luce”, costituisce un’interessante occasione di confronto con l’arte contemporanea, ponendo in risalto una direzione di ricerca specifica e dotata di profondità . Difatti la mostra, a cura di Giorgio Bonomi, Francesco Tedeschi e Matteo Galbiati, si connota per un taglio critico ben preciso che efficacemente si rispecchia nell’allestimento e nel momento di fruizione. Dunque l’evento, secondo tali accenti e grazie al lavoro degli artisti Carlo Bernardini, Renata Boero, Giovanni Campus, Riccardo De Marchi, Emanuela Fiorelli, Franco Mazzucchelli, Nunzio, Paola Pezzi, Pino Pinelli, Paolo Radi, Arcangelo Sassolino, Paolo Scirpa, Giuseppe Spagnulo, Giuseppe Uncini e Grazia Varisco, imposta una riflessione sulla natura speculativa della materia e sui suoi relativi risvolti estetici nel campo d’indagine delle arti visive. D’altronde oggigiorno, sempre più all’insegna della sperimentazione, come scrive Bonomi: «possiamo affermare, da Duchamp in poi, che ogni materia può essere funzionale alla creazione dell’opera d’arte», così ampliando, di conseguenza, le possibilità espressive moltiplicandone gli esiti.
Tale circostanza è coerentemente restituita in esposizione, dove troviamo sculture e installazioni in terracotta, cemento, ferro, legno, piombo, gomma, fibra ottica e luce che, con cognizione, dialogano costruttivamente con l’identità storica degli spazi ospitanti istituendo interessanti reciprocità fra contesti differenti. Questo perché le opere proposte, comprese nel segmento cronologico che intercorre fra gli anni Sessanta e il presente, seppur risultato del lavoro di artisti appartenenti a generazioni diverse e nel rispetto delle specificità di ciascuna, articolano un lessico comune concentrato sulla valorizzazione di proprietà fisiche spesso subliminali e soggiacenti della creazione artistica come gravità , tensione, superficie, linea, percezione, forma e colore, strutturando un alfabeto essenziale prevalentemente aniconico che dimostra duttilità . Pertanto la materia si fa, come ravvisabile dai lavori esposti che ne forniscono varie declinazioni, depositaria di autonomia linguistica rappresentando per l’osservatore un comune denominatore operativo da impugnare come chiave di lettura corretta e condivisa.
Di grande importanza sarĂ la giornata sabato 28 settembre quando, alle ore 18:00, si svolgerĂ la presentazione del catalogo Silvana Editoriale contenente i testi dei curatori e corredato da un ampio apparato iconografico. Doveroso, infine, sottolineare come una manifestazione dal tale carico sia organizzativo che disciplinare, nata da un progetto FerrarinArte, sia stata possibile grazie al contributo di numerose realtĂ private.
La mostra, promossa dal Comune di Senigallia e in collaborazione con il Polo Museale delle Marche, sarĂ aperta al pubblico fino al 27 ottobre.
Davide Silvioli
mostra visitata il 6 settembre
Dal 6 settembre al 27 ottobre 2019
Materie Prime. Artisti italiani contemporanei tra terra e luce
Rocca Roveresca
Senigallia
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