Torna anche questo anno il Met Gala con un’edizione molto speciale che vede protagonista la grande mostra dedicata al lavoro del leggendario stilista tedesco Karl Lagerfeld scomparso nel 2019. La retrospettiva “Karl Lagerfeld: A Line of Beauty” curata da Andrew Bolton, capo curatore del Costume Institute – mette in mostra circa 150 look originali del grande stilista con i relativi bozzetti. Un percorso non cronologico ma tematico e biografico, una raccolta di 200 oggetti del Kaiser della moda – tra abiti, schizzi e memorabilia vari – che vogliono raccontare il vocabolario estetico e concettuale di un vero genio, dagli anni Cinquanta ad oggi. Come racconta lo stesso Bolton: <<Se Lagerfeld fosse stato un supereroe, il suo superpotere sarebbe stato la capacità di esistere attraverso le dimensioni. La carta era il materiale preferito dello stilista, la tela, per così dire, su cui tracciare i disegni bidimensionali che le première dello studio avrebbero letto e tradotto in capi tridimensionali>>. E ricorda le parole di Lagerfeld che diceva: <<Quando disegno, vedo il progetto in versione tridimensionale>>. E per rendere ancora più grande il tributo al leggendario Karl, dress code del Met Gala è stato proprio “in onore di Lageferld”, tema su cui si sono confrontati tutti i direttori creativi delle grandi maison accompagnati dalle più importanti celebrities.
Si tratta di uno dei più importanti eventi del fashion system, conosciuto anche come Costume Institute Gala, un evento annuale di raccolta fondi per il Metropolitan Museum of Art di New York City. L’evento si tiene ogni primo lunedì di maggio e ogni anno viene scelto un tema specifico che ispira gli ospiti a indossare abiti unici e spettacolari. Il red carpet del Met Gala è diventato uno dei più attesi e seguiti in tutto il mondo, un vero e proprio il “Super Bowl della moda”. Rappresenta quell’unica occasione di poter indossare i look più elaborati e spettacolari – spesso veri e propri capolavori dell’arte e della moda. Solo poche centinaia di persone sono invitate a partecipare, scelte tra personalità di spicco del mondo dell’arte, dello spettacolo, della moda e della cultura pop. L’evento battezzato per la prima volta come Costume Institute Gala inizia nel lontano 1948 con una “semplice” cena a mezzanotte, un party charity per sostenere e raccogliere i fondi del Costume Institute. A organizzarlo è Eleanor Lambert, la prima direttrice dell’ufficio stampa del Whitney Museum of American Art, che per l’occasione sceglie una cena di mezzanotte. A portarlo sotto i riflettori è Diana Vreeland nel 1973 che trasforma la cena di mezzanotte in una festa leggendaria, inaugurando uno dei tempi più acclamati “The World of Balenciaga”. Una nuova era del Met Gala arriva nel 1995, quando Anna Wintour, la Direttrice di Vogue America, presiede il comitato di organizzazione e grazie al suo intervento i biglietti diventano sold-out ancora prima di essere stampati. E l’evento si trasforma in uno dei momenti più importanti del fashion system ad alto tasso glamour e celebrity.
Su una scenografia che alcuni hanno ironicamente pensato fosse ispirata al dentifricio Colgate (viste le strisce colorate) hanno sfilato numerosi personaggi con outfit altamente scenografici. Anna Wintour non ha voluto stupire con un look wow effect (ha indossato un cappotto fantasia e gonna argentata Chanel Couture, primavera estate 2023) ma con un accompagnatore famoso, l’attore Bill Nighy, che ha sfoggiato un look classico con camicia bianca e cravatta blu. A prevalere in passerella i capisaldi del look distintivo di Kaiser Karl e delle maison da lui dirette per decenni, cioè Chanel e Fendi, oltre al marchio eponimo, tra predominio assoluto del black&white, vestibilità aderenti e decori silver. Un registro stilistico cui hanno attinto, tra le altre, Anne Hathaway, vestita Versace e Bulgari (con un abito profilato di spille da balia, che ricorda per certi versi il celeberrimo “safety pin dress” della maison sfoggiato da Liz Hurley nel 1994), Paris Hilton (fasciata in un gown scuro griffato Marc Jacobs), Elle Fanning (con mise firmata Vivienne Westwood, accessoriata da gioielli Cartier) e la power couple dello show business contemporaneo, Rihanna e A$ap Rocky, entrambi in Valentino: per lei un tripudio floreale di bianco che ricorda quando Lagerfeld era solito chiudere le sue sfilate di alta moda con un abito da sposa. Tra le curiosità Kim Kardashian che ha sfoderato un abito custom made da Schiapparelli foderato di perle vere, fino a Doja Cat che ha rubato i riflettori indossando un abito da gatta di Oscar De La Renta. Una vera celebrazione di Choupette, la gatta di Karl Lagerfeld.
Choupette è la gatta appartenuta a Lagerfeld e da lui amata come una vera figlia. Dopo la scomparsa di Karl, la gatta – accudita da un cuoco personale e una tata – ha anche un seguitissimo seguito su Instagram ed era tra gli ospiti più attesi all’evento.
E se la gatta Choupette non ha partecipato al Met Gala, ci ha pensato Jared Leto impersonandola con un costume che ha sorpreso tutti. L’attore premio Oscar e cantante, star molto amata dal mondo della moda, ha scelto di presentarsi sotto le spoglie di in un sontuoso abito da gatto bianco con la testa del celebre micia. Sotto questo travestimento la star indossava un look total black di Karl Lagerfeld. Jared Leto si è confermato, ancora una volta la vera star del Met Gala (dopo il successo dello scorso anno quando si era presentato con Alessandro Michele).
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