A Napoli tira aria di primavera grazie a Gallerie d’Italia, che nella sua sede museale di Napoli, Palazzo Zevallos, inaugura “Napoli Liberty”. È dalla città partenopea che Gallerie d’Italia decide di ripartire dopo il lockdown, e quale cornice migliore del noto Palazzo seicentesco situato in Via Toledo, per riaccendere i riflettori sullo stile floreale che animò la città tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo.
Con le sue balconate in stile Liberty e la copertura in ferro e vetro del suo corpo centrale risalente agli anni Venti del secolo scorso, Palazzo Zevallos dialoga perfettamente con le opere della mostra “Napoli Liberty. N’aria ‘e primmavera”. La mostra, a cura di Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca, sarà visitabile dal 25 settembre 2020 al 24 gennaio 2021. Con oltre 70 opere tra dipinti, sculture, gioielli e altri preziosi oggetti di manifattura napoletana, l’esposizione pone in stretto dialogo le arti definite “maggiori” e quelle applicate, testimonianza del carattere originale raggiunto dalla produzione della città partenopea.
Tra gli artisti presenti in mostra, figurano Felice Casorati, Vincenzo Gemito, Edoardo Pansini, Francesco Galante, Raffaele Uccella, Saverio Gatto e Filippo Palizzi, autore – insieme a Giuseppe Cecchinelli – della Fontana degli Aironi, opera in maiolica e bronzo proveniente dal Museo Artistico Industriale di Napoli, collezione che accomuna molte delle opere esposte. L’unità delle arti è ben testimoniata dall’oreficeria preziosa esposta in mostra, dove spicca un anello di Vincenzo Gemito, tra opere di Vincenzo Miranda, Carlo Arcari, Vittorio Emanuele Centonze e del gioielliere Gaetano Jacoangeli. È proprio della gioielleria Jacoangeli la vetrina rappresentata nell’opera Seduzioni, l’immagine guida della mostra, opera di Vincenzo Migliaro.
La mostra include una sezione dedicata alla grafica pubblicitaria, arte in cui Napoli si distinse come uno dei maggiori centri italiani, dimostrando di guardare alla scena europea. La necessità di adottare nuovi strumenti di comunicazione chiama all’opera artisti napoletani come Vincenzo Migliaro, a cui “Il Mattino” affida la realizzazione del suo manifesto pubblicitario, o artisti triestini come Marcello Dudovich: suo è uno dei due cartelloni esposti in mostra commissionati dai Grandi Magazzini Mele, magazzini popolari organizzati su modello parigino.
Tali strumenti di propaganda di matrice Liberty, realizzati allo scopo di catturare l’attenzione del pubblico nelle vetrine, si ritrovano anche nelle copertine di numerose riviste periodiche. Ne costituiscono un esempio quelle realizzate per il mensile satirico napoletano “Ma chi è?”, rivista con cui esordì l’illustratore Eduardo Macchia e per la quale lavorarono illustratori come Aldo Mazza ed Eugenio Colmo, in arte “Golia”. Eduardo Macchia è anche l’autore di alcune copertine dei fascicoli musicali legati alla festa musicale di Piedigrotta, rassegna-evento della canzone napoletana.
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