Un gruppo di giovani ragazzi è riunito nei pressi di un falò. Calpestando la sabbia del litoraneo laziale, sono intenti a bruciare gonfiabili rubati nelle vicinanze. Il gesto apparentemente violento altro non è che il frutto di una serie di dinamiche individuali e di gruppo che caratterizzano la fase adolescenziale della vita di ciascuno di noi: è una violenza inutile, ritualizzata, frutto del desiderio di appartenenza e della noncuranza nei confronti delle conseguenze di un gesto. Allo stesso tempo, è più importante la performatività dell’atto in sé a dispetto dell’oggetto verso cui questa è indirizzata. Sullo sfondo, un edificio in chiaro stato di abbandono – ispirato all’Ex Biagio di Torvaianica – diviene il simbolo di un passato di apparente ricchezza che non nutre più alcuna speranza di rinascita.
Il dipinto Il Falò dei Gonfiabili (2023) – da cui prende il nome l’intero progetto espositivo, visitabile alla sede della Fondazione Giuseppe Iannaccone, già sede della omonima Collezione, in corso Matteotti 11, Milano, fino al 24 marzo 2024 – riassume in parte la ricerca di Pietro Moretti, che riflette sullo sviluppo del desiderio e dell’intimità nella mascolinità contemporanea. La complicità, l’ambiguità sessuale e l’alienazione vengono tradotte attraverso la rappresentazione del corpo adolescenziale – in continua metamorfosi – simbolo di una condizione liminale tra infanzia e età adulta, tra umano e animale.
I lavori di Moretti instaurano un dialogo stretto con le opere della Collezione anni Trenta di Giuseppe Iannaccone, tra cui dipinti di artisti come Fausto Pirandello, Scipione (Gino Bonchi), Arnaldo Badodi e Filippo De Pisis, dimostrando una sorprendente vicinanza – sia formale che concettuale – con artisti di un’epoca passata.
Parallelamente all’annuncio della mostra, curata dallo stesso Iannaccone con Daniele Fenaroli, è stata dichiarata la nascita della Fondazione Giuseppe Iannaccone Ente del Terzo Settore. L’obiettivo della Fondazione – citando le parole dello stesso Giuseppe Iannaccone – «Non è soltanto il sostegno ai giovani artisti attraverso attività di ricerca e esposizione, ma anche quello di trasmettere la straordinaria forza che l’arte può esprimere nel perseguimento di finalità sociali». Attraverso l’organizzazione di mostre, convegni, rassegne di arti visive, la realizzazione di attività museali ed espositive, attività di studio, di pubblicazione e scambio con centri culturali, la Fondazione Giuseppe Iannaccone ETS pone come obiettivo il supporto di individui che vivono una condizione di fragilità sociale, perseguendo finalità di natura culturale, civica e solidaristica.
Il team della Fondazione sarà composto da: Giuseppe Iannaccone – il presidente – Alessia Iannaccone – in qualità di vicepresidente – Caterina Fatta, Claudio Guenzani, Tommaso Iannaccone, Letizia Moratti e Roberto spada – membri del Consiglio di Amministrazione – e Daniele Fenaroli, in qualità di Direttore Generale e Direttore Artistico.
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