Da un lato, un’aspirazione a una figurazione arcaica e totemica, dall’altro, una riduzione minimale che dissolve il segno fino a trasformarlo in pura astrazione. È proprio questo delicato equilibrio tra gesto immediato e riflessione progettuale che definisce la poetica di Giovani De Francesco. Ogni opera è frutto di un dialogo diretto con i materiali, siano essi legati alle Belle Arti o provenienti dal mondo del design, della modellistica o del cantiere, tra scultura e pittura, dalle installazioni alle scenografie teatrali. Questa modalità di conoscenza che entra nella profondità ma conserva la concretezza della superficie tattile, si riflette in opere che si offrono come esperienze sensoriali complesse, in cui il visibile e l’invisibile si mescolano in un continuo scambio di percezioni.
La mostra Miodesopsie, curata da Daniele Perra e presentata in esclusiva per exibart digital gallery, raccoglie una serie di opere pittoriche inedite realizzate intorno al 2019. Nove tavole in cui immagini, segni e colori si stratificano in una narrazione visiva che sembra sfidare la chiarezza dello sguardo.
Come suggerisce il titolo, che fa riferimento al fenomeno visivo delle “mosche volanti”, piccoli corpi fluttuanti nell’umor vitreo dell’occhio, le opere giocano con l’idea di un’interferenza percettiva. Le immagini di paesaggi riprodotti — eco di opere pittoriche del passato — vengono velate, sovrascritte e interrotte da segni grafici, sbavature di smalto nero e campiture spray fluorescenti. Un velo sottile, una retinatura, mantiene intatte porzioni della stampa originale, ma allo stesso tempo ne altera i confini, invitando l’osservatore a immergersi in una visione fluida e incerta.
«Con una retinatura — spiega De Francesco — ho mantenuto intatte porzioni della stampa originale e creato un movimento visivo con uno slittamento tra il bordo della pittura e quello della stampa, che non ne facesse coincidere i profili… Queste opere sono un invito a chi guarda di trovarvi spunti per altre visioni, altri abbagli». È proprio in questo invito alla deriva percettiva che risiede la forza di Miodesopsie: un’esplorazione del limite tra ciò che è visto e ciò che è immaginato, tra realtà e illusione.
Giovanni De Francesco (Bergamo, 1976) è un artista multidisciplinare che si muove con disinvoltura tra scultura, fotografia, pittura e design, creando opere che spesso sfidano le categorizzazioni. Collabora con la Galleria Luisa Delle Piane di Milano ed è un membro fondatore della compagnia teatrale Monstera, per la quale progetta scenografie e costumi. Inoltre, è assistente nella direzione artistica dell’Atelier dell’Errore, un laboratorio di arti visive per giovani disabili, a dimostrazione di una ricerca artistica che non conosce confini, né disciplinari né umani. Vive e lavora tra Milano e Parigi, due città che nutrono la sua visione cosmopolita.
exibart digital gallery, piattaforma espositiva dedicata ai progetti artistici multimediali, ospita Miodesopsie in un formato digitale ottimizzato per la fruizione da desktop, rendendo l’arte di De Francesco non solo accessibile a un pubblico trasversale ma anche mediata attraverso una nuova – e ulteriore – modalità percettiva.
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