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17 artisti per esplorare le potenzialità espressive del piccolo formato, superficie densa di linguaggi e suggestioni, concentrati nello spazio, precisamente “<20 15×15/20×20”: questo il titolo – che indica anche una misura – della rassegna promossa da Punto Sull’Arte e che ha raggiunto il traguardo della decima edizione. In mostra dal 22 giugno, presso la sede di Punto sull’Arte a Varese, le opere di Paolo Amico, Jean-Marc Amigues, Matthias Brandes, Massimo Caccia, Vanni Cuoghi, Pino Deodato, Valentina Diena, Claudio Filippini, Luca Gastaldo, Claudia Giraudo, Andrea Gnocchi, Jill Höjeberg, L’orMa, Matteo Massagrande, Sabrina Milazzo, Tom Porta, Tomàs Sunyol.
Alcuni di loro sono stati già ospiti di PUNTO SULL’ARTE altri invece, come Paolo Amico, Valentina Diena e L’orMa, si presentano per la prima volta. Anche Vanni Cuoghi e la scultrice Jill Höjeberg, già rappresentati in galleria, non si erano mai cimentati con il piccolo formato per questa rassegna. Inoltre, per l’occasione, oltre all’allestimento ufficiale nella sede storica della galleria, in viale Sant’Antonio a Varese – Casbeno, ci sarà un’appendice nella seconda sede di via San Martino della Battaglia 6 a Varese, con esposta una selezione di opere delle edizioni precedenti.
Sofia Macchi e il suo staff non hanno mai posto limiti alla creatività: non ci sono vincoli sul soggetto o sulla tecnica, agli autori è data massima libertà, per esprimere la propria ricerca e le proprie intuizioni attraverso opere che, in pochi centimetri, riescono a stupire e a far pensare. Oltre 60 le opere, presentate come una linea continua che unisce le grandi stanze al piano terra della galleria varesina con l’intenzione di creare continuità non solo tra gli artisti e i loro lavori, ma anche tra gli spazi: la prima sala è dedicata al formato più piccolo 15×15 cm, mentre la seconda è destinata alle opere di dimensione 20×20 cm.
Tra i temi affrontati dagli artisti in questa collettiva, ricorre quello del paesaggio urbano, indagato a fondo dalla penna a sfera del siciliano Paolo Amico e dalle sue scene notturne, dagli scorci tra reale e immaginario di Amigues, dagli interni domestici moderni di Gnocchi. Una Varese coloratissima e materica è quella “scoperta” da Sunyol, crepuscolari e trascoloranti sono invece i paesaggi di Gastaldo, mentre Brandes esplora il valore simbolico della casa. Ancora interni domestici, in apparenza abbandonati, nella pittura di Massagrande, con la luce gioca e si diverte Filippini. L’uomo e la sua essenza è al centro delle ricerche di Deodato e Höjeberg, mentre di sogni e visioni narra l’opera di Cuoghi. Ecco poi gli animali rassicuranti e coloratissimi di Caccia, quelli scolpiti con la carta da L’orMa e i personaggi dei cartoni animati di Milazzo. Piccoli oggetti di uso quotidiano sono quelli di Diena, indaga nel proprio mondo interiore Giraudo, infine Porta ci invita a viaggiare nel Giappone fantastico dell’Ottocento.