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Nato per narrare l’arte: alla GAM di Torino, una mostra per Alberto Moravia
Mostre
Sarà visitabile fino al 4 giugno 2023, alla GAM – Galleria d’Arte Moderna di Torino, la mostra “Non so perché non ho fatto il pittore”, dedicata ad Alberto Moravia. L’esposizione, curata da Luca Beatrice ed Elena Loewenthal, s’inscrive in un progetto di più grandi dimensioni, che coinvolge alcuni tra gli spazi più significativi della cultura in città, come il Circolo dei lettori e il Museo del cinema. La rassegna, dal titolo “Nato per narrare”, comprende un calendario di proiezioni cinematografiche e una serie di incontri letterari, volti ad approfondire l’opera di Moravia in tutta la sua profondità e complessità.
La mostra alla GAM di Torino si sofferma, naturalmente, sul rapporto tra Alberto Moravia e le arti visive, rapporto che scopriamo sempre molto vivace fin dai primi anni 30. Se è vero che, in tutto il proprio percorso, Moravia mise al centro di alcuni suoi romanzi figure di artisti, come in “La noia” del 1960, fin dai primi anni ‘30 del Novecento lo scrittore collaborò con gallerie, riviste e testate nazionali, occupandosi di mostre d’arte e confrontandosi costantemente con il milieu culturale e artistico dell’epoca.
Raccontando il rapporto tra Moravia e l’arte, come ha suggerito Elena Loewenthal in conferenza stampa, la mostra si presta ad una doppia lettura. Se da un lato ogni opera esposta è interessante per se stessa e va guardata come tale, un secondo passaggio lungo il percorso espositivo è necessario per approfondire le parole di Moravia e la sua lettura dell’arte sempre puntuale e acuta, che si coglie attraverso una riflessione su argomenti all’epoca fondamentali, come il rapporto tra pittura e fotografia o cinema, il realismo e i temi di carattere esistenziale che si riverberano in modo così potente nelle sue opere letterarie.
In mostra, come in un’ideale collezione degli artisti che furono più cari al grande scrittore, sono presenti opere di Mario Schifano, Giosetta Fioroni, Giuseppe Capogrossi, Carlo Levi, Guttuso e Manzù. Tutte le opere sono accompagnate dalle parole di Moravia e invitano a riflettere. In particolare è molto attuale la riflessione sul tema della narrazione. Oggi si parla molto di narrazione o di narrativa, in un in un senso a volte traslato, a volte ampliato dal punto di vista semantico fino a comprendere qualsiasi aspetto della comunicazione e del nostro stesso modo di stare al mondo.
Proprio in tal senso Moravia, e forse più che mai il Moravia interprete delle opere d’arte, rappresenta un esempio eccelso di narrazione e di capacità di narrare in modo insieme essenziale e profondo, secondo uno stile che passa attraverso le parole, ma che non disdegna il linguaggio dei colori e delle forme proprio delle arti visive e in particolar modo della pittura.
In mostra è presente un’unica opera fotografica, di Elisabetta Catalano. Si tratta di un ritratto estremamente noto, che rappresenta Moravia in una posa iconica, che allude con sapienza espressiva a tutta la profondità del personaggio.